Romano Prodi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
PGS 1984 (discussione | contributi)
PGS 1984 (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Riga 174:
=== Primo governo Prodi ===
[[File:Giuramento Prodi I.jpg|miniatura|Giuramento di Romano Prodi per il suo primo incarico come Presidente del Consiglio nelle mani di [[Oscar Luigi Scalfaro]]]]
Il programma politico di Prodi prevedeva la continuazione del lavoro di risanamento della situazione economico-finanziaria italiana, iniziato dai suoi predecessori [[Giuliano Amato|Amato]], [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] e [[Lamberto Dini|Dini]], con l'obiettivo di includere l'[[Italia]] nel progetto della [[Euro|moneta unica europea]], cosa che richiedeva il rispetto di [[Parametri di Maastricht|precisi parametri economici]], difficile da raggiungere poiché l'Italia era da qualche anno uscita dal [[Sistema Monetario Europeo]] (vi rientrò nel novembre del [[1996]] dopo le politiche di risanamento dei ministri [[Vincenzo Visco|Visco]] e [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]]). Visco varò una complessa riforma fiscale che eliminava alcune imposte (fra cui la patrimoniale sulle imprese) e tutti i contributi sanitari, introduceva [[l'[[IRAP]], razionalizzava il sistema sanzionatorio, cambiava la riscossione, introduceva il modello di dichiarazione unico che consentiva la compensazione fra debiti e crediti di imposta, procedeva a una radicale riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria, istituendo quattro [[Agenzia governativa|agenzie]] fiscali ([[Agenzia delle entrate|Entrate]], [[Agenzia delle dogane e dei monopoli|Dogane]], [[Agenzia del territorio|Territorio]] e [[Agenzia del demanio|Demanio]]), rendendo autonoma l'amministrazione dei [[Monopoli di Stato]] e varando la normativa di [[privatizzazione]] della produzione di sigari e sigarette. Visco condusse una campagna contro l'[[evasione fiscale]] che consentì il recupero di quote significative di imposte occultate, ma che gli costò l'ostilità di alcune categorie di contribuenti abituate alla tradizionale tolleranza. Queste politiche consentirono al governo Prodi una drastica riduzione del disavanzo pubblico, portato sotto la soglia prescritta del 3 per cento (fu del 2,7) grazie anche a un recupero di evasione fiscale pari a 0,5 punti di [[PIL]] in assenza del quale il disavanzo sarebbe stato del 3,2 per cento. Si riuscì quindi a raggiungere il principale parametro del [[Trattato di Maastricht]]. Per rientrare nei parametri europei fu anche deciso un contributo straordinario, chiamato anche "eurotassa" o "tassa per l'Europa", commisurata ai redditi delle persone, che venne in seguito restituita per il 60% nel 1999.
 
Col cosiddetto ''[[Legge 24 giugno 1997, n. 196|pacchetto Treu]]'' il governo guidato da Prodi inaugurò una stagione di continue riforme del mercato e del [[Diritto del lavoro in Italia|diritto del lavoro]] favorite anche dall'utilizzo del sistema della [[concertazione]] introdotta nell'azione di governativa dal precedente governo presieduto da Ciampi. Con questa legge il [[lavoro interinale]] e altre forme contrattuali di lavoro atipico ottennero il riconoscimento legislativo da parte dell'ordinamento italiano.