Cilento: differenze tra le versioni

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A ragione della morfologia della regione cilentana, perlopiù montuosa e frastagliata, nel medioevo avvenne la costruzione di decine di castelli sui monti e a controllo delle valli, mentre i borghi si cinsero di mura fortificate.
 
Non si conosce in che misura il territorio fu colpito dalla [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]], dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente. Nel VI secolo, successivamente al conflitto, nel vicino vallo di Diano le riforme dell'imperatore [[Impero bizantino|bizantino]] [[Giustiniano I|Giustiniano]] portarono alla creazione del [[Battistero di San Giovanni in Fonte (Sala ConsilinaPadula)|battistero di San Giovanni in Fonte]] e della chiesa di San Nicola de Donnis presso [[Padula]]; nel Cilento invece la cittadina di [[Policastro Bussentino|Policastro]] fu munita della [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Policastro Bussentino)|cattedrale di Santa Maria Assunta]]<ref>{{Cita libro|titolo=Paolo Peduto, Campania tardoantica (atti del convegno di Taranto)}}</ref>.
 
All'invasione [[Longobardi|longobarda]] susseguì l'annessione del Cilento al [[ducato di Benevento]], ma successivamente rientrò nel [[Principato di Salerno]]. Durante il regno longobardo il Cilento fu diviso fra i gastaldati di Lucania e Cilento, quest'ultimo riguardante l'area orbitante attorno al [[Monte Stella (Cilento)|monte Stella]] (il cui nome successivamente appunto si sarebbe esteso al resto del territorio). I gastaldati a loro volta erano muniti di contee, di cui sono note quelle di [[Capaccio Vecchio|Capaccio]], [[Magliano Nuovo|Magliano]], [[Laurino]] e [[Camella]]<ref>{{Cita libro|titolo=Nicola Cilento, Italia meridionale longobarda}}</ref>.