Lugo (Italia): differenze tra le versioni

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{{nd|altre località italiane omonime|Lugo#Italia|nocat=1}}
{{organizzare|La voce non segue il [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato|modello di voce]] nell'impostazione e nei contenuti di alcune sezioni, ridondanti e ricche di informazioni non enciclopediche.|geografia|aprile 2015}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lugo
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
 
* La [[Collegiata dei Santi Francesco ed Ilaro (Lugo)|Collegiata dei Santi Francesco ed Ilaro]], conosciuta dagli abitanti come "Collegiata", fu edificata come chiesa del convento francescano tra il 1233 (anno dell'arrivo dei Frati minori a Lugo) e il 1238<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 58-9|Martelli, 1984}}.</ref>. Fu consacrata e dedicata al Santo il 24 marzo [[1254]]. Vi sono sepolti i [[Da Barbiano|conti di Barbiano]], [[vicario apostolico|vicari apostolici]] di Lugo. Nel [[1438]] il Comune deliberò di allargare le mura per includere il complesso francescano. Nel [[1471]] al convento fu aggiunto il chiostro<ref>Nacque così il quinto borgo di Lugo: Poligaro (o Policaro). Gli altri erano
==== In città ====
* La Collegiata dei Santi Francesco ed Ilaro, conosciuta dagli abitanti come "Collegiata", fu edificata come chiesa del convento francescano tra il 1233 (anno dell'arrivo dei Frati minori a Lugo) e il 1238<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 58-9|Martelli, 1984}}.</ref>. Fu consacrata e dedicata al Santo il 24 marzo [[1254]]. Vi sono sepolti i [[Da Barbiano|conti di Barbiano]], [[vicario apostolico|vicari apostolici]] di Lugo. Nel [[1438]] il Comune deliberò di allargare le mura per includere il complesso francescano. Nel [[1471]] al convento fu aggiunto il chiostro<ref>Nacque così il quinto borgo di Lugo: Poligaro (o Policaro). Gli altri erano
</ref>. Il chiostro è il monumento più antico di Lugo dopo la rocca<ref>{{cita|M. Martelli|p. 110|Martelli, 1984}}.</ref>. Il pozzale al centro del chiostro, anch'esso quattrocentesco, è un [[monolito]] in pietra d'Istria. Nel [[1760]] fu decisa la demolizione della chiesa e la sua ricostruzione dalle fondamenta. I lavori, affidati all'esperto architetto imolese [[Cosimo Morelli]], durarono dal 1762 al [[1772]]: il 1º settembre di quell'anno venne riaperta al culto. All'interno è scandita da quattro cappelle per parte che conservano opere settecentesche di artisti locali, fra le quali spicca nella grande [[pala d'altare]] la tela raffigurante San Francesco, dipinta da [[Benedetto dal Buono]]. L'organo fu costruito nel 1780 dal [[venezia]]no Giovanni Ghinei. Alla fine del secolo XVIII gli invasori francesi cacciarono i monaci; la chiesa fu affidata a un sacerdote del clero secolare. Nel [[1826]] [[papa Leone XII]] la eresse a chiesa parrocchiale<ref>Fu la terza parrocchia di Lugo, dopo San Giacomo e San Francesco di Paola.</ref> e ne affidò la cura al cardinale lughese [[Francesco Bertazzoli]] (1754-1830), canonico della collegiata dei Santi Petronio e Prospero (poi San Giacomo Maggiore). Due anni dopo il Bertazzoli decise di trasferire il titolo di collegiata alla chiesa del Morelli, che essa porta tuttora. La dotò di fonte battesimale e modificò il suo nome, associando Sant'Ilaro, patrono di Lugo, a San Francesco. Da allora la chiesa è diventata il punto di riferimento della comunità, dove si svolgono le più importanti celebrazioni liturgiche<ref>Vittorio Tampieri, «La Storia» in ''Guida della Collegiata dei Santi Francesco e Ilaro in Lugo'', Imola, 2015.</ref>. Vi è venerata l'immagine della Madonna del Rosario, custodita dal 1950<ref>Vi è stata trasferita dalla chiesa del Limite, adattata a uffici della Banca del Monte.</ref>; il suo giorno di festa è la prima domenica di ottobre. Uno dei dipinti più pregevoli conservati al suo interno è la tela di [[Giacomo Zampa]] (1731-1808) che raffigura l'incontro tra [[Sant'Antonio da Padova]] ed [[Ezzelino III da Romano]]. Dal 6 agosto [[1850]] alla morte vi esercitò il suo ministero il Venerabile don Carlo Cavina (1820-1880).
* Chiesa di San Giacomo Maggiore (chiesa del rione Brozzi). Già esistente prima della distruzione dell'insediamento avvenuta nel 1218, è la più antica chiesa di Lugo ancora esistente<ref>{{cita|G. Baldini|p. 26|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Originariamente era situata dentro l{{'}}''oppidum'', la cittadella fortificata<ref>Si trovava pressappoco dalle parti del bar Jolly (loggia del Pavaglione, n. 84).</ref>. Nel 1229, in piena fase di ricostruzione del paese, fu nominata chiesa di [[giuspatronato]] della comunità (lo rimase fino al XV secolo). Era sede delle assemblee consiliari del comune, nonché degli incontri solenni e giurati<ref>{{cita|A. Vasina|p. 185.|Vasina, 1995}}</ref>. Nella chiesa, intitolata ai “Santi Ilaro e Giacomo”, fu conservata a lungo una [[reliquia]] di [[Ellero di Galeata|Sant'Ilaro]], il patrono dei lughesi<ref>La reliquia rimase in San Giacomo fino al 1526, quando fu trasferita nella chiesa dei Carmelitani, dove si trova tuttora.</ref>. Nell'anno 1300 fu la prima chiesa lughese ad ottenere un [[battistero]]<ref>{{cita|G. Baldini|p. 27|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Nel 1390 la chiesa venne ricostruita al di fuori della cittadella fortificata, nella via in cui si trova. Nel [[1734]] ricevette il titolo di [[collegiata]], che poi fu trasferito alla chiesa dei Francescani nel 1826<ref>{{cita|G. Baldini|p. 34|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Dal 1741 al 1923 fu intitolata ai “Santi Petronio e Prospero”<ref>{{cita|G. Baldini|p. 37|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale, è stata riaperta al culto il 23 dicembre [[1956]]. All'interno è conservata una statua che ritrae la Madonna addolorata, risalente al [[XVII secolo]], opera della bottega dei Paganelli, artisti lughesi. Nel 1985 è stato realizzato un nuovo battistero.
* Chiesa di San Francesco di Paola (chiesa del rione Cento) – Fondata come chiesa di Santa Maria del Trivio<ref>L'incrocio in questione (''trivium'') è quello tra via Cento e la perpendicolare via del Limite (attuale corso Garibaldi).</ref> (con annesso ospedale) nel [[XIII secolo]], la sua origine è connessa al popolamento del ''burgus'' Cento, uno dei due borghi principali di Lugo nel XIII secolo. Tra il 1335/40 e il 1370 la chiesa fu ricostruita<ref name="cintura">{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/devozioni/mariana/cintura/lugo.html|titolo=Lugo di Romagna|accesso=1º novembre 2017}}</ref>. Nel [[1390]] il parroco dell'antica chiesa della ''massa sancti Hilari'' vi si trasferì perché il luogo in cui sorgeva, all'epoca sito fuori dalle mura, era troppo esposto alle rapine ed alle scorrerie delle bande armate. Egli porto con sé le reliquie conservate nella chiesa abbandonata. Il titolo di parrocchia fu trasferito al nuovo luogo di culto, che fu rinominato “Santa Maria del Trivio e Sant'Ilaro”<ref name="cintura" />. Da allora Santa Maria iniziò a contendere il primato di principale tempio cittadino all'altra chiesa parrocchiale di Lugo, San Giacomo Maggiore. Negli anni successivi si arricchì di altre reliquie del santo<ref>Su richiesta del Comune di Lugo, l'Abate di Galeata donò alla città un osso del braccio e una parte del cranio</ref>. Nel [[1583]] la popolazione delle due parrocchie di Lugo ammontava rispettivamente a {{formatnum:3056}} anime (San Giacomo) e {{formatnum:2700}} (Santa Maria). L'antagonismo fu rinverdito nel XVII secolo e continuò nel secolo seguente. Nella corsa al primato, Santa Maria batté sul tempo San Giacomo diventando la prima chiesa lughese ad ottenere il titolo di collegiata (dicembre 1733)<ref>Bolla ''Sacri Apostolici ministerii'' di [[papa Clemente XII]] del 4 dicembre [[1733]].</ref>. Ma dopo soli otto anni i titoli della chiesa furono rivoluzionati: la [[Santa Sede]] dispose la soppressione della parrocchia (e quindi della collegiata) e la sua riedificazione a [[San Francesco di Paola]] (bolla ''Copiosus in misericordia Deus'' di [[papa Benedetto XIV]] del 3 maggio 1741). Il titolo parrocchiale fu restituito già nel 1757. Dal [[1838]] poté di nuovo fregiarsi del nome di Sant'Ilaro, che venne aggiunto come co-titolare della parrocchia. Nel 1886 iniziarono i lavori di edificazione della nuova chiesa, che fu inaugurata il 23 aprile 1890<ref>{{cita news|autore=Matteo Pirazzoli|url=|titolo=Per San Francesco di Paola un doppio giubileo|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=5 novembre 2020||pp =32-33}}</ref>. Infine, nel [[1921]] la chiesa riebbe il battistero<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 177-178|Martelli, 1984}}.</ref>. All'interno è conservato un pregevole [[Gruppi scultorei raffiguranti il Compianto sul Cristo morto|Compianto sul Cristo morto]] in [[terracotta]] policroma risalente al [[XVI secolo]]. Nella Cappella del Sacramento si venera la Madonna della Cintura, una delle sculture lignee più antiche della Romagna. In un'altra cappella è venerata la Madonna del Rosario.
* [[Chiesa del Carmine (Lugo)|Chiesa del Carmine]] – La chiesa, nella quale si venera Sant'Ilaro, patrono della città, fu costruita dai carmelitani nel Cinquecento e già nel 1526 vi furono collocate le [[reliquie]] e il busto argenteo di Sant'Ilaro provenienti da un più antico oratorio ormai in abbandono. Nel Seicento fu realizzato il chiostro. L'edificio religioso fu completamente ricostruito nel Settecento dall'architetto [[Canton Ticino|ticinese]] [[Francesco Ambrogio Petrocchi]] e la nuova chiesa fu inaugurata il 14 maggio 1772. All'interno della chiesa sono conservati alcuni dipinti di Guidaccio da Imola, tra cui una pregevole ''Madonna del Carmine'' ([[1481]]), titolare della chiesa insieme a Sant'Ilaro, nonché due organi di epoca barocca tuttora funzionanti: un grande strumento del [[1799]] di [[Gaetano Callido]] ed uno del Galli, su cui si esercitò il giovane [[Gioachino Rossini]].<ref>{{cita web|url=https://edicoladelcarmine.suasa.it/Lugo.html|titolo= Chiesa della Beata Vergine del Carmine di Lugo|accesso=3 aprile 2022}}</ref>.
* Chiesa di S. Maria delle Grazie (chiesa del rione Ghetto). Costruita nel [[1612]]. L'edificio è ad un'unica navata con volta a botte. Vi officiavano i frati della Confraternita delle Stimmate di S. Francesco. Custodisce al suo interno un dipinto intitolato alla "Beata Vergine delle Grazie". Datato [[1512]], fu realizzato da un soldato francese di stanza a Lugo, pochi giorni prima di combattere nella sanguinosa [[Battaglia di Ravenna (1512)|Battaglia di Ravenna]]<ref>{{Cita web|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/chiesa-di-s-maria-delle-grazie/|titolo=Chiesa di S. Maria delle Grazie|accesso=28 marzo 2024}}</ref>. L'immagine, che raffigura la Madonna con il divin figlio tra le braccia, è molto venerata dai lughesi.
* Chiesa di Sant'Onofrio – Fondato come oratorio nel [[1679]], è stata per secoli la chiesa di uno degli ospedali cittadini. Al suo interno contiene grandi ovali nei quali [[Ignaz Stern]] (discepolo del [[Carlo Cignani|Cignani]]), raffigurò la vita del santo a cui è dedicata. Sconsacrata nel [[1910]], dal [[1992]] la proprietà dell'edificio è passata all'[[Azienda sanitaria locale]]. Dal 2008 al 2012 è stato oggetto di restauro. In base ad un accordo col Comune, la chiesa può essere utilizzata come sede di mostre e di incontri culturali.
* Chiesa del Suffragio – Risalente al [[1720]], ospita alcuni apprezzabili dipinti di Stern e dei lughesi Benedetto del Buono e Carlo Ruina. All'interno della chiesa è presente un organo del 1844 realizzato da Cesare e Quintino Rasori e restaurato nel 1999.
* Chiesa dei Cappuccini - Edificata tra il [[1947]] e il [[1951]], presenta al centro una scultura ispirata al tema biblico della [[Pietà (arte)|pietà]]. Una delle cappelle laterali è dedicata ai martiri lughesi della [[seconda guerra mondiale]]. I Cappuccini furono presenti a Lugo dal [[1575]]. Durante la [[peste del 1630]] i Cappuccini diedero il loro contributo al servizio degli appestati. Tra il 1666 e il 1706 il convento fu ampliato più volte e fu fornito di una buona biblioteca. La comunità subì le due soppressioni napoleoniche (1798 e 1805)<ref name="Damati">Alfonso D'Amati, "Appunti per una storia dei Domenicani a Lugo", in AA.VV., ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', Lugo Walberti 2001, pp. 93-119.</ref> e quella italiana del [[1866]]<ref>Leggi di [[eversione dell'asse ecclesiastico]]. I monaci lasciarono il convento il 31 dicembre 1866.</ref>. La comunità fu in entrambi i casi ricostituita. Nel 1915 i frati cappuccini furono chiamati a svolgere l'assistenza spirituale nell'ospedale civile. Nel [[1945]] la chiesa fu rovinata dai bombardamenti alleati (30 marzo e 6 aprile). Fu decisa la demolizione per costruire quella attuale, mentre per il convento fu scelta la riparazione<ref name="Damati" />. A partire dal 1968 il numero dei monaci scese considerevolmente. Gli ultimi frati lasciarono il convento nel [[1984]], donando l'edificio alla Chiesa lughese<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101">Leardo Mascanzoni, ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», LIX, n. 1 (gennaio-giugno 2005), pp. 87-101.</ref>. Da allora l'ex convento è sede della Casa della carità "San Francesco d'Assisi", struttura assistenziale per persone non autosufficienti;
* San Gabriele Arcangelo: inaugurata e consacrata il 16 ottobre [[1982]], è l'ultima chiesa costruita a Lugo (nome completo: Chiesa di San Gabriele Arcangelo in San Benedetto Abate)<ref>{{Chiese italiane|48797|Chiesa di San Gabriele Arcangelo in San Benedetto Abate|12 agosto 2019|stampa=sì}}</ref>. È situata nella periferia est, vicino al nuovo tracciato della [[Strada statale 253 San Vitale|strada provinciale San Vitale]]. È la chiesa dell'omonima parrocchia, l'ultima in ordine di tempo ad essere eretta nella cittadina.
 
;Chiese==== nelNel forese: ====
* Oratorio di Croce Coperta – Uno dei più antichi luoghi di culto lughesi, è situato esattamente a un [[miglio romano]] dal centro<ref name="ref_A">Norino Cani, ''Lugo e la Bassa Romagna tra Ostrogoti, Bizantini e Longobardi (V-VIII secolo)'', Lugo, 2012.</ref>. Di origine altomedievale, la data di edificazione è sconosciuta. Nel 1465 era in stato di abbandono: il vescovo di Imola la affidò ai Carmelitani che la restaurarono<ref>Anna Tamburini, ''Lugo, il volto della città'', Edizioni Essegi, 1993, p. 85.</ref>. Nel [[1802]] fu completamente spogliata e messa in vendita. L'acquistò Gian Antonio Bolis per salvarla dalla distruzione (1803)<ref>{{cita|M. Martelli|p. 248|Martelli, 1984}}. L'interno è completamente decorato con un ampio ciclo di [[affresco|affreschi]] devozionali che caratterizza questa chiesa come un unicum nel panorama romagnolo.</ref><ref>Estinta la famiglia Bolis, la chiesetta passò a Guglielmo Tamburini, medico condotto e nonno del successivo Guglielmo, [[Podestà (fascismo)|podestà]] di Lugo dal 1927 al 1931.</ref>.
* [[Chiesa di Campanile|Pieve di Campanile]] – Sita in campagna, a circa 10&nbsp;km nord di Lugo, è un antico complesso ecclesiale comprendente una chiesa altomedievale e un campanile ancora intatto risalente all'[[XI secolo]]. La chiesa, originariamente a tre navate, è stata ricostruita dopo che fu devastata dalle esondazioni del fiume [[Santerno]]. La forma a navata unica, risale al [[XVI secolo]]. Nell'[[Alto Medioevo]] il complesso fece parte della rete di pievi rurali che sostituì l'amministrazione romana del territorio. La pieve fu al centro di una vasta zona, delle dimensioni di circa 5200 ettari.
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* Oratorio di Passogatto, intitolato alla [[Madonna di Loreto]], l'unico con questa dedicazione nella [[diocesi di Imola]]. Pregevole esempio di [[architettura barocca]], l'edificio (edificato tra il 1709 e il 1715) è a forma di [[croce greca]], con quattro cappelle ornate da grandi conchiglie. All'interno è conservata una [[pala d'altare]] di fine '600 con nicchia entro la quale è posta l'immagine della Vergine, databile alla seconda metà del XVI secolo<ref>Don Davide Sandrini, «Il nuovo Diario-Messaggero», 3 settembre 2020, p. 32.</ref>.
 
;==== Devozione mariana ====
Due sono i luoghi di devozione mariana:
* Santuario della Madonna del Molino: la chiesa fu costruita dopo un evento miracoloso. La tradizione fa risalire l'accadimento al 17 maggio [[1496]]. Quel giorno un mercante, proveniente da [[Faenza]] diretto a Ferrara, rovesciò nei pressi di Lugo il suo carro, mandando in frantumi un'immagine della Vergine, in gesso bianco, che portava con sé. Alcuni bambini del posto ricomposero i frammenti; riunitisi in preghiera, l'immagine emise una potente luce e si ricompose senza segni apparenti di rottura<ref>{{cita web|url=http://www.madonnadelmolino.it/index.php/il-santuario/le-origini|titolo=Il Santuario. Le origini|accesso=2 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>. La Madonnina fu collocata in una piccola cappella. Un anno dopo (27 aprile 1497) fu inaugurata una chiesa in un luogo chiamato popolarmente "Molinaccio" (da un vecchio mulino situato circa 1,5&nbsp;km dal centro del paese). All'interno venne collocata l'immagine prodigiosa<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101"/>. La cura santuario fu affidata ai [[Ordine dei frati predicatori|frati domenicani]]. La costruzione iniziò nel [[1516]]; nel [[1538]] la chiesa fu consacrata<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101"/>. I Domenicani custodirono l'immagine fino al [[1866]], anno delle leggi sull'[[Eversione dell'asse ecclesiastico|incameramento dei beni ecclesiastici]] e del loro allontanamento dalla città. Nel [[1894]] il Comune restituì il santuario alla [[diocesi di Imola]]<ref name="Tampieri 2016"/>. Due anni dopo l'immagine della Madonna, che dai tempi napoleonici non era più uscita dalla chiesa, fu portata in processione tra le strade di Lugo. L'iniziativa ebbe un enorme successo: ventimila pellegrini accorsero per partecipare alla processione. Negli anni trenta del [[XX secolo]] il plurisecolare santuario fu ricostruito su progetto dell'architetto Corrado Capezzuoli; i lavori si protrassero dal [[1939]] al [[1943]]<ref>L'inaugurazione della nuova chiesa si ebbe il 29 maggio 1943.</ref>. Il 13 aprile [[1951]] fu elevata alla dignità di [[basilica minore]]. L'immagine della Madonna del Molino è invocata per le guarigioni da infermità. La sua ricorrenza cade il 15 agosto. Dal 1º febbraio 1984 la chiesa è anche sede parrocchiale. L'area prospiciente il santuario fu la sede originaria della Fiera di Lugo, nata nel 1550. La fiera, che si teneva nei giorni 15 e 16 agosto (i giorni dell'[[Assunzione di Maria|Assunzione al cielo]] di Maria), venne spostata in centro in seguito ad un incendio che si sviluppò proprio durante lo svolgimento della manifestazione, il 16 agosto 1628<ref>Il nuovo Diario-Messaggero, 8 agosto 2024, p. 14. Infine, nella seconda metà del Settecento fu fissata dal 20 agosto al 6 settembre.</ref>. La Madonna del Molino è parrocchia dal 1º gennaio 1984;
* Chiesa di Santa Maria delle Grazie: vi è venerata l'immagine che prende il nome di “Madonna del Ghetto”, poiché la chiesa si trova nel quartiere un tempo abitato dagli ebrei. L'immagine è attestata fin dal [[XVI secolo]]. È invocata per guarigioni da malattie e protezione da calamità naturali. La sua ricorrenza cade il lunedì di [[Pentecoste]].
 
;==== Chiese non più esistenti: ====
* Chiesa del convento domenicano – I primi monaci dell'[[Ordine dei frati predicatori]] si insediarono a Lugo nel [[1492]]. Subito iniziarono i lavori di costruzione del convento con l'annesso orto, elemento essenziale della vita monastica dei Domenicani. Il 27 aprile 1497 i frati ricevettero in custodia una chiesa rurale in cui era custodita un'immagine della Vergine (poi divenuta nota come "Madonna del Molino", ''vedi sopra'') che compiva prodigi. Quanto al loro luogo di culto, convento e chiesa furono edificati in un terreno donato loro dalla comunità nel fondo Cento<ref>La strada di accesso alla chiesa fu realizzata nel 1648, antesignana dell'attuale via Giuseppe Compagnoni.</ref>. La chiesa, a tre navate, fu consacrata nel 1508 e il chiostro fu realizzato nel 1521. Nel 1539 la comunità domenicana lughese ottenne il riconoscimento ufficiale di "convento formale"<ref>Per ottenere questo riconoscimento una comunità doveva raggiungere il numero di 12 frati.</ref>. Nel 1568 fu ultimato il campanile a pigna che affianca la chiesa<ref>{{cita|M. Martelli|p. 134|Martelli, 1984}}.</ref>. Come ogni convento domenicano, anche il convento di Lugo si dotò di una biblioteca. Il fondo fu accresciuto, nel tempo, con le donazioni di numerosi cittadini<ref>Con la soppressione del convento, avvenuta nel XIX secolo, il patrimonio librario fu fatto confluire interamente nella biblioteca comunale.</ref>. I frati fondarono uno ''Studium'' che rilasciò lauree in teologia<ref name="Tampieri 2016">Vittorio Tampieri, ''Terz'ordine domenicano, da più di un secolo "preziosa presenza nelle nostre contrade"'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 novembre 2016, p. 26.</ref>. Nel [[1753]] monsignor Tomaso Emaldi (1706-1762), lughese residente a Roma dove svolgeva il prestigioso incarico di bibliotecario privato di papa [[Benedetto XIV]], finanziò l'istituzione di una cattedra di teologia dogmatica e morale. Tra i docenti che insegnarono nella "Cattedra Emaldiana" va ricordato [[Francesco Gaude]]. Si laurearono presso lo ''Studium'' domenicano due illustri lughesi: [[Francesco Bertazzoli]] e [[Giuseppe Compagnoni]]. Nel [[1862]] i domenicani furono espulsi da Lugo e nel 1866 il convento venne incamerato tra i [[Eversione dell'asse ecclesiastico|beni confiscati dallo Stato]]; il Fondo per il culto destinò l'ex convento a caserma mentre la chiesa fu ridotta a magazzino. Mantenne questa destinazione fino a quando, il 26 dicembre 1944, durante la [[seconda guerra mondiale]], fu completamente distrutta da un bombardamento: rimase solo il complesso conventuale e il campanile. Tra il 1998 e il 2000 l'ex complesso conventuale è stato ristrutturato ed è oggi utilizzato come [[residenza sanitaria assistenziale]] (RSA).
 
Altre chiese non più esistenti nella città di Lugo sono<ref>''Percorsi del sacro. Chiese e cappelle scomparse nella città di Lugo'', «Il nuovo Diario-Messaggero», 2 marzo 2013, pp. 16-17.</ref>:
* Chiesa del convento degli [[Agostiniani]] (in via Tellarini);
* Chiesa di Sant'Antonio Abate (con annesso ospedale, in via Poligaro);
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* Chiesa di Gesù e Maria (rasente al vicolo dei Cappuccini);
* Chiesa di Santa Maria del Popolo (già "Della nascita di Maria", nell'angolo tra piazza Trisi e corso Garibaldi). Anche quest'ultima aveva un ospedale annesso.
<ref>''Percorsi del sacro. Chiese e cappelle scomparse nella città di Lugo'', «Il nuovo Diario-Messaggero», 2 marzo 2013, pp. 16-17.</ref>
 
==== Cimitero ebraico ====
Il primo cimitero ebraico di Lugo si trovava non lontano dal ghetto (sito in via Codalunga), tra gli attuali viale T. Masi e Viale Dante. Esistente sin dal [[XV secolo]], col passare dei secoli divenne troppo angusto per una comunità sempre più popolosa. Ne fu costruito uno nuovo nella prima metà del XVIII secolo, di dimensioni doppie rispetto al precedente<ref>Ines Miriam Marach in (AA.VV.), ''Bassa Romagna ritrovata. I 10 luoghi della memoria'', Tempo al Libro, 2021, pp. 114-117.</ref>. Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Nel 1863 la zona dov'era ubicato il cimitero divenne zona residenziale. Divenne necessario individuare per il cimitero ebraico una nuova collocazione. Dopo lunghe trattative con l'amministrazione comunale, nel [[1877]] venne inaugurato il cimitero nell'attuale sede (via di Giù). Con l'unità d'Italia e l'emancipazione degli ebrei, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città<ref>Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.</ref>; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città. Il cimitero è attualmente in uso (e visitabile) ed appartiene alla Comunità ebraica di [[Ferrara]].
=== Architetture civili ===
==== Pavaglione ====
<gallery>
È un [[quadriportico]] di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un [[ettaro]]) situato di fronte alla rocca estense. Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto al mercato settimanale<ref name="ReferenceA"/>. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Negli anni seguenti il portico divenne famoso per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Il termine "pavaglione", infatti indica un luogo recintato, e spesso coperto, in cui si svolgono le operazioni di vendita dei bozzoli. I lughesi, vista la fiorente attività di commercio del prezioso lepidottero, decisero di realizzare una struttura permanente, dedicata espressamente al mercato dei [[baco da seta|bachi da seta]].
File:Lugo6.jpg|Il Pavaglione
File:Lugo4.jpg|Piazza Mazzini, circondata dal Pavaglione
File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
</gallery>È un [[quadriportico]] di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un [[ettaro]]) situato di fronte alla rocca estense. Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto al mercato settimanale<ref name="ReferenceA" />. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Negli anni seguenti il portico divenne famoso per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Il termine "pavaglione", infatti indica un luogo recintato, e spesso coperto, in cui si svolgono le operazioni di vendita dei bozzoli. I lughesi, vista la fiorente attività di commercio del prezioso lepidottero, decisero di realizzare una struttura permanente, dedicata espressamente al mercato dei [[baco da seta|bachi da seta]].
 
Costruito in più fasi, fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, duplicò la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con grandiosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />
La lapide dedicatoria al [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|legato di Ferrara]] cardinale [[Francesco Carafa della Spina di Traetto|Francesco Carafa di Traetto]] recita come segue:
 
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Nel [[1917]] sono state apposte nel porticato di ponente le due lapidi di marmo in memoria di [[Cesare Battisti]] e [[Guglielmo Oberdan]] ancora visibili<ref name="Walter Berti 2005, p. 21">Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 21.</ref>. Tra il 1910 e il 1937 fu posto al centro del piazzale un monumento in onore di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].
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File:Lugo6.jpg|Il Pavaglione
File:Lugo4.jpg|Piazza Mazzini, circondata dal Pavaglione
File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
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;[[==== Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]]====
[[File:Lugo_teatro_rossini.jpg|thumb|Teatro Rossini]]
Il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] è un teatro all'italiana con sala scandita su quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione, costruito nel 1758 su progetto dell'architetto Francesco Ambrogio Petrocchi con il coinvolgimento un paio d'anni più tardi dell'architetto Antonio Galli Bibiena, inaugurato il 15 agosto 1761 con una rappresentazione del "Catone in Utica" di [[Pietro Metastasio]]<ref>L. Baldinini Senni, M. Pagani, M. Rocchi, ''op, cit.'', pp. 3-5.</ref> e intitolato a [[Gioachino Rossini]] nel 1859. Durante la [[seconda guerra mondiale]] l'edificio venne gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il teatro, restaurato, ha riaperto nel [[1986]].
 
;==== Palazzo Trisi ====
Palazzo signorile del [[XVIII secolo]] progettato da [[Cosimo Morelli]]. Fu fatto costruire dal Comune per riunire in un'unica moderna sede le scuole pubbliche e il Collegio Trisi. La storia del Collegio può essere distinta in due parti. Fu fondato per donazione testamentaria del nobile Fabrizio Trisi (1580-1630) il quale volle che parte del suo patrimonio, nonché la sua residenza, fossero impiegate nella fondazione di un collegio a lui intitolato dove mantenere dieci giovani lughesi meritevoli<ref>Il numero degli alunni variò nel corso degli anni, stabilizzandosi intorno alle cinque unità. Le famiglie Cassani, Belletti e Taroni godettero del privilegio di poter far iscrivere i propri membri senza affrontare l'esame di ammissione.</ref>. Affidò infine la gestione dell'istituzione all'amministrazione comunale. Il Collegio voluto da Trisi entrò in attività nel [[1674]] grazie alle sollecitazioni del vescovo Costanzo Zani sul Consiglio comunale. La prima sede fu in via Codalunga (oggi via Matteotti) nella casa del nobile. Dapprima rilasciò solo la laurea in legge; a partire dal 1706 anche quella in filosofia<ref name="ReferenceB">{{cita|M. Martelli|p. 153|Martelli, 1984}}. Per l'istruzione femminile si dovette attendere il 1765 con la scuola delle Maestre Pie.</ref>. Nel [[1760]] il consiglio comunale deliberò l'accorpamento del Collegio Trisi con le scuole pubbliche lughesi. Cominciò così la seconda fase della vita dell'istituzione. Si decise di finanziare la costruzione di un nuovo palazzo dove alloggiare il Collegio e le scuole. A quel tempo esistevano a Lugo tre scuole pubbliche: elementare, «Grammatica inferiore» (per lo studio della [[lingua latina]]) e «scuola maggiore», dove si insegnavano Umanità e Retorica<ref name="Medri84">{{cita news|autore=Sante Medri|url=|titolo=Il Collegio Trisi di Lugo e la formazione della «Libraria» nei secoli XVII e XVIII|pubblicazione=Studi Romagnoli|data=1984 (XXXV)}}</ref>. La sede di via Codalunga fu chiusa nel 1763; l'anno seguente iniziarono i lavori, che si conclusero nel [[1774]]. Le scuole pubbliche furono aperte già nel [[1772]], quando i lavori erano ancora in esecuzione. Il Collegio Trisi era dotato di una biblioteca giuridica aperta al pubblico, che divenne municipale durante la dominazione francese e fu aperta al pubblico nel [[1803]].
 
==== Villa Malerbi ====
[[File:Scuolamalerbi.jpg|thumb|200px|upright=1.1|La scuola di musica intitolata ai fratelli Malerbi]]
; Villa Malerbi
Fu la residenza di campagna della famiglia Malerbi, che abitava in centro dov'è attualmente Largo della Repubblica. La villa, costruita nei primi anni del [[XIX secolo]], fu ereditata da Pietro Malerbi (1890-1954), ultimo discendente maschio della famiglia. Nel 1949 (primo centenario della morte del canonico Giuseppe, suo antenato) egli la donò al Comune di Lugo, a patto che diventasse sede della scuola comunale di musica. Dal 1950 è sede dell'Istituto musicale pareggiato «Giuseppe e Luigi Malerbi», tuttora in attività. Il suo primo direttore fu Luigi Penazzi, che fu anche l'ultimo direttore della scuola musicale privata fondata dai fratelli Malerbi. Nella prima metà del XX secolo la scuola era stata diretta dal noto compositore [[Francesco Balilla Pratella]] (1910-1929), che accrebbe notevolmente il suo prestigio. Il «Fondo Malerbi», costituito dagli spartiti delle opere dei due fratelli (catalogato nel 1984 da Lauro Malusi) è conservato presso la Biblioteca comunale. All'inizio del XXI secolo Villa Malerbi è stata oggetto di un lungo restauro, terminato nel [[2012]].
 
;[[Ala di Baracca|Monumento a Francesco Baracca]]
==== Palazzo Drei ====
Monumento realizzato nel [[1936]] in onore dell'eroe della [[prima guerra mondiale]] [[Francesco Baracca]], nativo di Lugo. L'opera è dello scultore [[Domenico Rambelli]] di [[Faenza]] (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore. La base è realizzata in [[cemento armato]] rivestito di [[travertino]]. Al fianco della statua in bronzo del pilota vi è un'enorme ala alta 27 metri.
;Porta San Bartolomeo
Porta medievale; la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo.
;Cimitero ebraico
Il primo cimitero ebraico di Lugo si trovava non lontano dal ghetto (sito in via Codalunga), tra gli attuali viale T. Masi e Viale Dante. Esistente sin dal [[XV secolo]], col passare dei secoli divenne troppo angusto per una comunità sempre più popolosa. Ne fu costruito uno nuovo nella prima metà del XVIII secolo, di dimensioni doppie rispetto al precedente<ref>Ines Miriam Marach in (AA.VV.), ''Bassa Romagna ritrovata. I 10 luoghi della memoria'', Tempo al Libro, 2021, pp. 114-117.</ref>. Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Nel 1863 la zona dov'era ubicato il cimitero divenne zona residenziale. Divenne necessario individuare per il cimitero ebraico una nuova collocazione. Dopo lunghe trattative con l'amministrazione comunale, nel [[1877]] venne inaugurato il cimitero nell'attuale sede (via di Giù). Con l'unità d'Italia e l'emancipazione degli ebrei, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città<ref>Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.</ref>; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città. Il cimitero è attualmente in uso (e visitabile) ed appartiene alla Comunità ebraica di [[Ferrara]].
;Palazzo Drei
Palazzo dell'alta borghesia locale, appartenuto a una ricca famiglia di possidenti, composta dall'unica figlia dell'industriale Arrigo Foschini, Romea, che era stata anche proprietaria terriera per un certo tempo, e dal medico condotto di Lugo Giulio Drei. Dopo la morte del dottor Drei il palazzo andò in rovina e fu venduto allo stilista Angelo Cairoli.
 
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La [[Rocca estense di Lugo|Rocca estense]] è il monumento più caratteristico della città. Esempio di architettura fortificata, fu costruita sopra un precedente fortilizio. Gli [[Este]] la modificarono e ristrutturarono più volte: i loro interventi riguardarono soprattutto le bastionature ed il rafforzamento delle torri. L'aspetto della fortezza è ancora quello della metà del XVI secolo, al tempo degli Este. Dal 1847 la rocca estense ospita gli uffici dell'amministrazione comunale.
 
==== Porta San Bartolomeo ====
Porta medievale; la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo.
 
=== Altro ===
 
==== Ala di Baracca ====
L'[[Ala di Baracca]] è il monumento realizzato nel [[1936]] in onore dell'eroe della [[prima guerra mondiale]] [[Francesco Baracca]], nativo di Lugo. L'opera è dello scultore [[Domenico Rambelli]] di [[Faenza]] (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore. La base è realizzata in [[cemento armato]] rivestito di [[travertino]]. Al fianco della statua in bronzo del pilota vi è un'enorme ala alta 27 metri.
=== Siti archeologici ===
* Insediamento neolitico – L'insediamento neolitico è stato individuato nel 1982 al centro del bacino di estrazione di una fornace. I reperti ceramici e litici raccolti all'atto del rinvenimento hanno permesso sin da allora di attribuire l'insediamento al [[Neolitico|Neolitico Antico]] e più precisamente alla Cultura di Fiorano. Il sito non è visitabile.
 
=== Aree naturali ===
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=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua romagnola}}
Accanto alla lingua italiana, è parlata la [[lingua romagnola]] nella sua locale variante.<br/>
Accanto alla lingua italiana, è parlato il [[Lingua romagnola|romagnolo]] nella sua locale variante.<br />
Mentre le frazioni lughesi rientrano a pieno titolo nell'assetto linguistico della pianura ravennate-forlivese, la parlata tipica del centro storico di Lugo presenta una serie di particolarità proprie. In particolare, i dittonghi ravennati-forlivesi /eə,oə/ sono confluiti in /e,o/, col risultato che i ravennati /'peəl,'pel/ "palo, pelo" e /'meəl,'mel/ "male, miele" diventano rispettivamente omofoni /'pel,'pel/e /'mel,'mel/. Anche le vocali nasali sono diverse: ai ravennati /'vẽ, kə̃, 'bõ/ "vino, cane, buono" corrispondono i lughesi /'vɛĩ, 'kɛ̃, 'boũ/.<ref>{{Cita libro|autore=Daniele Vitali|wkautore=Daniele Vitali (glottologo)|autore2=[[Davide Pioggia]]|titolo=Dialetti Romagnoli|ed=2|anno=2016|editore=Pazzini Editore|capitolo="Il dialetto di Lugo"}}</ref>
 
=== Religione ===
 
;Parrocchie
==== Parrocchie ====
Nel comune di Lugo sono presenti quindici [[parrocchie]] facenti parte della [[diocesi di Imola]], vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della [[diocesi di Faenza-Modigliana]]<ref>Nell'abitato: Santi Francesco e Ilaro (conosciuta come “Collegiata”), principale, San Francesco di Paola (co-patrono), San Giacomo Maggiore, San Gabriele, Madonna del Molino e Santi Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie. Nel forese: Ascensione, Belricetto, San Bernardino in Selva, Giovecca, San Lorenzo in Selva, Santa Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara.</ref>.
 
Lugo è sede di vicariato. Rientrano nel territorio vicariale anche due parrocchie del comune di Cotignola: [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]] e [[Budrio (Cotignola)|Budrio]]. Fino al XIV secolo Lugo rientrò nella giurisdizione della pieve di Barbiano. Il capovolgimento si ebbe per opera del duca di Ferrara: con il passaggio di Lugo sotto il dominio degli Este, la città divenne sede di vicariato e si affrancò definitivamente dalla pieve di Barbiano.
 
;==== Il culto di Sant'Ilaro ====
Il culto di Sant'Ilaro è antico quanto le origini di Lugo. Sin dalle origini i primi abitanti del luogo scelsero Sant'Ilaro come loro protettore. Una chiesa a lui dedicata, Sant'Ilaro in Stiliano, situata nel fondo Stiliano della ''massa Sancti Hilari'' (vedi la sezione ''Storia''), era documentata fin dall'anno [[1071]]. La chiesa conservava una [[croce]] di ferro al centro della quale era raffigurato il santo. Risale alla metà del XIII secolo la più antica attestazione di Sant'Ilaro come [[Santo patrono|patrono]] di Lugo: sulla campana della chiesa fu impressa, in latino, l'iscrizione "Sant'Ilaro difenda il suo popolo" con la datazione [[1264]]. La devozione all'abate di Galeata era dettata dalla gratitudine per i numerosi benefici ricevuti nei secoli in occasione di scontri bellici e calamità naturali. Nel 1493 gli Statuti del Comune di Lugo riconobbero la data del 15 maggio (anniversario della morte di Sant'Ilaro) come giorno festivo. Alla fine del [[XIV secolo]], a causa delle ripetute alluvioni che avevano colpito il territorio tra i fiumi Santerno e Senio, gli abitanti del fondo Stiliano si trasferirono nel centro abitato. A quel tempo vi erano in Lugo due chiese: San Giacomo Maggiore e Santa Maria. Il borgo di San Giacomo era allora il più popoloso, pertanto i nuovi abitanti si trasferirono vicino alla chiesa di Santa Maria. La chiesa, intitolata a Santa Maria del Trivio, fu rinominata “Santa Maria del Trivio e Sant'Ilaro”. Nel [[1477]] il Comune chiamò i Carmelitani per affidare loro la custodia di quella sita nel fondo Stiliano<ref>Emanuele Boaga, "I Carmelitani nella Romagna estense", in AA.VV., ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', Lugo, Walberti, 2001, pp. 143-154. I monaci provennero dal vicino convento di Massa Lombarda</ref>. Dopo il 1480 i Carmelitani ottennero il permesso di trasferirsi all'interno delle mura. Successivamente fondarono la Chiesa del Carmine con annesso convento, terminato nel [[1523]] e vi trasferirono il titolo di Sant'Ilaro<ref>Nel [[1613]] la Confraternita che custodiva la chiesa di Sant'Ilaro in Stiliano si trasferì a Santa Maria, sancendo l'abbandono del più antico luogo di culto in Lugo. {{cita libro|AA. | VV. | La Romagna nella Legazione ferrarese | 1988 | Centro Studi Romandiola | Lugo}}</ref>. Nel [[1526]] il Comune ottenne alcune [[reliquia|reliquie]] del santo: una croce di ferro, un osso del braccio e una parte del cranio. Furono affidate ai Carmelitani, che da allora le hanno custodite ininterrottamente fino ad oggi<ref>Nel [[1689]] la parte del cranio venne racchiusa in una teca d'argento.</ref>. Nel [[1708]] i Carmelitani fecero realizzare un busto di argento massiccio raffigurante Sant'Ilaro: all'interno vi posero le reliquie del santo. Nel [[1793]] il Comune di Lugo fece costruire un tronetto in legno dorato (stile impero) su cui fu posto il busto. I Carmelitani sono i custodi del culto del santo e del busto in argento che lo ritrae.
 
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=== Tradizioni e folclore ===
La Contesa estense è una competizione tra quattro rioni (cioè le quattro circoscrizioni della città che si rifanno ai quattro rioni all'interno medievali dei canali che formavano quattro borghi all'interno della città) di Lugo.<br/>
La Contesa estense è stata ufficializzata nel 1969 come ricostruzione storica.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/events/palio-della-contesa-estense/|titolo=Palio della Contesa Estense|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
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== Cultura ==
Lugo viene menzionata nell''<nowiki/>'[[Orlando Furioso]]'' (canto 3, par. 41) di [[Ludovico Ariosto]], nelle ''Istorie Fiorentine'' (libro Quinto, cap. 22) di [[Niccolò Machiavelli]] e ne ''Il Trecentonovelle'' (novella CCXXIII) di [[Franco Sacchetti]].
 
=== Biblioteche ===
* Biblioteca Trisi. È sita nel Palazzo Trisi, palazzo signorile del [[XVIII secolo]] (Vedi ''Monumenti storici''). Il nucleo originale è costituito dalla raccolta libraria del Collegio Trisi, avviata nel [[1674]], comprendente testi giuridici. In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la biblioteca inglobò anche i fondi librari dei conventi Francescani e Domenicani lughesi. Nel 1803 divenne Biblioteca municipale<ref name="Medri84" />. La biblioteca civica gestisce un patrimonio di circa {{formatnum:170000}} volumi. Nel [[2001]] il Comune ha acquisito il "Fondo [[Francesco Balilla Pratella|Pratella]]", che accorpa oltre duemila unità, tra documenti, libri e immagini. L'istituzione conserva un patrimonio di raccolte storiche e fondi speciali considerevole<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecatrisi.it/Le-raccolte/Raccolte-storiche-e-Fondi-speciali|titolo=Raccolte storiche e Fondi speciali|accesso=7 gennaio 2019}}</ref>. Altre biblioteche di Lugo aperte al pubblico sono: «Il Tondo» e la raccolta del Liceo scientifico "Ricci Curbastro".
 
=== Scuole ===
Nel territorio comunale di Lugo sono presenti sei scuole primarie e cinque scuole secondarie di primo grado, distribuite tra il capoluogo e le frazioni. L’offerta formativa di secondo grado comprende un liceo scientifico statale, il «G. Ricci Curbastro»<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.liceolugo.edu.it/index.php|titolo=Homepage Istituto Scolastico - www.liceolugo.it|sito=www.liceolugo.edu.it|accesso=2025-09-19}}</ref>, e un polo tecnico-professionale che riunisce istituti a indirizzo tecnico commerciale, industriale e professionale per i servizi commerciali e turistici. Sono inoltre attivi corsi serali per l’istruzione degli adulti.
 
===Università===
Lugo è sede di corsi di laurea dell'[[Università di Bologna]]. Nell'anno accademico 2022/23 è stato attivato il corso in Meccatronica<ref>{{cita web|url=https://www.ilnuovodiario.com/2022/10/23/inaugurato-il-nuovo-corso-di-laurea-in-meccatronica-a-lugo-nuova-opportunita-di-formazione/|titolo=Inaugurato il nuovo corso di laurea in meccatronica a Lugo, «nuova opportunità di formazione»|accesso=11 novembre 2022}}</ref>.
=== Musei ===
* [[Museo Francesco Baracca]]. Museo storico dedicato all'[[Francesco Baracca|aviatore lughese]]. Allestito nella Rocca Estense fino al 1990, il museo è situato nella casa natale dell'eroe (in via Baracca) ed ospita due aeroplani d'epoca: il [[Aeritalia G-91Y|G91-Y]] e lo [[SPAD S.VII|SPAD VII]], aereo del 1917 sul quale Baracca conseguì una delle sue 34 vittorie (il velivolo è stato restaurato nel 1990). Su di un fianco della fusoliera compare lo stemma personale dell'aviatore, il cavallino rampante che, adottato da [[Enzo Ferrari]], è diventato noto in tutto il mondo. Inoltre, sono in esposizione circa 300 pezzi, tra cimeli personali dell'eroe e documenti della sua epoca. Nel [[2014]] la storica sede del museo è stata sottoposta ad importanti lavori di consolidamento antisismico. Il museo ha riaperto con un nuovo allestimento il 23 maggio [[2015]]<ref>{{cita news|titolo=Il museo Francesco Baracca riapre i battenti|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=23 maggio 2015}}</ref>. La maggiore novità è la presenza di un [[simulatore di volo]] collegato a un modello digitale del terreno ad alta risoluzione. Il programma, dotato di una modalità interattiva, consente all'utente di prendere posto all'interno della carlinga, azionare i comandi e partire per un volo per qualsiasi destinazione del mondo<ref>''Dal museo Baracca ora si può decollare per ogni destinazione'', «il nuovo Diario-Messaggero», 30 gennaio 2016, p. 22.</ref>. Il museo Baracca è uno dei sei musei italiani interamente dedicati alla memoria dell'aviazione nazionale.
* [[Casa Rossini (Lugo)|Casa museo di Gioacchino Rossini]] o «Museo polifonico»<ref>{{Cita web|url=https://casarossinilugo.it/|titolo=La Casa di Rossini a Lugo|sito=Casa Rossini Lugo|lingua=it|accesso=2023-05-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/casa-museo-gioachino-rossini/|titolo=Casa Museo Gioacchino Rossini|sito=Bassa Romagna Mia|lingua=it|accesso=2023-05-20}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2888/1999|titolo=La casa di Rossini a Lugo: genesi di un museo polifonico|rivista=DigItalia|autore=Maria Gregorio|autore2=Claudio Ballestracci|pp=145-150|data=ultimo aggiornamento dicembre 2021|accesso=20 maggio 2023|dataarchivio=19 gennaio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230119060403/https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2888/1999|urlmorto=sì}}</ref><ref name="musei">{{Cita web|url=http://www.sistemamusei.ra.it/main/index.php?id_pag=6|titolo=Gli altri musei del territorio non aderenti al Sistema|sito=Sistema Museale della Provincia di Ravenna|accesso=2023-05-20}}</ref>. I genitori di Rossini ebbero residenza a Lugo in via Manfredi 25<ref>La famiglia Rossini è romagnola e la stirpe originaria del grande musicista proviene da Cassanigo di [[Cotignola]], come hanno dimostrato gli studiosi Domenico Savini e Raffaella Zama. Nell'albero genealogico vi sono antenati lughesi e faentini. Vedi Giovanni Baldini, «Il nuovo Diario-Messaggero», 10 novembre 2018, p. 27.</ref>. Il giovane [[Gioachino Rossini]] vi abitò, proveniente dalla natia [[Pesaro]], tra il maggio 1802 e il 1805. Il padre lo iscrisse alla scuola di musica dei fratelli Malerbi e gli trovò un insegnante di lettere, uno di matematica e uno di latino<ref name="Giardini1992">Gino Giardini, ''Rossini a Lugo alla scuola dei Malerbi'', Walberti, Lugo 1992.</ref>. Il nonno paterno abitava in via G. Rocca, 14. All'esterno di questa abitazione è posta una lapide con un'iscrizione in latino risalente al 1857<ref>Delibera municipale del 25 aprile 1857.</ref>. Tra il 2018 e il 2020 il Comune ha riadattato la residenza di via G. Rocca, composta da quattro stanze su due piani, a casa-museo. All'interno si possono ammirare documenti e cimeli che attestano il legame del compositore con la città<ref>{{cita web|url=http://www.romagnadeste.it/it/9-lugo/i1331-casa-museo-gioacchino-rossini.htm|titolo=Casa-museo Gioacchino Rossini|accesso=8 gennaio 2020|dataarchivio=13 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200213210142/http://www.romagnadeste.it/it/9-lugo/i1331-casa-museo-gioacchino-rossini.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Il 28 febbraio [[2023]] Casa Rossini il Museo Baracca sono entrati nel novero delle «Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna»<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/notizie/2023/case-studi-illustri-strutture-riconosciute|titolo=Case e studi delle persone illustri: le strutture riconosciute|accesso=8 agosto 2023}}</ref>.
A 200 metri circa dalla casa dove abitava il giovane Rossini vi era la residenza dei fratelli Malerbi<ref>{{cita web|url=https://www.smbr.it/lugo-casa-malerbi/|titolo=Lugo, Casa Malerbi|data=12 ottobre 2024}}</ref>. Giuseppe Malerbi (1771-1849) fu socio dell’Accademia Filarmonica bolognese e compositore di musica sacra<ref>Nel [[1811]] don Giuseppe Malerbi accettò l'incarico assegnatogli dal Comune di gestire la prima scuola musicale pubblica del paese per ragazzi meno abbienti. Vedi {{cita web|url=http://www.bibliotecatrisi.it/Archivio-notizie/La-Stanza-della-Musica-musicisti-lughesi-nelle-raccolte-storiche-della-Biblioteca-Trisi|titolo="La stanza della musica"|accesso=17 marzo 2020}}</ref>. Nel 1843 divenne membro della prestigiosa [[Accademia Nazionale di Santa Cecilia|Accademia romana di Santa Cecilia]]. Il fratello Luigi (1776-1843) anch'egli canonico, fu organista sia del Carmine che di S. Francesco a Lugo nonché autore di componimenti per [[pianoforte]]. All'inizio del XIX secolo la loro abitazione divenne sede di una scuola di musica (una delle prime della Romagna). I fratelli Malerbi furono i primi maestri del giovane Rossini, cui impartirono lezioni di basso cifrato e composizione dal 1802 al 1805<ref name="Gon">Federico Gon, ''Le rossiniane «Sonate a quattro» (1804): alle origini del “Tedeschino”'', in «Ad Parnassum. A Journal of Eighteenth and Nineteenth-Century Instrumental Music», Volume 14, n. 27 (aprile 2016), pp. 89-122.</ref><ref>I contatti tra Rossini e i suoi primi maestri proseguirono anche durante il suo soggiorno bolognese, cioè almeno fino al 1809.</ref>. All'età di dodici anni il loro allievo compose a Lugo la sua prima opera, le ''[[Sei sonate a quattro]]'' (1804)<ref name="Gon"/><ref>{{cita web|url=https://www.raiplayradio.it/audio/2018/11/Orrende-sonate-di-un-geniale-ragazzino-72def408-760a-4476-9a8c-e468dab653f9.html|titolo=G. Rossini, Sonata a quattro n. 6 in re maggiore|accesso=15 marzo 2020}}
{{Cita audio
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}}.
</ref>. Inoltre Rossini scrisse ''[[Demetrio e Polibio]]'' quando abitava già a [[Bologna]], ma prima d'iscriversi al liceo musicale. Quindi anche quest'opera testimonia la buona preparazione ricevuta alla scuola dei fratelli Malerbi<ref name="Giardini1992"/>.
* [[Museo oratorio di Sant'Onofrio]]<ref name=musei/><ref>{{cita web|url= http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/search.do?type=&group=GROUP0&customquery=*%3A*+-TYPE%3An+-TYPE%3Aeca+-TYPE%3Abib+-TYPE%3Aaut&value%28ANY%29=oratorio+di+Sant%27Onofrio+Lugo
|titolo=Oratorio di Sant'Onofrio|sito=PatER, portale del patrimonio dell'Emilia-Romagna |accesso=20 maggio 2023}}</ref>.
 
===Università===
Lugo è sede di corsi di laurea dell'[[Università di Bologna]]. Nell'anno accademico 2022/23 è stato attivato il corso in Meccatronica<ref>{{cita web|url=https://www.ilnuovodiario.com/2022/10/23/inaugurato-il-nuovo-corso-di-laurea-in-meccatronica-a-lugo-nuova-opportunita-di-formazione/|titolo=Inaugurato il nuovo corso di laurea in meccatronica a Lugo, «nuova opportunità di formazione»|accesso=11 novembre 2022}}</ref>.
=== Teatro ===
A Lugo ha sede il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] (intitolato a [[Gioachino Rossini]]), splendido esempio di teatro all'italiana inaugurato nel [[1761]]. Offre un programma di prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco.
<!--* Cinema teatro "San Rocco" (nato nel [[1964]]) che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in [[lingua romagnola]], è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese<ref>Fino agli anni ottanta del [[XX secolo]] a Lugo vi erano quattro cinema, oltre al San Rocco.</ref>.-->
 
=== Media ===
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A Lugo hanno una propria redazione due quotidiani che coprono il territorio romagnolo: «[[Corriere Romagna]]» e «[[il Resto del Carlino]]».
 
=== EventiTeatro ===
A Lugo ha sede il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] (intitolato a [[Gioachino Rossini]]), splendido esempio di teatro all'italiana inaugurato nel [[1761]]. Offre un programma di prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco.
* Fiera biennale dell'Artigianato, Agricoltura e Industria. Si svolge nel centro storico ogni due anni, negli anni pari, durante il mese di settembre; dura circa otto giorni. La manifestazione riprende l'antica ''Fiera estense'', di cui si trovano testimonianze fin dal [[XV secolo]]. Nata nell'area circostante il santuario della Madonna del Molino, dal [[XVII secolo]] la «Fiera di Lugo» si tiene negli spazi antistanti la Rocca, coinvolgendo anche il loggiato prospiciente, edificato al tempo del duca [[Alfonso II d'Este|Alfonso II]]. Alla metà del [[XVIII secolo]] si decise di edificare un teatro per offrire spettacoli ai visitatori, così da renderne più agevole il soggiorno. Inaugurato nel [[1762]], è il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]]. Nel [[1781]] il costante incremento del giro d'affari convinse il Comune ad ampliare il loggiato, costruendo così il quadriportico detto "Pavaglione". La Fiera di Lugo si tenne fino al [[1890]]<ref>{{Cita news|autore=Michele Curzi|titolo=Antiche radici per un simbolo del territorio|pubblicazione=Il Nuovo Diario-Messaggero|data=8 settembre|città=Imola|pp=14-15}}</ref>. Fu ripresa nel [[1932]] e ripetuta tutti gli anni, con un'interruzione per la [[seconda guerra mondiale]] che si prolungò al 1948<ref name="Walter Berti 2005, p. 21"/>. Nel 1959 fu sospesa per mancanza di fondi; fu ripresa nel 1965. Da quell'anno al 1973 si è tenuta tutti gli anni dispari. Dal 1976 la manifestazione si svolge negli anni pari.
 
Cinema teatro "San Rocco" (nato nel [[1964]]) che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in [[lingua romagnola]], è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese. Fino agli anni ottanta del [[XX secolo]] a Lugo vi erano quattro cinema, oltre al San Rocco.
=== Lugo nella letteratura ===
Lugo viene menzionata nell{{'}}''[[Orlando Furioso]]'' (canto 3, par. 41) di [[Ludovico Ariosto]], nelle ''Istorie Fiorentine'' (libro Quinto, cap. 22) di [[Niccolò Machiavelli]] e ne ''Il Trecentonovelle'' (novella CCXXIII) di [[Franco Sacchetti]].
 
=== Lugo nel cinemaCinema ===
Oltre alle prime nazionali di film con protagonisti [[Bud Spencer]] e [[Terence Hill]] ottenute per volere del loro produttore, il lughese [[Italo Zingarelli]], a Lugo sono stati girati i seguenti film:
* ''[[Boccaccio '70]]'' (1962), episodio "La Riffa", di [[Vittorio De Sica]] con [[Sophia Loren]], girato con molte comparse lughesi e utilizzando come scenario per alcune scene il [[luna park]] che si allestisce in occasione della Festa del patrono.
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* ''L'Agnese va a morire'' (1976) di [[Giuliano Montaldo]] con [[Ingrid Thulin]], [[Michele Placido]] e [[Ninetto Davoli]].
* ''E allora mambo'' (1999) di [[Lucio Pellegrini]] con [[Luca Bizzarri]], [[Paolo Kessisoglu]] e [[Luciana Littizzetto]], ambientato nella vicina [[Bagnacavallo]] ma con alcune scene girate nel centro di Lugo.
 
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina romagnola}}
 
=== Eventi ===
 
* Contesa Estense – Palio della Caveja: rievocazione storica che si svolge nel mese di maggio, con cortei in costume, gare tra i rioni cittadini e manifestazioni collaterali legate alla tradizione estense.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://rievocazionistoriche.cultura.gov.it/places/italy/emilia-romagna/lugo/palio-contesa-estense-citta-di-lugo/|titolo=Palio Contesa Estense Città di Lugo|sito=Rievocazioni Storiche|accesso=2025-09-19}}</ref>
* [[Giro di Romagna]] – storica corsa ciclistica su strada, disputata annualmente con partenza e arrivo a Lugo, che ha visto la partecipazione di numerosi campioni del ciclismo internazionale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://sport.quotidiano.net/locale/altri-sport/il-giro-di-romagna-se-2f8d48c0|titolo=Il Giro di Romagna s’è tolto il velo. Un finale frizzante sulle Volture|sito=Quotidiano Sportivo|data=2025-09-04|accesso=2025-09-19}}</ref>
* Lugo Vintage Festival: manifestazione primaverile dedicata alla cultura e allo stile del Novecento, con espositori, mercatini, spettacoli e iniziative a tema.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/events/lugo-vintage-festival/|titolo=Lugo Vintage Festival|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref>
* Motosalsicciata di Voltana: raduno motociclistico che abbina percorsi turistici a momenti gastronomici, organizzato nella frazione di Voltana in primavera.
* Lugo Cinema Estate: rassegna cinematografica all’aperto ospitata all’Arena del Carmine nei mesi estivi, con proiezioni di film italiani e internazionali.
* Caffè Letterario di Lugo: ciclo di incontri culturali con autori, conferenze e presentazioni di libri, organizzato in diversi periodi dell’anno.
* Biomarché: mercato settimanale dedicato ai prodotti biologici e a filiera corta, allestito sotto il Pavaglione ogni venerdì.
* Mercato settimanale: appuntamento del mercoledì che occupa il centro storico, tra i più estesi della Romagna per numero di banchi e varietà merceologica.
* Fiera biennale dell’Artigianato, Agricoltura e Industria (Bassa Romagna in Fiera): manifestazione a cadenza biennale che si svolge nel centro storico di Lugo, con aree espositive dedicate ai settori agricolo, artigianale, industriale e commerciale. Coinvolge espositori provenienti dai comuni dell’Unione della Bassa Romagna e propone eventi, mostre e iniziative di promozione territoriale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.settesere.it/it/notizie-romagna-bassa-romagna-in-fiera-biennale-a-settembre-tante-le-novit-n18253.php|titolo=Bassa Romagna in Fiera, biennale a settembre, tante le novità|sito=Settesere.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
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=== Frazioni ===
Fanno parte del comune i seguenti centri abitati: Ascensione, [[Belricetto]], Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, [[Giovecca]], Malcantone, Passogatto<ref>Passo-gatto significa "passo con catena". Il passo in questione riguarda l'attraversamento del fiume [[Santerno]]. Fino al [[XV secolo]], prima cioè che venisse costruita la Via Bastia, era un passaggio obbligato in direzione di Ferrara, per cui, com'era d'uso, era sbarrato da una catena per obbligare i viandanti a pagare un dazio. Vedi A. F. Babini, ''Dalla Bastia del Zaniolo alla Bastia di Ca’ di Lugo'', Lavezzola, Santerno, 1959, p. 374.</ref>, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]], Viola, [[Voltana]] e [[Zagonara]].<br/>
Si trovano a sud di Lugo due frazioni: Villa San Martino e Zagonara. Tutte le altre sono a nord del capoluogo.
 
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Dalle dichiarazioni [[Irpef]] del [[2011]] (basate sui redditi del [[2010]]) emerge che i lughesi hanno dichiarato in media {{formatnum:22881}} euro. Rispetto agli anni precedenti si registra un aumento dei ricchi (coloro che dichiarano più di {{formatnum:100000}} euro all'anno) e una diminuzione dei nullatenenti che, rispetto al [[2009]], scendono da 267 a 196.
 
=== Settore produttivoAgricoltura ===
L’economia di Lugo èha caratterizzataavuto dastoricamente una floridaforte economia, di derivazione in gran partebase agricola. La [[frutta|frutticoltura]] ha fornitorappresentato per secoli il settore trainante, fornendo materie prime alle moltenumerose aziende conserviere della zona, alcune delle quali di importanzarilievo nazionale.<ref>{{Cita dellaweb|url=https://www.agrintesa.it/|titolo=Agrintesa zonaCooperativa Agricola|sito=www.agrintesa.it|accesso=2025-09-19}}</ref> ATra Lugoqueste haspicca sedela «Pucci», una delle prime cinqueprincipali industrie italiane di conserve alimentari (sottoli e sottaceti), «fondata a Lugo nel 1932.<ref>{{Cita web|url=https://www.pucci.it/|titolo=Pucci» S.r.l. - Novità|sito=www.pucci.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
Nell’ultimo quarto del XX secolo si è assistito a un notevole sviluppo delle colture [[Cereali|cerealicole]] e, più in generale, delle colture estensive, che hanno contribuito a diversificare la produzione agricola locale.
Nell'ultimo quarto del [[XX secolo]] hanno conosciuto un forte sviluppo le colture [[cereali]]cole, ed estensive in genere. Nello stesso periodo è cresciuta l'industria manifatturiera, soprattutto del settore alimentare, in buona parte di tipo cooperativo. Anche i settori calzaturiero, metalmeccanico e della plastica hanno assunto dimensioni importanti.
 
=== Industria ===
Parallelamente all’evoluzione agricola, si è sviluppata l’[[industria manifatturiera]], con un ruolo di primo piano del settore alimentare, spesso organizzato in forma [[cooperativa]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.legacoop.coop/manifattura/|titolo=Manifattura|sito=Legacoop Nazionale|accesso=2025-09-19}}</ref> Accanto a questo comparto, hanno assunto dimensioni significative anche i settori calzaturiero, [[metalmeccanico]] e della [[plastica]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://cislromagna.it/categorie/femca/|titolo=Femca {{!}} Categorie|sito=CISL Romagna|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
La presenza di queste attività ha favorito la crescita economica e l’occupazione, consolidando Lugo come uno dei poli produttivi più rilevanti della [[Romagna]].
 
=== Commercio ===
Un settore di primaria importanza economica èresta il [[commercio]]. Tutti iOgni mercoledì si svolge nel Pavaglione (''vedi infra'') e nelle piazze principali un mercato che, con gli oltre 600 operatori presenti, è fraconsiderato tra i maggiori del [[Nord Italia]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.eventiesagre.it/Mercatini_Enogastronomici/21098316_Mercato+settimanale+a+Lugo.html|titolo=Mercato settimanale a Lugo a Lugo {{!}} 2025 {{!}} (RA) Emilia Romagna {{!}} eventiesagre.it|sito=www.eventiesagre.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
=== Servizi ===
 
==== Credito e risparmio ====
La prima banca di Lugo fu il Monte di Pietà. Promosso su iniziativa di padre Andrea da Imola, la sua nascita fu registrata con atto comunale il 31 ottobre [[1544]]. La sede fu fissata nell'odierna piazza Trisi. Come ogni monte di pietà, la sua esclusiva attività fu l'erogazione di credito su pegno.<br />La prima banca in senso moderno è stata la [[Cassa di Risparmio]], fondata il 13 gennaio [[1845]] per iniziativa di una sessantina di lughesi, con l'approvazione e l'appoggio del vescovo, [[Giovanni Mastai Ferretti]]<ref>Il futuro Pio IX aveva tentato nel 1837 la fondazione di una Cassa di Risparmio ad Imola, ma fu boicottato dai notabili imolesi. Vedi Mino Martelli, ''Un Vescovo incompreso nell'Ottocento'', in «Nuovo Diario-Messaggero», 11 agosto 1984, p. 10.</ref>. I sessanta azionisti sottoscrissero 63 azioni del valore di 20 [[Scudo pontificio|scudi]] ciascuna.
Il conte [[Giacomo Manzoni (politico)|Giacomo Maria Manzoni]] fu il primo presidente<ref>{{cita libro | nome= Pietro |cognome= Bedeschi| titolo= Il Movimento cattolico nella Diocesi d’Imola| anno= 1978| editore= Galeati| città= Imola|pp. 68-69.}}</ref>. La competenza principale della Cassa di Risparmio fu fornire credito ai privati e finanziare le imprese artigiane e agricole. Il Monte continuò la sua attività nella sovvenzione alle persone indigenti.
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;Strade statali
Lugo è attraversata dall'ex [[Strada statale 253 San Vitale|SS 253 "San Vitale"]], che collega [[Ravenna]] con [[Bologna]]. Nel tempo sono state realizzate due circonvallazioni: la prima nel secondo dopoguerra; la seconda (sul tracciato di via Piratello) nel 1988.
Lugo è posta a 25&nbsp; km da Ravenna e 50 da Bologna. Dalla "San Vitale" si diparte la provinciale n. 95, che collega Lugo al raccordo autostradale per Ravenna.
 
;Strade provinciali
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=== Ferrovie ===
La città è servità dalla [[stazione di Lugo (Italia)|stazione di Lugo]], posta lungo la linea [[Ferrovia Castelbolognese-Ravenna|Castelbolognese–Ravennalinea Castel Bolognese–Ravenna]], e capolinea delle linee [[Ferrovia Lavezzola-Lugo|per Lavezzola]] e [[Ferrovia Faenza-Ravenna|per Faenza]]. Tale impianto è servito da treni regionali svolti da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Emilia-Romagna]].
 
=== Aeroporto ===
L'[[Aeroporto di Lugo]], a carattere locale, è dedicato quasi esclusivamente a voli turistici ed è sede di un aeroclub.
 
=== Mobilità urbana ===
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I Comuni di Lugo, [[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Massa Lombarda]] e [[Sant'Agata sul Santerno]] formano insieme l'[[Unione dei comuni della Bassa Romagna]].
 
=== Elenco dei sindaciSindaci ===
{{Vedi anche|Sindaci di Lugo}}
 
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== Sport ==
Le associazioni sportive del territorio lughese (frazioni comprese) sono circa 140<ref>{{cita news|autore=Elena Loffi|titolo=Impianti sportivi, prosegue il rinnovamento|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=19 ottobre 2013}}</ref>, il movimento di iscritti raggiunge le 12000 unità.
=== Impianti sportivi ===
Il territorio di Lugo (comprendendo le frazioni) vanta la presenza di 60 impianti sportivi, tra i quali sedici palestre pubbliche.<br />
I principali impianti, ovvero i più attrezzati, sono i seguenti:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: l'impianto comprende una pista di [[atletica leggera]] a sei corsie. Dal 25 aprile 1996 è intitolato ad [[Ermes Muccinelli]] (1927-1994), campione di calcio degli anni cinquanta. Nel territorio comunale esistono otto impianti per il gioco del calcio. Il primo campo di calcio permanente a Lugo fu allestito all'interno del parco del Tondo. Venne inaugurato il 9 maggio [[1926]]<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 152.</ref>;
* [[Nuoto]] e [[sport acquatici]]: Lugo dispone di una piscina coperta; inaugurata nel [[1977]], comprende due vasche per il nuoto di 25&nbsp;m ed una vasca per tuffi ed attività subacquee. All'esterno della piscina c'è una vasca scoperta, utilizzata nei mesi caldi.
* [[Pallacanestro]] e [[pallavolo]]: il primo palazzetto dello Sport di Lugo è stato inaugurato il 16 ottobre [[1971]]. Si trova in via Lumagni, nelle adiacenze del Tondo, ed è tuttora in funzione. È stato sede delle partite di pallacanestro della storica Rubor Lugo. Il nuovo palazzetto, il «Pala Banca di Romagna» (inaugurato nel [[2007]]), è situato in periferia. Oltre a pallacanestro e pallavolo vi si pratica anche il [[Tamburello (sport)|tamburello]]. L'impianto ha una capienza di 450 posti.
* [[Pattinaggio a rotelle]]: a Lugo vi è un impianto specifico per questo sport, sito in Via Piratello. La pista di pattinaggio (50 x 25 metri) è una delle più grandi in Italia. La società sportiva «Up and Down» è attiva dal 1985. Il lughese Andrea Poli (1989) ha vinto quattro volte il titolo di Campione del mondo.
 
=== Manifestazioni sportive ===
==== Ciclismo ====
{{vedi anche|Giro di Romagna}}
Un anno dopo la nascita del Giro d'Italia si è tenuta la prima edizione del [[Giro di Romagna]] (1910). Lugo è tradizionalmente il punto di partenza e arrivo della competizione. Organizzata dalla Società Ciclistica "Francesco Baracca", per diversi decenni la gara è stata inserita calendario professionistico. Nel secondo dopoguerra ha assegnato più volte il titolo di campione italiano. L'ultima edizione si è disputata nel [[2011]].
 
Nella frazione di San Bernardino si disputa annualmente il Gran Premio Camon, [[corsa in linea]] maschile di [[ciclismo su strada]] riservata alla categoria [[Élite (ciclismo)|Under 23]] e vinta da giovani dilettanti divenuti in seguito professionisti come [[Adriano Malori]], [[Paolo Simion]] e [[Niccolò Bonifazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/corse/corsa/77799-G.P.-Camon/index.html|titolo=G.P. Camon |editore=Museociclismo.it|accesso=5 ottobre 2014}}</ref>.
 
Nella categoria non professionisti spiccano:
*il Giro della Romagna (con partenza ed arrivo a Lugo, sostituisce la manifestazione per professionisti);
*la Granfondo Città di Lugo.
Entrambe fanno parte del Circuito romagnolo<ref>Manifestazione annuale che comprende sei prove: Cime di Romagna (Faenza), Valle del Senio, Città di Imola, Ercole Baldini (Massa Lombarda), Città di Lugo e Giro della Romagna.</ref>.
 
Nel settore giovanile la manifestazione più importante è la corsa Lugo-San Marino, "classicissima" per Allievi (anch'essa organizzata dalla "F. Baracca") che si disputa dal [[1958]] ogni prima domenica d'ottobre.
====Motociclismo====
Lugo fu una delle sedi nelle quali si disputò la [[Temporada Romagnola]], manifestazione che si tenne dal 1945 al 1971.
 
=== Società ===
Le associazioni sportive del territorio lughese (frazioni comprese) sono circa 140<ref>{{cita news|autore=Elena Loffi|titolo=Impianti sportivi, prosegue il rinnovamento|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=19 ottobre 2013}}</ref>, il movimento di iscritti raggiunge le 12&nbsp;000 unità.
 
==== Calcio ====
[[File:ACF Lugo - Coppa Italia 1995-96.jpg|thumb|La squadra di [[calcio femminile]] del {{Calcio femminile Lugo|N}} vincitrice della [[Coppa Italia (calcio femminile)|Coppa Italia]] nell'edizione 1995-1996]]
 
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La sezione di Lugo dell'[[Associazione Italiana Arbitri]] (A.I.A.) è composta da 64 tesserati<ref>{{Cita web |url=http://www.aialugo.it/ |titolo=aialugo.it |accesso=17 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190705151214/http://www.aialugo.it/ |urlmorto=sì }}</ref>. Alcuni di essi operano a livello nazionale.
 
==== Ciclismo ====
Per la sua consolidata tradizione ciclistica, Lugo è stata la prima città romagnola sede di un arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]: il 5 giugno [[1914]] si disputò la frazione L'Aquila-Lugo (429&nbsp;km), vinta da [[Pierino Albini]] in 17 ore e 48 minuti. Lugo ospitò i corridori fino al 7 giugno, quando ripartirono alla volta di Milano. Nel [[2014]], cent'anni dopo, è stata sede di partenza della nona tappa del [[Giro d'Italia 2014|Giro]] (18 maggio, Lugo-Sestola).
 
Lugo ha dato i natali a una delle più antiche società ciclistiche della Romagna: il «Club sportivo romagnolo della velocipedistica», fondato nel [[1886]].<ref name="Tampieri">{{cita libro | nome= Vittorio | cognome= Tampieri| titolo= Giro di Romagna. Cent'anni portati bene| anno= 2010| editore= Il Ponte Vecchio| città= Cesena|p= 53}}</ref> Quell'anno fu organizzata la prima corsa su [[biciclo|bicicli]]. Nel 1892 la società fu rinominata «Unione velocipedistica lughese».<br />
Il 18 febbraio [[1910]] nacque il «Club Sportivo Romagnolo»<ref name="Tampieri" />; in pochi mesi organizzò il 1º [[Giro di Romagna]]. Il primo presidente fu Francesco Rossini<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|titolo=Il Club Sportivo Romagnolo|accesso=26 febbraio 2017|dataarchivio=27 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227062750/http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|urlmorto=sì}}</ref>. L'anno dopo (1911) divenne presidente l'industriale Giacomo Valli<ref>Padre dell'editore [[Federico Valli]] (1906-1971), mantenne la carica fino all'avvento del fascismo a Lugo nel 1923.</ref>. La società fu organizzata come polisportiva: i primi settori furono ciclismo, motorismo, podismo e ippica. Successivamente entrarono ginnastica, scherma e tamburello.<br />
Quando morì [[Francesco Baracca]], nel [[1918]], il Club Sportivo Romagnolo cambiò nome e divenne la «Società ciclistica "Francesco Baracca"».<ref>{{cita web|url=http://paneegazzetta.gazzetta.it/2009/09/07/il-giro-di-romagna/|titolo=Il Giro di Romagna|accesso=30 settembre 2013}}</ref> Nel [[1921]], per celebrare il terzo anniversario della morte di Francesco Baracca, la polisportiva organizzò una competizione aeronautica della lunghezza di oltre 1000 chilometri. La gara si tenne il 19 giugno di quell'anno. Nel 1926 la Società ciclistica "Baracca" fu inglobata nelle strutture del regime, che ressero lo sport lughese fino al 1943.
La società rinacque nel 1946 con il nuovo nome di «Ciclistica “Francesco Baracca”, che porta tuttora. I suoi presidenti sono stati: Marino Costa (1946-47), Cesare Cantagalli (1948-49), Giuseppe Guerra (''Pipetto'', 1950-1954), Antonio Muratori (1955-56), Carlo Giovannini (1957-61) e Lorenzo Berardi (dal 1962 alla sua morte nel 1998, [[Stella al merito sportivo|Stella d'oro]] [[CONI]] nel 1987)<ref>''Lugo omaggia Lorenzo Berardi'', «il nuovo Diario-Messaggero», 25 giugno 2016, p. 31.</ref>. Nel [[2004]] la Ciclistica "Baracca" (durante la presidenza di Giorgio Tampieri) è stata insignita del [[Collare d'oro al merito sportivo|Collare d'oro]] del CONI<ref>Vittorio Tampieri, ''op.cit.'', pag. 224. La motivazione recita: «Protagonista di numerose organizzazioni di corse ciclistiche, tra le quali il Giro di Romagna, prosegue da oltre cent'anni la sua intensa attività al servizio dello sport e in particolare del ciclismo giovanile».</ref>.
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Nella frazione San Bernardino è attiva la seconda società ciclistica del territorio lughese per dimensioni: l'«A.S.D. San Bernardinese». A Lugo hanno sede anche diverse società cicloturistiche. Le due più importanti sono l'«Unione Cicloturistica "F. Baracca"» (che, fondata nel [[1972]], è la più antica di Lugo e tra le più numerose in Italia) e il «Pedale Bianconero». Nel mese di maggio organizzano, rispettivamente, la gran fondo "Giro della Romagna" e la gran fondo "Città di Lugo". Entrambi i cicloraduni sono tra i più seguiti d'Italia.
 
==== SportGiro motoristicidi Romagna ====
{{vedi anche|Giro di Romagna}}
{{approfondimento|allineamento=destra|larghezza=260px|titolo=I piloti della Scuderia Diemme<br/>(Ad Maiora nel 1980-81)|contenuto=
Un anno dopo la nascita del Giro d'Italia si è tenuta la prima edizione del [[Giro di Romagna]] (1910). Lugo è tradizionalmente il punto di partenza e arrivo della competizione. Organizzata dalla Società Ciclistica "Francesco Baracca", per diversi decenni la gara è stata inserita calendario professionistico. Nel secondo dopoguerra ha assegnato più volte il titolo di campione italiano. L'ultima edizione si è disputata nel [[2011]].
* 1973-77: [[Giovanni Proni]]
 
Nella frazione di San Bernardino si disputa annualmente il Gran Premio Camon, [[corsa in linea]] maschile di [[ciclismo su strada]] riservata alla categoria [[Élite (ciclismo)|Under 23]] e vinta da giovani dilettanti divenuti in seguito professionisti come [[Adriano Malori]], [[Paolo Simion]] e [[Niccolò Bonifazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/corse/corsa/77799-G.P.-Camon/index.html|titolo=G.P. Camon|editore=Museociclismo.it|accesso=5 ottobre 2014}}</ref>.
 
Nella categoria non professionisti spiccano:
*il Giro della Romagna (con partenza ed arrivo a Lugo, sostituisce la manifestazione per professionisti);
*la Granfondo Città di Lugo.
Entrambe fanno parte del Circuito romagnolo<ref>Manifestazione annuale che comprende sei prove: Cime di Romagna (Faenza), Valle del Senio, Città di Imola, Ercole Baldini (Massa Lombarda), Città di Lugo e Giro della Romagna.</ref>.
 
Nel settore giovanile la manifestazione più importante è la corsa Lugo-San Marino, "classicissima" per Allievi (anch'essa organizzata dalla "F. Baracca") che si disputa dal [[1958]] ogni prima domenica d'ottobre.
 
=== Sport motoristici ===
{{approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 260px
|titolo = I piloti della Scuderia Diemme<br/>(Ad Maiora nel 1980-81)
|contenuto = * 1973-77: [[Giovanni Proni]]
* 1973-75: [[Mario Lega]]
* 1974-75: [[Johnny Cecotto]]
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[[File:Johnny Cecotto - Scuderia Diemme - 1975.jpg|thumb|left|[[Johnny Cecotto]] nel 1975, nel reparto corse della Scuderia Diemme]]
 
All'inizio degli anni sessanta fu fondato il Moto Club di Lugo. Tra gli anni 1970 e l'inizio degli anni 1980, nacquero a Lugo due team che parteciparono ai campionati mondiali di [[Motomondiale|motociclismo]]: la Scuderia Diemme (1973-1981) e la Ricci Ceramiche-Venemotos (anni 1980). Venemotos era stata creata da Andrea Ippolito, un italiano emigrato in [[Venezuela]]. Era l'importatore della [[Yamaha Motor|Yamaha]] nel Paese sudamericano<ref>{{cita web|url=https://voce.com.ve/2020/04/03/489380/famiglia-ippolito-una-vita-a-tutto-gas/|titolo=Famiglia Ippolito, una vita a tutto gas|accesso=4 novembre 2021}}</ref>. Sia la Diemme che la Venemotos equipaggiavano le Yamaha 250 e 350<ref>{{cita web|url=https://www.4live.it/2016/05/quarantanni-fa-in-un-tragico-incidente-al-mugello-perdeva-la-vita-otello-buscherini/|titolo=40 anni fa, in un tragico incidente al Mugello, perdeva la vita Otello Buscherini|accesso=27 settembre 2021}}</ref>. I loro piloti vinsero diversi gran premi; la Venemotos vinse anche alcuni titoli mondiali (Johnny Alberto Cecotto classe 350 nel 1975 e classe 750 nel 1978, [[Carlos Lavado]], classe 250 nel 1983 e 1986)<ref>{{cita web|url=https://motosprint.corrieredellosport.it/news/rubriche/polvere-di-stelle/2021/11/09-4905459/polvere_di_stelle_la_storia_in_esposizione_a_lugo_e_bologna|titolo=Polvere di stelle. La storia in mostra a Lugo e Bologna|accesso=28 novembre 2021}}</ref>. I venezuelani Cecotto e Lavado in quegli anni divennero "lughesi d'adozione", specie Lavado, che continuò ad abitare a Lugo anche molti anni dopo il suo ritiro dalle corse. <br />
In quegli anni il Moto Club di Lugo e il Moto Club di San Lorenzo (una frazione di Lugo) organizzarono delle gare presso il [[Circuito di Misano Adriatico]].
 
Nella frazione di Villa San Martino vi è l'Aeroclub Baracca, dove ha sede una delle pochissime scuole di guida di elicotteri in Italia. Hanno conseguito il brevetto a Lugo, tra gli altri, [[Nelson Piquet]], [[Gianni Bugno]] e [[Pierluigi Martini]].
 
====Pallacanestro Motociclismo ====
Lugo fu una delle sedi nelle quali si disputò la [[Temporada Romagnola]], manifestazione che si tenne dal 1945 al 1971.
La principale società cestistica cittadina è il «Basket Club Lorenzo Zanni». Nacque all'interno della polisportiva «U.S. Robur» (atletica leggera, nuoto, calcio, corsa campestre e tennis tavolo), fondata nel [[1946]] (colori sociali: rosso-arancio e verde). Alla metà degli anni cinquanta mutò nome in «U. S. Libertas "F. Baracca" Lugo» e successivamente in «U. S. "F. Baracca" Lugo». La sezione pallacanestro si formò nel 1949 e disputò il suo primo campionato nella primavera del 1950. Partecipò ai campionati regionali, con un'unica presenza nelle serie nazionali, quella del [[Serie C 1954-1955 (pallacanestro maschile)|1954-55]]. Al termine della stagione 1958-59 l'attività agonistica fu sospesa. Fu ripresa nel 1966-67 con la partecipazione al campionato regionale di Iª Divisione<ref>Marco Dalpane, Giuseppe Rossi, ''Robur-pedìa. Enciclopedia della U.S. Robur pallacanestro Lugo'', I vol. (1936-1970), Walberti Lugo, 2012.</ref>.<br/>
 
=== Pallacanestro ===
La principale società cestistica cittadina è il «Basket Club Lorenzo Zanni». Nacque all'interno della polisportiva «U.S. Robur» (atletica leggera, nuoto, calcio, corsa campestre e tennis tavolo), fondata nel [[1946]] (colori sociali: rosso-arancio e verde). Alla metà degli anni cinquanta mutò nome in «U. S. Libertas "F. Baracca" Lugo» e successivamente in «U. S. "F. Baracca" Lugo». La sezione pallacanestro si formò nel 1949 e disputò il suo primo campionato nella primavera del 1950. Partecipò ai campionati regionali, con un'unica presenza nelle serie nazionali, quella del [[Serie C 1954-1955 (pallacanestro maschile)|1954-55]]. Al termine della stagione 1958-59 l'attività agonistica fu sospesa. Fu ripresa nel 1966-67 con la partecipazione al campionato regionale di Iª Divisione<ref>Marco Dalpane, Giuseppe Rossi, ''Robur-pedìa. Enciclopedia della U.S. Robur pallacanestro Lugo'', I vol. (1936-1970), Walberti Lugo, 2012.</ref>.<br />
Il massimo risultato del «Basket Club Lorenzo Zanni» sono stati i due campionati di [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]] nazionale disputati nel [[Serie B 2017-2018 (pallacanestro maschile)|2017-2018]] e [[Serie B 2018-2019 (pallacanestro maschile)|2018-2019]].
 
==== Sport olimpici ====
 
;Atletica leggera
==== Atletica leggera ====
L'atletica leggera a Lugo nacque nel periodo tra le due guerre. Dal dopoguerra fino agli anni sessanta la società di atletica cittadina (Club Atletico “F. Baracca”) svolse attività esclusivamente maschile. Alla fine del [[1969]] si costituì una seconda società per svolgere attività extra-Fidal (corse campestri) all'interno dell'[[Uisp]]. L'anno dopo, al suo interno nacque la prima società femminile lughese («Società Comprensoriale Atletica Femminile»). Nel [[1971]] una nota azienda cittadina, la «Diemme» di Gian Franco Deggiovanni, affiancò la gestione della S.C.A.F. come sponsor principale. Nel [[1973]] avvenne l'incorporazione del Club Atletico negli organici della società, sancendo la riunione dei settori maschile e femminile. Il nome della nuova società fu «Atletica Diemme Lugo».
 
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Nel [[2013]] l'Icel ha ottenuto per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie A1, ovvero la massima serie nazionale della disciplina. Inoltre una sua tesserata, [[Carolina Bianchi]] (1988) ha vinto il titolo nazionale assoluto di [[Eptathlon]]. In campo giovanile, Michele Brini ha vinto il titolo italiano Cadetti nel [[Pentathlon]]. I tre successi conquistati hanno fanno del 2013 l'Anno d'oro dell'Atletica Icel. Nel [[2014]] l'Icel Lugo ha vinto il suo primo titolo italiano di società, conquistando l'oro nell'Eptathlon con Carolina Bianchi, Laura Reggi e Chiara Calgarini.<ref>{{cita web|url=http://www.fidalemiliaromagna.it/showquestion.php?faq=56&fldAuto=3804|titolo=Otto titoli nazionali di società per l'Emilia-Romagna nel 2014|accesso=27 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141227215124/http://www.fidalemiliaromagna.it/showquestion.php?faq=56&fldAuto=3804}}</ref>
 
;==== Pugilato ====
L'ENAL Pugilistica, ma anche altre palestre specializzate, hanno allenato diversi campioni originari di altre località. Fra questi [[Francesco Damiani]], nato nella vicina [[Bagnacavallo]], campione italiano, europeo e mondiale WBO nonché medaglia d'argento olimpica, e [[Alfredo Mulas]], nativo della Sardegna, campione italiano dei pesi gallo nel 1978 e che tentò la conquista del titolo europeo contro il pugliese Zurlo.
 
;==== Scherma ====
Le origini della [[scherma]] a Lugo risalgono al [[1919]], quando nacque una società schermistica intitolata a Francesco Baracca. I soci erano prevalentemente ex ufficiali che avevano appreso la tecnica durante il [[servizio militare]]. Dal [[1930]] partecipò a manifestazioni agonistiche. Dopo la Seconda guerra mondiale la scherma lughese fu rifondata da Achille Antonellini (medaglia d'argento CONI)<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2017/08/immagini-di-sport-lughese-di-qualche_19.html|titolo=Anni '60 - Torna in auge la nobile arte della scherma|accesso=22 luglio 2018|dataarchivio=22 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722125537/http://www.pavaglionelugo.net/2017/08/immagini-di-sport-lughese-di-qualche_19.html|urlmorto=sì}}</ref>, che nel [[1948]] fondò la «Società schermistica lughese», da lui poi diretta per trentacinque anni. Si affiliò subito al CONI, prima società della provincia a registrarsi. La società conta circa 80 soci, tra tecnici e atleti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2018/Giugno-2018/Intitolata-ad-Achille-Antonellini-la-palestra-di-scherma-del-Palabanca|titolo=Intitolata ad Achille Antonellini la palestra di scherma del Palabanca|accesso=22 luglio 2018|dataarchivio=22 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722130130/http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2018/Giugno-2018/Intitolata-ad-Achille-Antonellini-la-palestra-di-scherma-del-Palabanca|urlmorto=sì}}</ref>.
 
;=== Altri sport ===
Altre discipline molto seguite a Lugo sono: la [[pallavolo]] (Pallavolo Gattelli), il [[judo]] (Team Romagna Judo e Judo Club Lugo), il [[nuoto]] agonistico (Nuoto Club Lugo, Deka Nuoto Lugo nonché Sub Baracca Lugo per quanto riguarda il [[nuoto pinnato]]), il [[pattinaggio a rotelle]] (Up and Down), l'[[aeromodellismo]] (F. Baracca). Dal [[2011]] Lugo ha anche una squadra di [[rugby]], la A.s.d. Lugo Rugby, affiliata al [[Romagna Rugby Football Club]].
 
=== Impianti sportivi ===
Il territorio di Lugo (comprendendo le frazioni) vanta la presenza di 60 impianti sportivi, tra i quali sedici palestre pubbliche.<br />
I principali impianti, ovvero i più attrezzati, sono i seguenti:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: l'impianto comprende una pista di [[atletica leggera]] a sei corsie. Dal 25 aprile 1996 è intitolato ad [[Ermes Muccinelli]] (1927-1994), campione di calcio degli anni cinquanta. Nel territorio comunale esistono otto impianti per il gioco del calcio. Il primo campo di calcio permanente a Lugo fu allestito all'interno del parco del Tondo. Venne inaugurato il 9 maggio [[1926]]<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 152.</ref>;
* [[Nuoto]] e [[sport acquatici]]: Lugo dispone di una piscina coperta; inaugurata nel [[1977]], comprende due vasche per il nuoto di 25&nbsp;m ed una vasca per tuffi ed attività subacquee. All'esterno della piscina c'è una vasca scoperta, utilizzata nei mesi caldi.
* [[Pallacanestro]] e [[pallavolo]]: il primo palazzetto dello Sport di Lugo è stato inaugurato il 16 ottobre [[1971]]. Si trova in via Lumagni, nelle adiacenze del Tondo, ed è tuttora in funzione. È stato sede delle partite di pallacanestro della storica Rubor Lugo. Il nuovo palazzetto, il «Pala Banca di Romagna» (inaugurato nel [[2007]]), è situato in periferia. Oltre a pallacanestro e pallavolo vi si pratica anche il [[Tamburello (sport)|tamburello]]. L'impianto ha una capienza di 450 posti.
* [[Pattinaggio a rotelle]]: a Lugo vi è un impianto specifico per questo sport, sito in Via Piratello. La pista di pattinaggio (50 x 25 metri) è una delle più grandi in Italia. La società sportiva «Up and Down» è attiva dal 1985. Il lughese Andrea Poli (1989) ha vinto quattro volte il titolo di Campione del mondo.
* L'[[Aeroporto di Lugo]], a carattere locale, è dedicato quasi esclusivamente a voli turistici ed è sede di un aeroclub.
 
== Galleria d'immagini ==