Utente:Sace/Mausoleo di Omar Khayyám: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Sace (discussione | contributi)
Creata dalla traduzione della pagina "Mausoleum of Omar Khayyám"
 
Sace (discussione | contributi)
Aggiornamenti
Riga 1:
 
{{Edificio religioso
Il '''Mausoleo di ʿUmar Khayyām''' ({{Farsi|آرامگاه عمر خیام}}; {{Arabo|ضريح عمر الخيام}}) è un [[mausoleo]] di marmo bianco eretto sulla lapide di [[ʿUmar Khayyām]], situato a sud-est della città di [[Nishapur]], nella provincia nord-orientale di [[Razavi Khorasan]] in [[Iran]] . Il mausoleo è un simbolo dell'architettura [[Architettura persiana|iraniana contemporanea]] . Commissionato da [[Reza Shah Pahlavi|Reza Shah]], progettato da [[Houshang Seyhoun|Hooshang Seyhoun]] e completato nel 1963, durante l'[[Stato Imperiale dell'Iran|era Pahlavi]], la struttura è stata aggiunta alla Lista del Patrimonio Nazionale dell'Iran il 9 dicembre 1975, gestita dall'Organizzazione per il Patrimonio Culturale, l'Artigianato e il Turismo dell'Iran .
|Nome = Mausoleo di ʿUmar Khayyām<br /><small>آرامگاه عمر خیام</small>
|Immagine = Omar Khayyam Mausoleum 254.jpg
|Larghezza =
|Didascalia = Esterno del mausoleo
|SiglaStato = IRN
|Regione = [[Razavi Khorasan]]
|NomeComune = [[Nishapur]]
|Religione = [[Islam]]
|AnnoConsacr =
|Fondatore = [[Reza Shah Pahlavi]]
|Architetto = [[Houshang Seyhoun]]
|InizioCostr = [[1934]] (ricostruzione)
|StileArchitett = Iraniano contemporaneo
|FineCostr = [[1963]]
}}
 
Il '''Mausoleo di ʿUmar Khayyām''' ({{Farsi|آرامگاه عمر خیام}}; {{Arabo|ضريح عمر الخيام}}) è un [[mausoleo]] di marmo bianco eretto sulla lapide di [[ʿUmar Khayyām]], situato a sud-est della città di [[Nishapur]], nella provincia nord-orientale di [[Razavi Khorasan]] in [[Iran]] . Il mausoleo è un simbolo dell'architettura [[Architettura persiana|iraniana contemporanea]] . Commissionato da [[Reza Shah Pahlavi|Reza Shah]], progettato da [[Houshang Seyhoun|Hooshang Seyhoun]] e completato nel 1963, durante l'[[Stato Imperiale dell'Iran|era Pahlavi]], la struttura è stata aggiunta alla Lista del Patrimonio Nazionale dell'Iran il 9 dicembre 1975, gestita dall'Organizzazionedal [[Ministero per il Patrimonio Culturale, l'Artigianato e il Turismo dell'Iran ]].
Il progetto del mausoleo è diventato uno dei principali simboli della città e un'opera nota dell'architettura iraniana contemporanea, visibile sullo stemma dell'Università di Neyshabur, [[Neyshabur University of Medical Sciences|dell'Università di Scienze Mediche di Neyshabur (NUMS)]] e di altre organizzazioni pubbliche, civili e private della città.
 
Il progetto del mausoleo è diventato uno dei principali simboli della città e un'opera nota dell'architettura iraniana contemporanea, visibile sullo stemma dell'Università di Neyshabur, [[Neyshabur University of Medical Sciences|delll'Università di Scienze Mediche di Neyshabur (NUMS)]] e di altre organizzazioni pubbliche, civili e private della città.
 
== Storia ==
[[File:WILLIAM_SIMPSON,_FRGS_RI_(1823-1899).jpg|miniatura|288x288px|La tomba di [[ʿUmar Khayyām]] nel 1886, raffigurata da [[William Simpson]]. Prima della costruzione del mausoleo, essa era visibile accanto alla moschea a cui è adiacente.]]
ʿUmar Khayyām morì il 4 dicembre 1131. Il primo resoconto del luogo di riposo finale di ʿUmar è fornito dal suo allievo [[Nizami Aruzi]] che visitò la sua tomba nel 1135-6. A [[Balkh]], nel 1112-13, Nizami sentì OmarʿUmar fare una profeziaprofetizzare sul suo luogo didella sua sepoltura, prevedendo che la sua tomba "sarebbe stata dove i fiori in primavera avrebbero versato i loro petali sulla sua polvere". DescriveAruzi descrive la visita alla sua tomba in quello che allora era il ''cimitero di Hayrah'':<ref name="The Cambridge History of Iran">{{Cita libro|cognomelingua=en|nome=Frye, Richard Nelson|cognome=Frye|titolo=The Cambridge History of Iran|anno=1975|editore=Cambridge University Press|volume=4|ISBN=}}</ref>{{Citazione|… [la sua profezia] mi sembrava impossibile, sebbene sapessi che uno come lui non avrebbe mai pronunciato parole vane. Quando giunsi a Nishapur nell’anno 530 dell’Egira, erano ormai trascorsi quattro anni da quando quel grande uomo aveva velato il suo volto nella polvere, e questo mondo inferiore era stato privato di lui. Poiché era il mio maestro, la sera di un venerdì, in compagnia di un amico, andai a visitare la sua tomba nel cimitero di Hayrah. Voltandomi a sinistra vidi una sepoltura ai piedi del muro di un giardino, sopra il quale i peri e i peschi protendevano i loro rami, e sulla sua tomba erano caduti così tanti petali di fiori che la sua polvere era nascosta sotto i fiori. Questo mi riportò alla mente la conversazione che avevo udito da lui nella città di Balkh, e piansi, poiché nei quattro angoli del mondo non avevo incontrato nessuno come lui.|3=''… [his prophecy] seemed to me impossible, though I knew that one such as he would not speak idle words. When I arrived at Nishapur in the year A.H. 530, it being then four years since that great man had veiled his countenance in the dust, and this nether world had been bereaved of him. Since he was my master, on the eve of a Friday, with a companion, I went to visit his grave in the Hayrah Cemetery, I turned left and saw a grave situated at the foot of a garden-wall, over which pear-trees and peach-trees thrust their heads, and on his grave had fallen so many flower-leaves that his dust was hidden beneath the flowers. This reminded me of the conversation I had heard from him in the city of Balkh, I wept, for in the four corners of the world I had seen no one like him.''}}
La tomba sopravvisse a varie calamità, tra cui diversi grandi terremoti,<ref name="The Wine of Wisdom">{{Cita libro|cognome=Aminrazavi, Mehdi|titolo=The Wine of Wisdom: The Life, Poetry and Philosophy of Omar Khayyam|anno=2007|editore=[[Oneworld Publications]]|ISBN=}}</ref>  incursioni di alcune tribù turche e l' [[Invasione mongola della Corasmia|invasione mongola]]. <ref name="Sarton">{{Cita pubblicazione|autorenome=George|cognome=Sarton, George|data=July 1938|titolo=The Tomb of Omar Khayyâm|rivista=Isis|editore=|volume=29|numero=1|pp=15-17|isbn=}}</ref> Nei secoli successivi, la tomba di OmarʿUmar era stata situata in un'ala aperta di un santuario di un certo santo islamico chiamato ''[[Imamzadeh]] Muhammad Mahruk'' (m. VIII secolo), fratello di [[ʿAlī al-Riḍā|Reza]] . Secondo [[Percy Sykes]], che visitò la tomba del poeta due volte, il santuario funerario del santo conteneva un [[giardino persiano]] formale con sentieri acciottolati. <ref name="Sykes" /> Il santuario aveva una cupola turchese e fu probabilmente eretto nel diciassettesimo secolo, <ref name="Sarton" /> o forse prima da [[ʿAbbās I il Grande|Shah Abbas]] . <ref name="Sykes">{{Cita pubblicazione|autore=Sykes, M.|anno=1914|titolo=KHORASAN: THE EASTERN PROVINCE OF PERSIA|rivista=Journal of the Royal Society of Arts|editore=|volume=62|numero=3196|pp=279-286|ISSN=}}</ref> : 283 Alcuni Alcuni pellegrini alla tomba di OmarʿUmar, come l'iranologo AV Williams Jackson che la visitò nel 1911, descrissero la sua tomba come una semplice cassa fatta di mattoni e cemento senza iscrizione. <ref name="Sarton" />
 {{Citazione|… [la sua profezia] mi sembrava impossibile, sebbene sapessi che uno come lui non avrebbe mai pronunciato parole vane. Quando giunsi a Nishapur nell’anno 530 dell’Egira, erano ormai trascorsi quattro anni da quando quel grande uomo aveva velato il suo volto nella polvere, e questo mondo inferiore era stato privato di lui. Poiché era il mio maestro, la sera di un venerdì, in compagnia di un amico, andai a visitare la sua tomba nel cimitero di Hayrah. Voltandomi a sinistra vidi una sepoltura ai piedi del muro di un giardino, sopra il quale i peri e i peschi protendevano i loro rami, e sulla sua tomba erano caduti così tanti petali di fiori che la sua polvere era nascosta sotto i fiori. Questo mi riportò alla mente la conversazione che avevo udito da lui nella città di Balkh, e piansi, poiché nei quattro angoli del mondo non avevo incontrato nessuno come lui.|3=''… [his prophecy] seemed to me impossible, though I knew that one such as he would not speak idle words. When I arrived at Nishapur in the year A.H. 530, it being then four years since that great man had veiled his countenance in the dust, and this nether world had been bereaved of him. Since he was my master, on the eve of a Friday, with a companion, I went to visit his grave in the Hayrah Cemetery, I turned left and saw a grave situated at the foot of a garden-wall, over which pear-trees and peach-trees thrust their heads, and on his grave had fallen so many flower-leaves that his dust was hidden beneath the flowers. This reminded me of the conversation I had heard from him in the city of Balkh, I wept, for in the four corners of the world I had seen no one like him.''}}
La tomba sopravvisse a varie calamità, tra cui diversi grandi terremoti,<ref name="The Wine of Wisdom">{{Cita libro|cognome=Aminrazavi, Mehdi|titolo=The Wine of Wisdom: The Life, Poetry and Philosophy of Omar Khayyam|anno=2007|editore=[[Oneworld Publications]]|ISBN=}}</ref>  incursioni di alcune tribù turche e l' [[Invasione mongola della Corasmia|invasione mongola]]. <ref name="Sarton">{{Cita pubblicazione|autore=Sarton, George|data=July 1938|titolo=The Tomb of Omar Khayyâm|rivista=Isis|editore=|volume=29|numero=1|pp=15-17|isbn=}}</ref> Nei secoli successivi, la tomba di Omar era stata situata in un'ala aperta di un santuario di un certo santo islamico chiamato ''[[Imamzadeh]] Muhammad Mahruk'' (m. VIII secolo), fratello di [[ʿAlī al-Riḍā|Reza]] . Secondo [[Percy Sykes]], che visitò la tomba del poeta due volte, il santuario funerario del santo conteneva un [[giardino persiano]] formale con sentieri acciottolati. <ref name="Sykes" /> Il santuario aveva una cupola turchese e fu probabilmente eretto nel diciassettesimo secolo, <ref name="Sarton" /> o forse prima da [[ʿAbbās I il Grande|Shah Abbas]] . <ref name="Sykes">{{Cita pubblicazione|autore=Sykes, M.|anno=1914|titolo=KHORASAN: THE EASTERN PROVINCE OF PERSIA|rivista=Journal of the Royal Society of Arts|editore=|volume=62|numero=3196|pp=279-286|ISSN=}}</ref> : 283 Alcuni pellegrini alla tomba di Omar, come l'iranologo AV Williams Jackson che la visitò nel 1911, descrissero la sua tomba come una semplice cassa fatta di mattoni e cemento senza iscrizione. <ref name="Sarton" />
[[File:Mausoleum_of_Omar-Khayyám.jpg|alt=Mausoleum of Omar Khayyám|miniatura|Mausoleo di ʿUmar Khayyām nel 2020]]
 
=== Ricostruzione ===
La ricostruzione del mausoleo fu commissionata dal governo iraniano sotto Reza Shah nel 1934 durante il millenario di [[Firdusi|Ferdowsi]] . <ref name="Sarton">{{Cita pubblicazione|autore=Sarton, George|data=July 1938|titolo=The Tomb of Omar Khayyâm|rivista=Isis|editore=|volume=29|numero=1|pp=15-17|isbn=}}<cite class="citation journal cs1" data-ve-ignore="" id="CITEREFSarton,_George1938">Sarton, George (July 1938). </cite></ref> La tomba di OmarʿUmar fu separata dal santuario e su di essa fu eretto un monumento in marmo bianco, progettato da Hooshang Seyhoun. La costruzione fu completata nel 1963. Seyhoun combinò i talenti di Khayyam come poeta, matematico e astronomo nel suo progetto. <ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Salari Sardari|data=2024-03-04|titolo=Andre Godard and Maxime Siroux: Disentangling the Narrative of French Colonialism and Modern Architecture in Iran|rivista=Iranian Studies|pp=1–29|lingua=en|doi=10.1017/irn.2024.10|url=https://www.cambridge.org/core/product/identifier/S0021086224000100/type/journal_article|ISSN=0021-0862}}</ref> Nizami Aruzi menzionò il desiderio di Khayyam di una tomba adornata di fiori ogni primavera. Seyhoun esaudi questo desiderio creando un sentiero dal giardino alla tomba di Khayyam, permettendo ai fiori di cadervi ogni anno. Rese anche omaggio al lavoro geometrico di Khayyam con una caratteristica a forma di stella sulla tomba, che si apre verso il cielo sopra Nishapur e simboleggia la distesa celeste. <ref name=":0" /> Per onorare ulteriormente Khayyam, Seyhoun decorò la struttura con piastrelle incise con poesie di Khayyam in una splendida calligrafia, tra cui l'astratto [[Nasta'liq|Shekaste Nastalik]] di Morteza Abdolrasul. Questo progetto mirava a modernizzare l'architettura iraniana pur abbracciando la sua eredità, segnando un distinto modernismo iraniano.<ref name=":0" />
 
== Galleria ==
Riga 37 ⟶ 53:
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==