Castelfranco Veneto: differenze tra le versioni
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Grazie alla sua posizione privilegiata, è servito da una rete di trasporti molto varia e completa: nella zona convergono infatti tre importanti linee ferroviarie, che si incrociano nella [[Stazione di Castelfranco Veneto|stazione della città]] e due importanti arterie stradali, la [[Strada statale 53 Postumia|SS 53 ''Postumia'']] che collega Vicenza a Treviso, e la SS 245 ''Castellana'' tra [[Mestre]] e Bassano del Grappa.
Il fiume principale è il [[Musone (Veneto)|Musone]]-[[Muson dei Sassi]], ma nel territorio del comune scorrono altri corsi d'acqua minori: l'Avenale, il Musoncello, il Musonello e il [[Muson Vecchio]].
Molte sono le frazioni in cui è divisa la città. Castelfranco Veneto rappresenta un polo commerciale e industriale di grande importanza rispetto ai comuni vicini della provincia di Treviso. === Clima ===
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A Castelfranco la prima Cappella di un Ospizio-Lazzaretto (anche al tempo come oggi dedicata a [[Giacomo il Maggiore|San Giacomo]]) venne costruita prima dell'anno 1000, all'incrocio tra le vie consolari romane Postumia e Aurelia: questa era stata realizzata per i pellegrini che dall'est erano in cammino verso [[Santiago de Compostela]] in Spagna e, per quelli che scendevano verso Roma da nord. In seguito alla costruzione delle mura, nel 1217 l'ospedale venne spostato in via Bastia Vecchia, inizialmente era gestito dalla confraternita dei Battuti e dal 1390, anche dall'ordine dei Servi di Maria, i quali si dedicarono principalmente all'ampliamento della struttura, edificando il convento e l'attuale chiesa di San Giacomo Apostolo, entrambi realizzati su disegno di [[Giorgio Massari|Massari]]. Il convento, realizzato dai Servi di Maria, oggi è la sede del conservatorio di Castelfranco Veneto.
Nel 1780, constatate le precarie condizioni delle case addossate alla [[Chiesa di San Giacomo (Castelfranco Veneto)|chiesa di San Giacomo]], il Consiglio responsabile della Pia Opera ospedaliera decise di ricostruire l'antico ospedale, e affidò la progettazione all'architetto Francesco Maria Preti, il quale progettò una monumentale struttura, fronteggiante l'intera [[via Riccati]] (tra via San Giacomo e il ponte sull'[[Avenale-Musonello]]). Nel 1769, però, la soppressione del convento dei Cappuccini costrinse l'interruzione dei lavori, limitandoli al palazzetto situato all'angolo di Bastia Vecchia e il trasferimento dell'istituzione ospedaliera nell'edificio conventuale, nella zona dell'attuale casa di riposo. Il palazzetto Preti è l'unica parte edificata del progetto stilato da [[Francesco Maria Preti]].<br/>
Nel 1910, il Consiglio di Amministrazione della Congregazione di Carità di Castelfranco, approvò il progetto di riordinamento dell'ospedale, il quale oltre a numerosi lavori di ristrutturazione interna, prevedeva anche la costruzione di due nuovi padiglioni, uno isolato per gli ammalati di tubercolosi ed un altro per le malattie infettive. Infine nel 1931 il Consiglio decise di effettuare un ulteriore ampliamento, attuato solo in parte. Questo fu l'ultimo intervento di modifica apportato al vetusto ospedale, nel dopoguerra l'amministrazione ospedaliera, con i fondi del Comitato di Liberazione, avviò la costruzione di un nuovo stabilimento ospedaliero, progettato dall'architetto [[Angelo Scattolin]]. I lavori iniziarono nel 1949 e terminarono nel 1963 con l'inaugurazione dell'ospedale, dotato di una cappella per il servizio religioso, la quale presenta alcuni elementi che si collegano con la storia dell'ospedale. Al centro del pavimento è posto l'antico stemma dei Battuti, la Confraternita che si occupava dell'ospedale in Bastia Vecchia; vi è poi, la statua della Vergine Immacolata proveniente dal vecchio ospedale demolito. Inoltre all'interno di questa chiesetta c'è una rappresentazione di San Giacomo Apostolo per ricordare che sin dalle sue origini la struttura di accoglienza per malati è stata dedicata a questo Santo, che nel quadro è rappresentato con la veste del pellegrino, scelta dell'artista per ricordare il motivo per cui è nato l'ospedale di Castelfranco.
[[File:Bolasco 22 (38856360392).jpg|miniatura|[[Villa Bolasco]].]]
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