Cagliostro: differenze tra le versioni

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Giuseppe Balsamo nacque a [[Palermo]], nel [[Regno di Sicilia]], il 2 giugno del [[1743]], figlio di Pietro Balsamo, un venditore di stoffe, e di Felicita Bracconieri. Fu battezzato l'8 giugno del medesimo anno con i nomi di Giuseppe, Giovanni Battista, Vincenzo, Pietro, Antonio e Matteo.
 
Il padre morì poco tempo dopo la sua nascita e Giuseppe fu accolto nell'istituto per orfani di San Rocco dove compì i primi studi, seguito dalla cura degli [[Scolopi]] e da cui fuggì più volte, motivo per cui fu trasferito, nel 1756, al convento dei Fatebenefratelli di [[Caltagirone]], dove avrebbe potuto imparare un mestiere. Nel convento, che era annesso all'Ospedale dello Spirito Santo, Giuseppe si interessò di erbe medicinali, delle loro proprietà e delle tisane utilizzate dalla medicina dell'epoca; una conoscenza che gli sarebbe tornata utile negli anni a venire.<ref>Roberto {{cita|Gervaso, ''Cagliostro'', Rizzoli, Milano, 1972, |pp. 20-21}}.</ref>
 
Non è chiaro se dal convento sia scappato o se ne sia stato semplicemente dimesso; in ogni caso, tornato a Palermo, si recò poi a [[Messina]], dove avrebbe conosciuto un certo Altotas, forse un greco-levantino, che Cagliostro indicò come suo primo maestro, con il quale avrebbe viaggiato in [[Eyalet d'Egitto|Egitto]], a [[Rodi]] ed a [[Stato monastico dei Cavalieri di Malta|Malta]] (dove l'avrebbe introdotto, nel 1766, nell'Ordine dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di Malta]]).<ref>{{cita|Gervaso ''cit.'', |pp. 30-33}}.</ref> Queste notizie furono fornite dallo stesso Cagliostro in un suo ''Memoriale'' del 1786, ma sulla figura dell'Altotas la storia non ha mai fatto alcuna luce. In ''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'' di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] si ha peraltro notizia del marito messinese della madrina di battesimo di Balsamo, chiamato Giuseppe Cagliostro<ref name=goethe />.
 
[[File:Cagliostro Houdon 01.jpg|thumb|Cagliostro. Busto opera di [[Jean-Antoine Houdon]] presso: [[National Gallery of Art]], Washington DC.]]
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Nel 1768 Giuseppe viene arrestato a [[Roma]] per una rissa nella [[Locanda del Sole]], in piazza del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]]: dopo tre giorni, è rilasciato grazie all'intervento del cardinale Orsini, di cui aveva nel frattempo conosciuto il maggiordomo, don Antonio Ovis.
 
Sempre nel 1768, il 21 aprile, Giuseppe si sposò nella chiesa di San Salvatore in Campo con Lorenza Serafina Feliciani, nata l'8 aprile 1751, analfabeta, figlia di un fonditore di bronzo.<ref>{{cita|Gervaso, ''cit|pp.'', pp.36-39}}.</ref> Il certificato di matrimonio è tuttora conservato e attesta il nome di Giuseppe Balsamo figlio di Pietro, palermitano, ma non vi è traccia di alcun titolo nobiliare, né, in particolare, del nome Cagliostro.
 
[[File:Casanova ritratto.jpg|thumb|upright|[[Giacomo Casanova]]]]
A [[Roma]] Giuseppe, discreto disegnatore, vive falsificando documenti, diplomi e sigilli, e millantando onorificenze fasulle, come il titolo di "Colonnello del Re di Prussia", in complicità con due conterranei, un sedicente marchese Alliata e un certo Ottavio Nicastro, che morirà impiccato per aver ucciso l'amante. Nicastro, insieme al suocero dello stesso Giuseppe, lo denuncia infine come falsario, obbligandolo a fuggire con la moglie e il restante complice a [[Bergamo]]. Nuovamente arrestati per l'attività di falsari, una volta rilasciati, si trasferiscono in [[franciaFrancia nell'età moderna|Francia]], prima ad [[Aix-en-Provence]] - dove conoscono [[Giacomo Casanova]],<ref>{{cita|Gervaso, ''cit.'', |p. 44}}.</ref> che definisce Balsamo «un genio fannullone che preferisce una vita di vagabondo a un'esistenza laboriosa» - poi ad [[Antibes]], dove, con i proventi della prostituzione di Lorenza, si procurano il denaro per raggiungere [[Barcellona]] nel 1769.
 
Qui Giuseppe spinge la moglie a continuare la sua attività di cortigiana per attirare ricchi clienti: insieme a uno di questi, un tale marchese di Fontanar, raggiungono alla fine dell'anno [[Madrid]]. Mantenuti nel palazzo del marchese, cercano intanto di guadagnare l'amicizia di influenti personalità della capitale spagnola. Cacciati alla fine di casa, nel 1770 si trasferiscono a [[Lisbona]], dove Lorenza diviene l'amante del banchiere Anselmo La Cruz.
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=== Attività esoteriche ===
Durante il secondo soggiorno londinese Giuseppe adottò il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro, mentre Lorenza si rinominò Serafina, Contessa di Cagliostro. Continuò ad avere problemi con la legge a causa delle sue attività truffaldine, finché, il 12 aprile 1777 fu iniziato, con la moglie, in [[Massoneria]] nella loggia francofona "L'Espérance", che si riuniva in una taverna di [[Soho (Londra)|Soho]].<ref>Cfr. {{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Reinhard Markner, Cagliostro’s|titolo=Cagliostro's Initiation: His 1777 Grand Lodge Certificate Rediscovered, in ''|rivista=The Square'', |data=settembre 2019, |p. =23. [|url=https://www.academia.edu/40295293/Cagliostro_s_Initiation_His_1777_Grand_Lodge_Certificate_Rediscovered (PDF) Cagliostro’s Initiation: His 1777 Grand Lodge Certificate Rediscovered | Reinhard Markner - via='''Academia.edu].''}}</ref>
 
[[File:Pils Jelgava.jpg|thumb|left|upright=1.2|''Il Castello di Jelgava'', di Bartolomeo Rastrelli, 1738]]
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Giunti a Parigi il 30 gennaio 1785, prendono un alloggio nel Palais Royal, di proprietà del duca [[Luigi Filippo II di Borbone-Orléans]] (1747-1793), Gran Maestro della Massoneria francese e futuro Filippo Egalité. Cagliostro fonda in fretta due Logge, una per gli uomini e l'altra per le donne, entrambe frequentate da aristocratici.
 
Rimase noto l'evento della "cena dei morti", da lui allestita nell'hotel della rue Saint Claude: Cagliostro invitò sei nobiluomini a unirsi a lui a una tavola apparecchiata per tredici, ove apparentemente si materializzarono gli spiriti di [[Voltaire]], [[D'Alembert]], [[Diderot]], [[Montesquieu]], il [[Étienne François de Choiseul|duca di Choiseul]] e l'[[Claude-Henri de Fusée de Voisenon|abbate di Voisenon]], che si intrattennero in conversazione con i commensali su temi d'attualità.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Henry Ridgely|cognome=Evans|data=1903|titolo=Cagliostro—aCagliostro — A Study in Charlatanism|rivista=The Monist|volume=13|numero=4|pp=523-552|accesso=2024-03-08|url=https://www.jstor.org/stable/27899434|via=[[JSTOR]]|lingua=en}}</ref>
 
=== Scandalo della collana ===
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=== Testimonianza di Goethe su Balsamo ===
Nello stesso periodo in cui Balsamo era in Inghilterra, [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], nel suo lungo viaggio in [[Italia]], il 2 aprile 1787 sbarcava a [[Palermo]] proveniente da [[Napoli]]; curioso di raccogliere notizie di prima mano sulle origini del famosissimo avventuriero, contattò il barone Antonio Vivona, rappresentante legale della Francia in Sicilia, dal quale prese visione dell'albero genealogico della famiglia Balsamo che dimostrava l'identità di Cagliostro e Giuseppe Balsamo. Questi aveva adottato il cognome da sposata della sua madrina di battesimo, sorella della nonna materna, coniugata con il messinese Giuseppe Cagliostro<ref name=goethe>Johann Wolfgang {{cita|Goethe, ''Viaggio in Italia'', De Agostini, Novara, 1982, |pp. 182-183}}.</ref>.
 
Goethe, che scrive di considerare Balsamo «un briccone» e le sue avventure delle «ciurmerie», volle rendere visita alla madre e alla sorella, spacciandosi per «un inglese che doveva portare ai familiari notizie di Cagliostro che, uscito dalla prigione della [[Bastiglia]], si era rifugiato a Londra»<ref>{{cita|Goethe, ''cit.'', |p. 184}}.</ref>.
 
[[File:Goethe.png|thumb|upright|Johann Wolfgang von Goethe]]{{Citazione|Una donna di media statura, forte e quadrata senza essere grassa, lavava le stoviglie di cucina. Era pulitamente vestita e, quando noi entrammo, rivoltò un grembo del grembiule, per nascondere il lato sudicio. [...] Le raccontai che il figlio, in Francia, era stato dichiarato innocente e che si trovava in Inghilterra ove l'avevano ben ricevuto. [...] La figlia [...] raccontava che suo fratello le era rimasto debitore di quattordici once ma [...] non aveva ricevuto da lui danaro o alcun aiuto, quantunque, come aveva sentito dire, egli possedesse grandi ricchezze e spendesse principescamente. Domandava inoltre se potevo prometterle che, al mio ritorno, con buona maniera, avrei ricordato a lui il suo debito e ottenuto un soccorso<ref>{{cita|Goethe, ''cit.'', |pp. 185-186}}.</ref>.}}
Gli consegnarono una lettera per Balsamo e, nel congedarsi, la madre lo pregò di dire al figlioː «Quanto mi ha reso felice la nuova che mi avete recata di lui. Ditegli che lo serbo qui nel mio cuore (a questo punto ella tese le braccia e poi le strinse nuovamente al petto), che ogni giorno nelle mie preci, imploro Dio e la Vergine Santa per lui, ditegli che lo benedico, insieme alla sua sposa, e che desidero soltanto di poterlo rivedere ancora con questi occhi, prima della mia morte, con questi occhi che tante lacrime hanno versato per lui»<ref name=viaggio>{{cita|Goethe, ''cit.'', |p. 188}}.</ref>. Lo invitarono a tornare a Palermo per la festa di [[Santa Rosalia]] - «Prenderemo posto sul palco nel quale potremo meglio vedere. Come e godrà del grande carro e soprattutto della splendida illuminazione!<ref>{{cita|Goethe, ''cit.'', |p. 187}}.</ref>» e, quando fu uscito, «corsero al balcone della cucina che dava sulla strada, mi chiamarono, facendomi cenni di affettuoso saluto»<ref name=viaggio />.
 
Goethe non li rivide più ma mandò poi, di sua tasca, la somma richiesta dalla sorella, 14 once d'[[oro]]<ref>{{cita|Goethe, ''cit.'', |pp. 189-190}}.</ref>, e pubblicò un ritratto di Balsamo nell'opera ''Der Grosskophta''.
 
=== Ritorno in Italia ===
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Dopo avere abiurato il 13 aprile 1791 Cagliostro venne trasferito a [[San Leo (Italia)|San Leo]], nell'[[Appennino tosco-romagnolo]], per essere rinchiuso nella storica Rocca (progettata nel XV secolo da [[Francesco di Giorgio Martini]] per conto di [[Federico da Montefeltro]]). Vi arrivò il 20 aprile e l'11 settembre venne trasferito dalla cella in cui era stato recluso (la stanza del tesoro, ancora oggi visitabile), nella peggiore del carcere, chiamata il ''Pozzetto:'' si trattava di una cella priva di porta (Cagliostro vi fu calato da una botola del soffitto), delle dimensioni di dieci metri quadrati e munita solo di una finestrella dotata di una triplice serie di sbarre e appena più larga di una [[feritoia]], da cui si potevano vedere due edifici religiosi, la [[Pieve di Santa Maria Assunta (San Leo)|Pieve di Santa Maria Assunta]] e il [[duomo di San Leo]].
 
Il Sant'Uffizio, contravvenendo alle consuetudini, decise di rompere il segreto procedurale e rendere pubblici gli atti della causa svolta contro Cagliostro (in un "Compendio" firmato dal fiscale del tribunale Giovanni Barberi), con l'intento di convincere l'opinione pubblica della validità della sentenza, ottenendo però l'effetto contrario di consolidare ulteriormente la fama dell'avventuriero.<ref>{{cita|Palmieri}}.</ref>
https://www.google.it/books/edition/Le_cento_vite_di_Cagliostro/v2SnzwEACAAJ?hl=it</ref>
 
Inizialmente Giuseppe mostrò grande devozione, espressa da continue preghiere e frequenti digiuni. Dipinse sul muro immagini religiose e ritrasse se stesso nell'atto di battersi il petto in segno di contrizione, tenendo nell'altra mano un crocefisso, disegnò anche una [[Maria Maddalena|Maddalena]] in penitenza. Ben presto, però, iniziò a dare segni di instabilità psichica, segnata da violente ribellioni e da crisi mistiche, cui i carcerieri reagivano picchiandolo ferocemente.
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Il 23 agosto 1795 Cagliostro fu trovato semiparalizzato. Scrive il cappellano della fortezza, fra' Cristoforo da Cicerchia: «Restò in quello stato apoplettico per tre giorni, né quali sempre apparve ostinato negli errori suoi, non volendo sentir parlare né di penitenza né di confessione. Infine de' quali tre giorni Dio benedetto giustamente sdegnato contro un empio, che ne aveva arrogantemente violate le sante leggi, lo abbandonò al suo peccato ed in esso miseramente lo lasciò morire; esempio terribile per tutti coloro che si abbandonano alla intemperanza de' piaceri in questo mondo, e ai deliri della moderna [[filosofia]]. La sera del 26 fu tolto dalla sua prigione per ordine de' suoi superiori, e fu trasportato al ponente della spianata di questa fortezza di S. Leo, ed ivi fu sepolto come un infedele, indegno dei suffragi di Santa Chiesa, a cui non aveva quell'infelice voluto mai credere».
 
Cagliostro morì il 26 agosto 1795, verso le 22.30; fu sepolto senza cassa e senza alcuna lapide. Le truppe polacche, alleate dei francesi, che nel dicembre del 1797 conquistarono senza incontrare resistenza la Rocca, liberando i prigionieri, scoprirono il cadavere.<ref>[{{cita pubblicazione|titolo=Cronaca contemporanea|url=https://books.google.it/books?id=wpp_xNi9ImcC&pg=PA102&lpg=PA102&dq=le+reliquie+di+Cagliostro&source=bl&ots=ji6F_0BkV2&sig=ACfU3U2hDlqS6xqV3FElpSwtejcKM9jCRw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjDwOKQyuzoAhUyNOwKHRX8CdEQ6AEwD3oECAoQPg#v=onepage&q=le%20reliquie%20di%20Cagliostro&f=false ''|rivista=[[La Civiltà cattolica'', Volume ]]|volume=9 - Volume 10, Parteparte 1 - ed. Civiltà Cattolica, |p=102|anno=1879]}}</ref> Un uomo del posto, che aveva assistito da bambino alla tumulazione e alla estumulazione da parte dei mercenari, ci riporta che questi ultimi conservarono il cranio e lo usarono come coppa per bere alcolici.
 
Il suo nome è diventato sinonimo di "avventuriero" e "imbroglione".<ref>''[http://www.treccani.it/vocabolario/cagliostro/ Cagliostro]'', [[Vocabolario {{Treccani]] on line.|cagliostro|v=1|accesso=2025-09-22}}</ref>
 
== Controversie sulla sua reale identità ==
[[File:Léo Taxil-Mystères de la Franc-Maçonnerie-gravure 102.jpg|thumb|Cagliostro, disegno di Pierre Méjanel]]
Da alcune ricerche storiche risulterebbe che il conte Alessandro di Cagliostro, di presunta origine portoghese, e il palermitano Giuseppe Balsamo siano state due persone differenti. Così sostengono anche in un recente libro due studiosi - padre e figlio - Raffaele e Tommaso De Chirico.<ref>{{Cita pubblicazionelibro|autore=Raffaele e Tommaso De Chirico|titolo=Cagliostro, un Nobile Viaggiatore del XVIII secolo (vol. 1), il conte di Cagliostro nel suo tempo (vol. 2), |editore=Ed. Mnamon, Milano, 2014|rivistacittà=Milano|volume=|numeroanno=2014}}</ref>
 
La confusione tra i due personaggi sarebbe stata voluta dai nemici di Cagliostro, in primis l'[[Inquisizione]], che avrebbero pagato Balsamo e sua moglie per recitare il ruolo di Cagliostro come un impostore truffaldino e screditarlo così agli occhi del popolo. Lo stesso Cagliostro, peraltro senza far chiarezza sulla sua reale identità, disse a proposito di se stesso al Procuratore generale di Parigi nel 1786:
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=== Musica ===
* [[Ildebrando Pizzetti]], ''[[Cagliostro (opera)|Cagliostro]]'' (dramma in quattro parti), 1952.
* [[Johann Strauss (figlio)|Johann Strauss]], ''Cagliostro a Vienna'' (operetta in tre atti), 1875. Da un brano di questa ricavò il celebre ''[[Cagliostro-Walzer]]''.
 
=== Narrativa ===
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== Bibliografia ==
===Opere pubblicate a nome di Cagliostro===
* {{Cita libro|Roberto|Gervaso|Cagliostro|1973|Rizzoli|Milano|isbn=|cid=Gervaso, 1973}}
* {{cita libro|autore=G. Balsamo Conte di Cagliostro, ''|lingua=fr|titolo=Maçonnerie Egyptienne'', |edizione=ristampa del testo edito nel 1780, |editore=Gruppo Editoriale Castel Negrino, |città=Napoli|anno=2006.}}
* {{cita libro|lingua=fr|titolo=Mémoire pour le comte de Cagliostro, accusé, contre M. le procureur-général, accusateur, en présence de M. le Cardinal de Rohan, de la comtesse de la Motte, & autres co-accusés|città=Paris|anno=1786|editore= De l'imprimerie de Lottin l'ainé, & Lottin de Saint-Germain|url=https://archive.org/details/memoirepourlecom00cagl/mode/2up|via=''archive.org''}}
* ''Mèmoire pour le comte de Cagliostro accusé [...]'', Paris 1786
* ''{{cita libro|lingua=fr|titolo=Lettre du Comte de Cagliostro au peuple anglaisAnglois, pour servir de suite àa ses mémoires|url=https://archive.org/details/bim_eighteenth-century_lettre-du-comte-de-cagli_cagliostro-alssenadro-_1786|via='', Paris 1786archive.org''}}
 
* ''[http://books.google.it/books?id=J-Y5AAAAcAAJ&pg=PA90&dq=cagliostro&as_brr=1#v=onepage&q&f=false Compendio della vita e delle gesta di Giuseppe Balsamo denominato il Conte di Cagliostro]'', Roma, 1791
===Opere su Cagliostro===
* A. Lattanzi, ''Bibliografia della Massoneria italiana e di Cagliostro''. Firenze, Olschki, 1974.
;Opere a carattere generale
* N. Matteini, ''Il conte di Cagliostro. Prigionia e morte nella fortezza di San Leo'', Bologna 1977.
* {{cita libro|autore1=[[Antoine Faivre]]|autore2=[[Serge Hutin]]|autore3=[[Jean Séguy (sociologo)|Jean Séguy]]|titolo=Esoterismo, spiritismo, massoneria|città=Bari-Roma|anno=1990|editore=Laterza|collana=Biblioteca Universale Laterza|isbn=88-420-3536-X}}
* A. Ziegler, ''Il tramonto di Cagliostro. Il processo e la difesa'', Trento 1979.
* {{cita libro|autore-capitolo=[[Michele Moramarco]], "|capitolo=Cagliostro", in ''|titolo=Grande Dizionario Enciclopedico |editore=UTET'', |edizione=4.a ed., |città=Torino |anno=1985.}}
* C. Gentile, ''Il mistero di Cagliostro e il sistema "egizio"'', Foggia 1980.
* J.{{cita W. [[libro|wkautore=Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]],Johann ''Wolfgang|Goethe|[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'',|1982|De Milano 1999 ISBN 88-04-22981-0Agostini|Novara|cid=Goethe}}
* Gastone Ventura, ''Cagliostro, un uomo del suo tempo'', Atanor ISBN 8871691970
 
* C. Montini, ''Cagliostro il Grande Cofto'', Genova 1981.
;Monografie
* Antoine Faivre - Serge Hutin - J. Séguy, ''Esoterismo, spiritismo, massoneria'', Bari-Roma 1990.
* ''[{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=J-Y5AAAAcAAJ&pg=PA90&dq=cagliostro&as_brr=1#v=onepage&q&f=false |titolo=Compendio della vita e delle gesta di Giuseppe Balsamo denominato il Conte di Cagliostro]'', |città=Roma, |anno=1791|editore=Nella stamperia della Rev. Camera Apostolica}}
* P. Brunet, ''Cagliostro'', Milano 1994.
* {{cita libro|Philippe|Brunet|Cagliostro|1994|Rusconi|Milano|collana=Le vite}}
* [[Michele Moramarco]], "Cagliostro", in ''Grande Dizionario Enciclopedico UTET'', 4.a ed., Torino 1985.
* {{cita libro|autore=[[Pier Carpi]], ''|titolo=Cagliostro il taumaturgo'', |editore=MEB |anno=1972|postscript=nessuno}} (poi, per lo stesso editore, nuove edizioni nel 1975 e 1979).
* Daniela Gallingani (a cura di), ''Presenza di Cagliostro. Atti del convegno internazionale di San Leo, 20-22 giugno 1991'', Firenze, Centro editoriale toscano, 1994.
* {{cita libro|Pier |Carpi, ''|Cagliostro: il maestro sconosciuto'', |1997|Edizioni Mediterranee, |Roma 1997|isbn=9788827204498|collana=Controluce}}
* J. W. [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], ''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'', Milano 1999 ISBN 88-04-22981-0
* P.{{cita libro|Paolo|Cortesi. ''|Cagliostro. Maestro illuminato o volgare impostore?'',|2004|Newton Compton|Roma 2004 |ISBN =88-541-0177-X}}
* {{cita libro|curatore=Daniela Gallingani (a cura di), ''|titolo=Presenza di Cagliostro. Atti del convegno internazionale di San Leo, 20-22 giugno 1991'', |città=Firenze, |editore=Centro editoriale toscano, |anno=1994.}}
* [[Arturo Reghini]], ''Cagliostro'', Associazione Culturale Ignis, 2007.
* C.{{cita libro|Carlo|Gentile, ''|Il mistero di Cagliostro e il sistema "egizio"'', egiziano|1980|Bastogi|Foggia 1980.}}
* [[Pier Carpi]], ''Cagliostro il taumaturgo'', MEB 1972 (poi, per lo stesso editore, nuove edizioni nel 1975 e 1979)
* {{Cita libro|wkautore=Roberto Gervaso|Roberto|Gervaso|Cagliostro|19731972|Rizzoli|Milano|isbn=|cid=Gervaso, 1973}}
* Pier Carpi, ''Cagliostro: il maestro sconosciuto'', Edizioni Mediterranee, Roma 1997
* {{cita libro|Marc |Haven, ''|Il Maestro Sconosciuto: Cagliostro'', |2004|Editrice Cambiamenti, |Bologna, 2004;}} lL'edizione è stata tradotta, per la prima volta in italiano, con aggiunta di un fondamentale aggiornamento storico e filosofico, a cura di Franco de Pascale, fiorentino).
* L.Natoli, "Cagliostro" Flaccovio Editore. ISBN 978-88-7804-419-7
* A.{{cita libro|Agostino|Lattanzi, ''|Bibliografia della Massoneria italiana e di Cagliostro''. |1974|Olschki|Firenze, Olschki, 1974.}}
* Constantin Photiadès, ''Le vite del conte di Cagliostro'', Sellerio editore, Palermo, 2005.
* N.{{cita libro|Nevio|Matteini, ''|Il conte di Cagliostro. Prigionia e morte nella fortezza di San Leo'', |1977|Cappelli|Bologna 1977.}}
* Marc Haven, ''Il Maestro Sconosciuto: Cagliostro'', Editrice Cambiamenti, Bologna, 2004; l'edizione è stata tradotta, per la prima volta in italiano, con aggiunta di un fondamentale aggiornamento storico e filosofico, a cura di Franco de Pascale, fiorentino)
* {{cita libro|Carlo|Montini|Cagliostro il Grande Cofto|url=https://books.google.it/books/about/Cagliostro_il_grande_Cofto.html?id=zW8YAAAAIAAJ&redir_esc=y|1981|Alkaest|Genova}}
*Pasquale Palmieri, ''Le cento vite di Cagliostro'', Bologna, Il Mulino, 2023.
* L.{{cita libro|Luigi|Natoli, "|Cagliostro" |1993|Flaccovio Editore. |ISBN =978-88-7804-419-7}}
* {{cita libro|Pasquale|Palmieri|Le cento vite di Cagliostro|2023|Il Mulino|Bologna|url=https://www.google.it/books/edition/Le_cento_vite_di_Cagliostro/v2SnzwEACAAJ?hl=it</ref>|isbn=9788815383419|cid=Palmieri}}
* Constantin{{cita libro|Constantin|Photiadès, ''|Le vite del conte di Cagliostro'', |2005|Sellerio editore, |Palermo,|traduttore=A. 2005.Zanetello|isbn=978-8838919824}}
* {{cita libro|autore=[[Arturo Reghini]], ''|titolo=Cagliostro'', |editore=Associazione Culturale Ignis, |anno=2007.}}
* Gastone{{cita libro|Gastone|Ventura, ''|Cagliostro, un uomo del suo tempo'', |2002|Atanor |ISBN =8871691970}}
* A.{{cita libro|Antonio|Ziegler, ''|Il tramonto di Cagliostro. Il processo e la difesa'', |1979|Reverdito|Trento 1979.}}
 
== Voci correlate ==