== Etimologia ==
'''Gabibbo''', o gabubbo (pron. {{IPA|[ɡaˈbibu]}}), è una parola proveniente dall’italiano ''gabbare,'' cioè imbrogliare, truffare, farsi beffe, tipiche azioni compiute dal mitico personaggio televisivo.
'''Gabibbo''', o gabubbo (pron. {{IPA|[ɡaˈbibu]}}), è una parola [[lingua genovese|genovese]] ed era il titolo che i [[marinai]] genovesi davano agli scaricatori del [[porto]] di [[Massaua]] ([[Eritrea]]), chiamati così perché un nome proprio diffuso in quel luogo era ''Habib'' (حَبيبْ) che significa ''Amato''<ref>[http://www.paperissima.mediaset.it/gabibbo.shtml Pagina biografica del Gabibbo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091002033411/http://www.paperissima.mediaset.it/gabibbo.shtml |data=2 ottobre 2009 }} dal sito di Paperissima Sprint</ref>. Divenne in seguito un termine ironico-dispregiativo, usato per indicare coloro che vivono in [[Liguria]] ma non ne sono originari, in particolare durante gli anni della forte immigrazione proveniente dal sud Italia, quando venne impiegato per indicare i meridionali.<ref>{{Cita web|url=http://www.francobampi.it/zena/mi_chi/070131gs.htm|titolo=Arabismi|accesso=2022-02-18}}</ref> Viene considerato come una versione "ligure" del termine "[[terrone]]", maggiormente impiegato in altre zone del settentrione, ad esempio a [[Milano]]. Così la guida francese ''Le Petit Futé Gênes: Ligurie'':
{{Citazione|In origine ''gabibbo'' era la parola usata dopo la guerra dai genovesi per designare l'immigrato dall'Italia meridionale. A differenza del ''terrone'' milanese, il ''gabibbo'' non ha connotazioni sprezzanti, ma parrebbe essere più vicino alla sua radice araba ''hhabib'', "burlone".<ref name=definizione>[http://books.google.fr/books?id=iYk_v86EujQC&pg=PA15&dq=gabibbo&hl=it&sa=X&ei=VJYyT5mANbGP4gSl0Ln1BA&ved=0CCsQ6AEwADgK#v=onepage&q=gabibbo&f=false La Guida francese Le Petit Futé Gênes di Dominique Auzias e Jean-Paul Labourdette]</ref>}}
Il termine nasce dopo la metà del 1800, quando l'[[armatore]] genovese [[Raffaele Rubattino]] acquistò per 15000 [[talleri]] la [[Baia di Assab]] in Eritrea (1869) e vi pose la base dei suoi commerci nel [[Mar Rosso]]. "Cabibbo" o "cabibo" è similmente usato nei dialetti giuliani (triestino, bisiaco), e veneziano, nei quali la parola "terrone" è invece rimasta virtualmente sconosciuta fino alla sua diffusione televisiva (cfr. dizionari del dialetto triestino e bisiaco): anche qui è stata la vocazione marinara dei triestini a veicolare il termine. Un analogo processo linguistico si è verificato nello ''[[slang]]'' usato in [[Inghilterra]] (altra potenza navale), dove in alcuni ambienti ''habib'' viene usato per indicare una persona dall'aspetto [[medio oriente|mediorientale]]. Esiste anche una [[leggenda]], secondo cui verso l'anno 500, sarebbero arrivati alla grande curva del [[Niger (fiume)|fiume Niger]] ([[Centrafrica]]) dei principi berberi che avrebbero liberato la regione dal terrore causato da un pesce feticcio, che i pescatori usavano per estorcere tributi ai coltivatori circostanti, chiamati ''gabibi.''<ref name="leggenda">{{Cita web|url=http://www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=386|titolo=Liutprand - Associazione culturale|accesso=2022-02-18}}</ref>
== Caratteristiche ==
[[File:Lorenzo Beccati - Alassio.JPG|thumb|right|La piastrella del muretto di [[Alassio]] autografata da Lorenzo Beccati, voce del Gabibbo]] ▼
▲Caratteristiche[[File:Lorenzo Beccati - Alassio.JPG|thumb|right|La piastrella del muretto di [[Alassio]] autografata da Lorenzo Beccati, voce del Gabibbo]]
{{F|personaggi immaginari della televisione|aprile 2021|ampi passaggi privi di fonti, e alcune di quelle presenti non sono particolarmente [[WP:FA|attendibili]]}}
È un pupazzo che raffigura una creatura [[Antropomorfismo|antropomorfa]] calva, completamente rosso, con gli occhi bianchi, naso tondo appena visibile e la bocca molto larga (nera all'interno). Solitamente compare in costume, quando non è travestito è caratterizzato da un abbigliamento molto minimale (cosiddetta ''falsa camicia'', [[Cravatta a farfalla|papillon]] e polsini con gemelli), se non addirittura del tutto assente come ai tempi del suo esordio. Il personaggio è ligure e ciò è evidente dal fatto che il suo modo di esprimersi è caratterizzato da un forte accento genovese, da numerosi riferimenti allo stereotipo del genovese [[avarizia|avaro]] e dall'uso di molti termini in [[lingua ligure]] (per esempio ''balette, belandi, besugo, figgeu, mea, nescio, rumenta, palanche'' e simili).
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