Emilio Salgari: differenze tra le versioni
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=== Esordio ===
Ispirato dai racconti avventurosi di [[Alfred Assollant]], [[Louis-Henri Boussenard]], del capitano [[Thomas Mayne
[[File:IdaPeruzzi.jpg|thumb|right|Ida Peruzzi, moglie di Emilio Salgari]]
Nel 1887 morì la madre, mentre il 27 novembre 1889 vi fu il [[suicidio]] del padre che, credendosi malato di una malattia incurabile, si gettò dalla finestra di casa. Qualche anno dopo, il 30 gennaio 1892, Emilio sposò Ida Peruzzi (1866-1922), un'attrice di teatro; dopo la nascita della figlia primogenita Fatima (1893-1914), i Salgari decisero di trasferirsi in [[Piemonte]], dove Emilio aveva trovato un contratto con l'editore Speirani e, stabilitisi inizialmente a [[Ivrea]] nel 1894, vissero poi in una casa di piazza Pinelli a [[Cuorgnè]] e successivamente nella vicina [[Alpette]].<ref name=Arpino /><ref name=Tamburini /> In questo periodo nacquero altri tre figli: Nadir (1896-1936), Romero (1899-1931) e Omar (1901-1963). Verso la fine del 1897, l'editore [[Anton Donath]], con cui aveva iniziato a collaborare, lo convinse a trasferirsi a [[Genova]] e la famiglia si sistemò a Casa Rebora, a [[Sampierdarena]] (allora comune autonomo alle porte del capoluogo ligure). Durante il soggiorno ligure scrisse ''[[Il Corsaro Nero (romanzo)|Il Corsaro Nero]]'', pubblicato nel 1898 e considerato il capolavoro di Emilio Salgàri. Qui strinse anche amicizia con [[Giuseppe Garuti]], in arte Pipein Gamba, che fu uno dei primi illustratori dei suoi lavori.
===La vita a Torino===
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