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I brani più significativi di questo periodo furono la ''[[Station to Station (brano musicale)|title track]]'' del disco, influenzata dal sound di gruppi tedeschi [[krautrock]], le ballate ''Word on a Wing'' e ''Wild Is the Wind'', cover di un brano reso famoso da [[Nina Simone]], e i brani funky ''[[TVC 15]]'' e ''[[Stay (David Bowie)|Stay]]''. La band che accompagnò Bowie sul palco comprendeva il chitarrista Carlos Alomar, il bassista [[George Murray (musicista)|George Murray]] e il batterista [[Dennis Davis]], sezione ritmica che lo avrebbe affiancato fino alla fine del decennio. Il tour riscosse grande successo ma generò anche polemiche di natura politica, come quella sorta durante una data a [[Stoccolma]], in cui Bowie venne imputato di aver rilasciato la seguente dichiarazione: «[...] la Gran Bretagna trarrebbe beneficio dall'avvento di un leader fascista [...]»; inoltre poco dopo la polizia di frontiera lo fermò sul confine russo-polacco per possesso di alcuni cimeli [[Nazismo|nazisti]].<ref>{{Cita web |url=http://www.intelligonews.it/articoli/11-gennaio-2016/35445/david-bowie-e-quelle-accuse-di-nazismo-quanto-c-era-di-vero |titolo=David Bowie e quelle simpatie naziste: quanto c'era di vero? ||accesso=12 giugno 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160420144637/http://www.intelligonews.it/articoli/11-gennaio-2016/35445/david-bowie-e-quelle-accuse-di-nazismo-quanto-c-era-di-vero |urlmorto=sì }}</ref>
 
La controversa vicenda culminò a Londra nel maggio seguente in quello che divenne noto come "l'incidente della [[Stazione di London Victoria|Victoria Station]]". Nel pomeriggio del 2 maggio 1976, tornato in Gran Bretagna dopo due anni di assenza, Bowie lasciò la stazione salutando la folla di fan adoranti con un gesto del braccio sinistro che venne scambiato per un saluto nazista, episodio fotografato e pubblicato su ''[[NME]]''. Bowie dichiarò che il fotografo aveva semplicemente "congelato" il gesto del suo braccio a mezz'aria nel corso di un normale saluto.<ref>{{Cita news|cognome=Paytress|nome=Mark|titolo=The Controversial Homecoming |rivista=Mojo Classic |data=gennaio 2007 |numero=60 Years of Bowie |p=64 | lingua=en}}</ref> La maggior parte della stampa britannica ignorò l'incidente, tuttavia i vari tabloid scandalistici specularono non poco sulle presunte tendenze naziste del cantante, alimentando il tutto con citazioni riciclate dagli anni precedenti, come quella rilasciata da Bowie in un'intervista a [[Cameron Crowe]] dove affermava che «[[Adolf Hitler]] è stato una delle prime vere rockstar [...]», oppure citando la canzone ''Somebody Up There Likes Me'' contenuta nell'album ''Young Americans'', in cui parlava del ritorno di Hitler.<ref name=crowe>{{cita pubblicazione|titolo=Intervista a Bowie | autore=Cameron Crowe |rivista=Playboy |data=settembre 1976|lingua=en}}</ref> Successivamente Bowie si scusò pubblicamente per questi ambigui atteggiamenti, imputandoli alla sua dipendenza dalla cocaina e all'eccessiva immedesimazione nel personaggio del "Duca Bianco":<ref>{{cita|Devereux|p. 99}}.</ref>« [...] ero fuori di testa, totalmente impazzito. Ero interessato principalmente alla mitologia più che all'intera faccenda su Hitler e il totalitarismo [...]».<ref>{{Cita|Sandford|p. 158}}.</ref>
{{Approfondimento
| allineamento = sinistra