Boeing B-29 Superfortress: differenze tra le versioni
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[[File:Boeing B-29-30-BW Superfortress 42-4494 468BG 792BS.jpg|thumb|left|Vista posteriore di un B-29. Sono riconoscibili le torrette posteriori e i due vani bombe, anteriore e posteriore, aperti.]]
[[File:B29 ventral turret.jpg|thumb|[[Torretta (cannone)|Torretta]] ventrale armata con due [[mitragliatrice|mitragliatrici]] [[Browning M2|M2]] [[calibro (arma)|calibro]] 50 e comandata a distanza.]]
Il B-29 era in grado di volare fino a una quota di 40.000 piedi (12.200 m) a velocità fino a 350 nodi (650 km/h). Queste prestazioni rappresentavano la sua migliore difesa in quanto i caccia giapponesi del tempo potevano a malapena raggiungere quote simili e pochi potevano avvicinarsi ai B-29, qualora fossero rimasti in attesa alla quota giusta. Solo le armi antiaeree più pesanti potevano colpirli e poiché per tutta la durata della seconda guerra mondiale le forze dell'asse non avevano artiglieria con [[Spoletta_(armamento)#Classificazione_delle_moderne_spolette|spoletta di prossimità]], colpire o danneggiare questi bombardieri da terra era quasi impossibile.
Per il B-29 venne progettato il rivoluzionario ''Central Fire Control System - CFCS'' (sistema centralizzato per il controllo di fuoco). Sull'aereo erano presenti quattro torrette comandate a distanza, ognuna armata con due mitragliatrici cal .50" (12,7 mm) [[Browning M2|M2]].<ref>La torretta anteriore superiore fu subito modificata in una nuova versione con 4 mitragliatrici M2.</ref> Le armi erano controllate da quattro mitraglieri che si aiutavano con quattro computer analogici della [[General Electric]]. Ogni mitragliere, ad eccezione di quello di coda, poteva controllare più di una postazione difensiva contemporaneamente.<ref>{{Cita|Boyne 1997|p. 322}}.</ref> Uno dei mitraglieri trovava posto al di sopra del [[Sistema di puntamento Norden]] nel naso<ref>La torretta nel naso veniva controllata dal puntatore.</ref> e gli altri tre erano sistemati in compartimenti pressurizzati nella parte posteriore della fusoliera che aveva dei finestrini a bolla. Il mitragliere della postazione posteriore superiore era detto ''"Central Fire Control gunner";'' il suo incarico era quello di coordinare l'operato degli altri tre addetti alle armi evitando confusione nel corso della battaglia. I sistemi CFCS avevano dei computer analogici altamente avanzati per l'epoca, in grado di compensare il tiro tenendo conto della velocità del B-29, della velocità e del peso del bersaglio, della forza di gravità, della temperatura e dell'umidità.<ref name = "RCT80-3">{{Cita|Brown 1977|pp. 80-83}}.</ref><ref name = "Flyguns p164-6">{{Cita|Williams, Gustin 2003|pp. 164-166}}.</ref> Grazie a questo ausilio il tiro utile delle mitragliatrici calibro .50 del B-29 aveva un raggio effettivo di 1.000 yd (914 m), il doppio del raggio di tiro utile delle mitragliatrici puntate a mano sui B-17 Flying Fortress. Il mitragliere di coda poteva controllare solo le sue armi (due mitragliatrici calibro .50 nei primi esemplari di produzione, un cannone da 20 mm [[Hispano-Suiza HS.404|M2]] successivamente) e la torretta inferiore posteriore. Dopo la seconda guerra mondiale le torrette di coda furono dotate del proprio radar APG-15 di puntamento.<ref name="RCT80-3"/><ref name="Flyguns p164-6"/>
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