Gonars: differenze tra le versioni
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L'arrivo di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] nel [[1797]] segnò profondi cambiamenti in [[Friuli]], così come ovunque fossero arrivate le armate francesi. Il nuovo secolo si aprì sotto la tutela della dominazione francese, che tenne il governo del Friuli dal [[1805]] al [[1813]]. Passati sotto l'amministrazione del distretto di [[Palmanova]] e del dipartimento di [[Passariano]], i tre abitati di Gonars, Fauglis e Ontagnano subirono in pochi anni una profonda ristrutturazione amministrativa ma anche politica e sociale. Il dato più importante fu l'accorpamento dei tre abitati nell'unico nucleo del comune di Gonars, con la fissazione della struttura attuale di un capoluogo con frazioni annesse, governato da un [[sindaco]] e da consiglieri nominati dal prefetto del dipartimento. In questo periodo furono fondamentali anche l'introduzione del [[codice civile italiano|codice civile]], che si sostituì a tutti i diritti e le giurisdizioni di retaggio ancora feudale, la realizzazione di un [[catasto]], detto appunto napoleonico, per una distribuzione più equilibrata della tassazione sul territorio, e il miglioramento delle reti viarie, prima fra tutte la [[Stradalta]] (denominata appunto anche “[[Strada statale 252 di Palmanova|Napoleonica]]”), resa più rettilinea ed agevole al transito.
Con la sconfitta di Napoleone e, più precisamente dal [[1813]], iniziò il secondo periodo della dominazione austriaca, esteso praticamente a tutto il Friuli. Attraverso un proclama, il 7 aprile [[1815]] fu istituito il [[Regno Lombardo-Veneto]], che comprendeva dentro i suoi confini tutti i territori friulani appartenuti un tempo a [[Venezia]]. A fianco e in continuità con esso, la restante parte dei territori friulani, già sotto la tutela austriaca da tempi anteriori alla [[Rivoluzione francese]], dal punto di vista amministrativo si unì invece ai
Nonostante questa organizzazione positiva e un carico fiscale decisamente inferiore a quello degli anni napoleonici, non si può dire però che queste terre accettassero di buon occhio e tranquillamente il dominio della Casa d'[[Austria]]. Le lamentele, le contestazioni e le proteste erano numerose e a volte sfociavano in vere e proprie rivolte o azioni armate. La concomitanza di questi cambiamenti politici e di avvenimenti dolorosi con un susseguirsi di carestie, legate ad una pessima congiuntura climatica (il [[1816]] è definito “l'anno senza estate”, mentre gli anni seguenti furono altrettanto freddi e sfavorevoli all'agricoltura), portarono l'intera regione a livelli di vita veramente bassi, testimoniati in maniera significativa dalla definizione di questo piccolo periodo, [[1813]]-[[1821]], come “''i agns de grande fan''”.
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