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== Biografia ==
=== Formazione e primi anni ===
CompieCompì i suoigli studi presso l'Istituto Magistralemagistrale Maffeo Vegio di Lodi e insuccessivamente seguito presso ilal [[Politecnico di Milano]], edove si laurealaureò in [[ingegneria elettronica|ingegneria elettrotecnica]] nel [[1947]] con una tesi sulla trasmissione dei segnali, progettando un ponte radio a microonde tra Torino e Trieste.<ref>{{Cita libro|url=http://books.google.it/books?id=AfED2bC5ntsC|titolo=La grande storia del computer|autore=Massimo Bozzo|editore=Edizioni Dedalo|anno=1996|pagine=94|isbn=9788822045379}}</ref>
EgliNei indirizzaprimi inizialmenteanni orientò la sua ricerca verso i modelli ede i calcolatori analogici. e nelNel [[1953]] ottieneottenne una borsa della [[National Science Foundation]] per svolgere ricercheattività presso il [[California Institute of Technology|CalTechCaltech]] di Los Angeles, ma nello stesso periodo il Politecnico di Milano avviò, su sua iniziativa, la procedura per ottenere un calcolatore digitale. Il progetto ebbe esito positivo e l'allora rettore [[Gino Cassinis]] lo inviò a [[San Diego]] per collaborare con la [[Computer Research Corporation]] alla realizzazione di un [[CRC 102A]], acquistato con i fondi del [[Piano Marshall]]. Dadda rinunciò alla borsa di studio e si recò in California per seguire la costruzione della macchina, che fu poi trasportata a Genova via mare e installata al Politecnico nel settembre [[1954]].<ref>{{Cita libro|titolo=Uomini e computer|autore=Daniele Casalegno|editore=Hoepli|anno=2010|pagine=126-127|isbn=9788820343569}}</ref>
Quello strumento rappresentò il primo calcolatore elettronico digitale funzionante in Italia e nell'Europa continentale. Negli anni successivi Dadda si dedicò alla sua gestione tecnica, alla formazione di studenti e docenti e alle applicazioni scientifiche e industriali. Ideò e organizzò i primi corsi universitari dedicati all'elaborazione elettronica dei dati.
Nel frattempo su sua iniziativa il Politecnico di Milano presenta la richiesta per l'assegnazione di un calcolatore digitale: la richiesta ha esito positivo e l'allora rettore [[Gino Cassinis]] gli offre l'opportunità di andare a [[San Diego]] in [[California]] per collaborare alla realizzazione della macchina, un [[CRC 102A]] che, dopo la consegna, non verrà più direttamente assistita dal produttore.
Dadda rinuncia alla borsa e si reca in California dove collabora con la [[Computer Research Corporation]] alla realizzazione del calcolatore elettronico digitale acquistato dal Politecnico di Milano con fondi del [[Piano Marshall]]. La macchina ultimata viene caricata su una vecchia nave da trasporto [[Liberty (navi trasporto)|Liberty]] nel centro di una stiva piena di balle di cotone che proteggono le valvole termoioniche dalle pericolosissime vibrazioni.<ref>{{Cita libro|url = http://books.google.it/books?id=AfED2bC5ntsC|titolo = La Grande Storia Del Computer|autore = Massimo Bozzo|editore = Edizioni Dedalo|anno = 1996|pagine = 94|isbn = 978-88-220-4537-9}}</ref>
=== Carriera accademica ===
Allo sdoganamento di Genova si presentò il problema della "tassa radio" che allora imponeva l'incollatura di una fascetta fiscale, del tipo di quelle oggi in uso sulle bottiglie di liquori, su ognuna delle valvole termoioniche usate nella macchina. Smontare la macchina per apporre la fascetta su ognuna delle migliaia di valvole avrebbe comportato un enorme lavoro e le probabilità che dopo l'operazione funzionasse ancora erano nulle. I doganieri inoltre consideravano, correttamente, affini alle valvole i numerosissimi diodi al germanio saldati nel sistema e decisamente troppo piccoli per ospitare la fascetta. La soluzione fu salomonica: venne pagata la tassa e le fascette vennero consegnate a Dadda che si impegnò formalmente ad applicarle non appena il sistema fosse giunto a Milano. Esse non sono visibili sulla macchina, probabilmente rimasero in un cassetto.<ref>{{Cita libro|titolo = Uomini e computer|autore = Daniele Casalegno|editore = Hoepli|anno = 2010|pagine = 126-127|url = http://books.google.it/books?id=Jgy51Joi2roC&pg=PA126|isbn = 978-88-203-4356-9}}</ref>
Dal [[1960]] fu professore ordinario e dal [[1962]] titolare della cattedra di Elettrotecnica del Politecnico di Milano. In questa fase sviluppò studi sulle unità aritmetiche e propose soluzioni innovative per i moltiplicatori paralleli; il cosiddetto *Dadda multiplier* è tuttora considerato uno schema di riferimento per le sue prestazioni.
NelNegli [[ anni 1960 |anni Sessanta]] diventa professore ordinario e copre la cattedra di Elettrotecnica del Politecnico di Milano dal [[ 1962anni 1970|Settanta]] . Inestese seguitola sipropria dedicaricerca allo studio delle [[Rete di Petri|reti di Petri]] proponendone l'adozione per la progettazione di sistemi complessi di controllo di elevata complessità. Si dedica anche a ricerche nel settoree dellall'elaborazione dei segnali , con locontributi studiosui diconvolutori nuovie sistemisu architetture avanzate di convolutoricalcolatori. È stato poiFu direttore del Centro di calcolo e del Laboratorio di calcolatori elettronici del Dipartimento di elettronica del politecnico di MilanoPolitecnico, coordinando ricerche sui sistemi di calcolo, sull'architettura dei microelaboratori,studi sui linguaggi di programmazione, sulle banche di dati e sulle reti di calcolatori. ▼
La macchina viene installata nel settembre [[1954]] al Politecnico nel sottoscala dell'aula 2SUD e risulta essere il primo elaboratore funzionante in Italia e nell'Europa continentale. Negli anni successivi si dedica alle attività sviluppatesi intorno a questa macchina, sia sul piano della sua conduzione tecnica, sia sul piano della sua utilizzazione per applicazioni scientifiche e industriali, sia per quanto riguarda l'addestramento di docenti e studenti al suo utilizzo. Organizza e tiene i primi corsi universitari sull'elaboratore e sul suo utilizzo e si occupa del potenziamento della macchina del Politecnico. Studia le unità aritmetiche di quel periodo proponendo soluzioni originali per i moltiplicatori paralleli: {{cn|il "Dadda multiplier" risulta ancora oggi uno degli schemi dalle prestazioni più elevate.}}
<brDal />[[1972]] Èal [[1984]] fu rettore del [[Politecnico di Milano ]], perperiodo 12durante anni,il dalquale [[1972]]consolidò ali [[1984]]<ref>{{Citalegami webdell'ateneo |url=http://www.undo.net/cgi-bin/undo/pressrelease/pressrelease.pl?id=1014410218con |titolo=Luigil'industria Daddae Spaziocon Oberdanil Milanomondo -della Pressrelease}}</ref>ricerca internazionale.<ref>{{Cita web |url=http://www.polimi.it/ateneo/la-storia/i-rettori-nella-storia/ |titolo=I rettori nella storia | urlmortosito= sìPolitecnico di Milano|lingua=it|accesso=2025-09-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130424173237/http://www.polimi.it/ateneo/la-storia/i-rettori-nella-storia/ |dataarchivio=24 aprile 2013 }}</ref> . ▼
▲Nel [[1960]] diventa professore ordinario e copre la cattedra di Elettrotecnica del Politecnico di Milano dal [[1962]]. In seguito si dedica allo studio delle [[Rete di Petri|reti di Petri]] proponendone l'adozione per la progettazione di sistemi di controllo di elevata complessità. Si dedica anche a ricerche nel settore dell'elaborazione dei segnali con lo studio di nuovi sistemi di convolutori. È stato poi direttore del Centro di calcolo e del Laboratorio di calcolatori elettronici del Dipartimento di elettronica del politecnico di Milano, coordinando ricerche sui sistemi di calcolo, sull'architettura dei microelaboratori, sui linguaggi di programmazione, sulle banche di dati e sulle reti di calcolatori.
▲<br /> È rettore del [[Politecnico di Milano]] per 12 anni, dal [[1972]] al [[1984]]<ref>{{Cita web |url=http://www.undo.net/cgi-bin/undo/pressrelease/pressrelease.pl?id=1014410218 |titolo=Luigi Dadda Spazio Oberdan Milano - Pressrelease}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.polimi.it/ateneo/la-storia/i-rettori-nella-storia/ |titolo=I rettori nella storia |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130424173237/http://www.polimi.it/ateneo/la-storia/i-rettori-nella-storia/ |dataarchivio=24 aprile 2013 }}</ref>.
Figura tra i soci fondatori dell'[[Associazione italiana per l'informatica ed il calcolo automatico|AICA]] nel [[1961]];, èdi tracui ifu fondatoripresidente dellatra il [[Rivista1967]] die Informaticail [[1970]], e suo direttore.della Dell'AICA'Rivista èdi presidenteInformatica'', daldella [[1967]]quale alassunse [[1970]]la direzione.
=== Impegno scientifico e istituzionale ===
Luigi Dadda è inoltre stato impegnato in numerose attività di direzione e coordinamento di ricerche in ambito nazionale ed internazionale.
SuaNegli è[[anni la1980|anni Ottanta]] fu impegnato in numerose attività di coordinamento di ricerche nazionali e internazionali. Fu tra i propostapromotori della European Information Network, realizzatasviluppata come progetto COST 11 della CEE.Comunità Economica Europea, e Daldal [[1980]] al [[1982]] presiedepresiedette la Commissione per la Scienzascienza e la Tecnologiatecnologia presso la [[Presidenza del Consiglio dei ministri]].
Svolse anche un ruolo di rilievo in istituzioni di ricerca applicata e trasferimento tecnologico: fu membro del Comitato tecnico e consigliere di amministrazione del [[Centro studi e laboratori telecomunicazioni|CSELT]] di Torino e presidente dell'[[Advanced Learning and Research Institute|ALaRI]] dell'[[Università della Svizzera italiana]] di [[Lugano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.usi.ch/it/feeds/13439|titolo=25 anni dell'USI: i protagonisti|sito=USI|lingua=it|data=2021-10-21|accesso=2025-09-26}}</ref>
È stato Presidente dell'[[Advanced Learning and Research Institute|ALaRI]] dell'[[Università della Svizzera Italiana]] di [[Lugano]] e membro del Comitato Tecnico e consigliere nel Consiglio di Amministrazione di [[Centro studi e laboratori telecomunicazioni|CSELT]].
=== Ultimi anni e morte ===
ÈDadda scomparsosi spense nel [[2012]] all'età di 89 anni.<ref>[{{Cita web|url=http://www.alfonsofuggetta.org/?p=16716 |titolo=È scomparso il prof. Dadda] |sito=Alfonsofuggetta.it|lingua=it|data=2012-03-01|accesso=2025-09-26}}</ref>.
Nel [[2016]] l'[[IEEE]] gli è stato conferito,conferì postumo, il prestigioso "IEEE *Milestone award"Award* per i suoi contributi alla progettazione dei moltiplicatori paralleli.<ref>{{Cita web |url=http://theinstitute.ieee.org/tech-history/technology-history/dadda-multiplier-named-an-ieee-milestone |titolo=''Dadda Multiplier Named an IEEE Milestone'', The Institute, |sito=IEEE |accessolingua=18 settembre 2017 en|dataarchiviodata=10 febbraio 2017 2016|accesso=2025-09-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210130750/http://theinstitute.ieee.org/tech-history/technology-history/dadda-multiplier-named-an-ieee-milestone |dataarchivio=2017-02-10|urlmorto=sì }}</ref>.
Il 2 novembre [[2019]], con una cerimonia alla presenza del sindaco di Milano [[Giuseppe Sala (politico)|Giuseppe Sala,]], il suo nome è stato inserito nel famedioFamedio del [[cimiteroCimitero monumentale di Milano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.linkedin.com/posts/polimi_luigi-dadda-celebre-informatico-e-rettore-activity-6598510104293720064-RMc0|titolo=PolitecnicoLuigi Dadda celebrato al Cimitero Monumentale di Milano|sito=LinkedIn su– LinkedInPolitecnico di Milano|lingua=it|accessodata=2019-11-2002|accesso=2025-09-26}}</ref>.
== Opere ==
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