Ino: differenze tra le versioni

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Il marito Atamante aveva avuto dalla prima moglie ([[Nefele (moglie di Atamante)|Nefele]]) altri due figli, [[Frisso]] ed [[Elle (mitologia)|Elle]] che Ino detestava e così cercò di liberarsene con l'inganno persuadendo le donne del paese a mettere nel forno i semi di grano conservati per la semina successiva e così quando vennero seminati non fiorirono ed il paese finì in preda alla [[carestia]]. Atamante inviò i suoi messaggeri all'[[oracolo di Delfi]], per chiedere al dio cosa avrebbe dovuto fare. Ino pagò i messaggeri affinché al loro ritorno dicessero al re che l'oracolo aveva predetto il [[sacrificio]] di Frisso sull'altare di [[Zeus]] se voleva che la terra ridesse i suoi frutti. Il popolo si rivoltò e chiese di obbedire all'oracolo. Atamante dovette acconsentire e i due ragazzi furono condotti sull'[[altare|altare sacrificale]] per adempiere l'ordine del finto oracolo, ma Frisso ed Elle chiesero aiuto alla madre Nefele, che inviò loro un ariete dal [[vello d'oro]], in groppa al quale essi fuggirono<ref name="ApI">{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/Apollodorus1.html#7 |autore=Apollodoro |titolo=Biblioteca |volume=libro I. 9. 1 |editore=su ''Theoi.com'' |lingua=inglese}}</ref><ref name="Ovid">{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses4.html |autore=[[Ovidio]] |titolo=Le metamorfosi |volume=libro IV, 512 (Atamante ed Ino) |editore=su ''Theoi.com'' |lingua=inglese}}</ref>.
 
Dopo la morte della sorella [[Semele]], madre di [[Dioniso]], Ino persuase Atamante ad allevare il piccolo dio, nato dall'unione di Semele con [[Zeus]]. [[Era (mitologia)|Era]], sposa di Zeus, per vendicarsi del tradimento, fece impazzire Atamante che, incontrati la moglie e i figli, li scambiò per cervi e li assalì, uccidendo Learco scagliandolo contro uno scoglio<ref>{{Cita web|url=http://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses3.html#3|titolo=Le metamorfosi|autore=Ovidio|editore=su ''Theoi.com''|lingua=inglese|volume=libro III, 509 (Penteo e Bacco)}}</ref> ed uccisee Melicerte gettandolo in un calderone bollente<ref>{{Cita web |url=http://www.theoi.com/Text/NonnusDionysiaca10.html |autore=Nonno di Panopoli |titolo=Dionisiaca |volume=libro 10, 45 |editore=su ''Theoi.com'' |lingua=inglese}}</ref>. Ino accorse ed estrasse il figlio dal calderone fuggendo, inseguita da Atamante ed in seguito si gettò in mare portando con sé il suo cadavere (secondo la leggenda, dalla roccia molare di [[Megara Nisea|Megara]])<ref name="Ovid"/>.
 
[[Afrodite]] però, provò pietà per Melicerte (suo pronipote), così pregò [[Poseidone]] di salvarli e lui tolse a loro le spoglie mortali e, cambiandogli nome ed aspetto, li fece rivivere come divinità marine. Così la madre Ino divenne [[Leucotea]] e Melicerte divenne [[Palemone (divinità)|Palemone]]<ref name="Ovid"/>.