Claudia Cardinale: differenze tra le versioni

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Le sue lingue native sono il [[Lingua francese|francese]] e il [[Lingua siciliana|siciliano]], appreso dai suoi genitori. Fino all'età di sedici anni non parlava bene l'[[Lingua italiana|italiano]]. Cominciò a impararlo meglio quando si avviò la sua carriera di attrice. Claudia Cardinale fu istruita, insieme alla sorella Blanche, minore di un anno, nella scuola di suore di Saint-Joseph-de-l'Apparition a [[Cartagine (Tunisia)|Cartagine]], ma la sua irrequietezza le costò continue punizioni.<ref>{{cita|Cardinale, 1995| p. 12}}</ref> In seguito studiò alla scuola Paul Cambon, dove ottenne il diploma con la prospettiva di diventare maestra.<ref>{{Cita|Cardinale, 2006|p. 28}}</ref> Era un'adolescente controversa, silenziosa, bizzarra e selvaggia;<ref>{{Cita|Cardinale, 1995| p. 19}}</ref> come molte ragazze della sua generazione era affascinata da [[Brigitte Bardot]], esplosa nel 1956 con il film ''[[E Dio creò la donna]]'' di [[Roger Vadim]].
 
Il suo primo contatto con il mondo del cinema è stata la partecipazione, insieme alle compagne di scuola, a un cortometraggio del 1956 del controverso regista francese [[René Vautier]] dal titolo ''[[Les Anneaux d'or]]'', sul tema dell'indipendenza economica e sociale del paesePaese, presentato poi con successo al [[Festival internazionale del cinema di Berlino|Festival di Berlino]], dovein cui vinse l'[[Orso d'argento]]. Fu sufficiente l'unico primo piano di quel film per farla diventare una celebrità locale<ref>{{Cita|Cardinale, 2006|p. 23}}</ref> ed essere richiesta dal regista [[Jacques Baratier]] per girare la pellicola ''[[I giorni dell'amore]]'', candidata alla [[Palma d'Oro|Palma d'oro]], con protagonista l'attore egiziano [[Omar Sharif]] - che viene considerata la sua prima vera prova d'attrice - una proposta che accettò con riluttanza, recitando in un ruolo di secondo piano (per il ruolo della protagonista la produzione voleva un'attrice di nazionalità tunisina).<ref>{{Cita|Cardinale, 1995|p. 21}}</ref>
 
La svolta determinante arrivò nel 1957, durante la Settimana del cinema italiano a Tunisi organizzata dall'Unitalia-Film, quando vinse in modo del tutto involontario e inconsapevole<ref>{{Cita|Cardinale, 1995|p. 23}}</ref> il concorso di bellezza per la «più bella italiana di Tunisia», tenutosi a [[Gammarth]], che le valse in premio un viaggio a [[Venezia]] durante la [[Mostra internazionale d'arte cinematografica]]. Sulla spiaggia del [[Lido di Venezia|Lido]] l'affascinante diciottenne non passò inosservata agli occhi dei molti registi e produttori cinematografici presenti.
[[File:Claudia Cardinale 1957.jpg|miniatura|Una giovane Claudia Cardinale nel 1957]]
 
A seguito di un provino realizzato per giudicarne il talento, accettò l'offerta, da parte di [[Salvatore Argento]] e [[Lidio Bozzini]], di frequentare il [[Centro sperimentale di cinematografia]] di [[Roma]] (sua maestra di dizione fu [[Tina Lattanzi]]), ma fu un'esperienza breve e insoddisfacente, che mise in evidenza una scarsa attitudine al mestiere di attrice, acuita dalle difficoltà con la [[lingua italiana]],: malgrado una straordinaria fotogenia<ref>{{Cita|Cardinale, 1995|p. 41}}</ref> , e il conseguimento di una borsa di studio, abbandonò gli studi dopo un solo trimestre e decise di ritornare a casa, guadagnandosi il servizio di copertina del settimanale popolare ''[[Epoca (periodico)|Epoca]]'' per questa sua scelta inaspettata di rifiutare l'avventura del cinema.<ref>{{Cita|Cardinale, 1995|p. 42}}</ref>
 
Tornata in Tunisia fece l'inaspettata scoperta di essere incinta, frutto di quella che più tardi avrebbe definito una «relazione terribile»<ref name="Cita|Brunetta, 1993|p. 159">{{Cita|Brunetta, 1993|p. 159}}.</ref> costituita da ripetute violenze, da parte di un uomo più grande di lei di dieci anni e di cui non rivelerà mai l'identità. Per fronteggiare i suoi problemi decise di accettare l'aiuto da parte di [[Franco Cristaldi]], presidente internazionale dei [[Produttore cinematografico|produttori]] e fondatore della [[Vides Cinematografica|Vides cinematografica]], che le offrì un rigido contratto "all'americana", di cuie diventò rapidamente una delle attrici di punta della casa cinematografica. Tormentata da pensieri suicidi, cadde in uno stato depressivo<ref name="Cita|Brunetta, 1993|p. 159"/> e, sentendo di non poter più nascondere la sua condizione di gravidanza, chiese di poter rescindere il suo contratto. Cristaldi che, comprendendo la situazione, volle preservare la sua segretezza, organizzò dettagliatamente il parto e la mandò in [[Inghilterra]], lontano dalla stampa italiana, perché, a suo dire, questa avrebbe compromesso la sua carriera in ascesa. Per sette anni l'attrice riuscì a tenere nascosto il suo segreto non solo al pubblico, ma anche al figlio Patrick, che venne cresciuto in famiglia come un fratello minore, fino al giorno in cui decise di raccontare tutto al giornalista [[Enzo Biagi]],<ref name="Cita|Brunetta, 1993|p. 159"/> in una lunga intervista pubblicata in prima pagina sulla rivista [[Oggi (periodico)|''Oggi'']] e sul settimanale ''[[L'Europeo]]''.
 
=== Gli inizi in Italia ===