Giulia Domna: differenze tra le versioni

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Il riconoscimento ufficiale di [[Settimio Severo]] a Roma non prevenne la guerra civile, poiché né [[Clodio Albino]] né [[Pescennio Nigro]] ne riconoscevano ancora la legittimità imperiale. Settimio, tuttavia, agì agilmente in modo da evitare di combattere contemporaneamente entrambi i suoi rivali. Al fianco di suo marito durante questa campagna, i contatti di Domna hanno aiutato Settimio a garantire la lealtà della base siriana di Nigro in modo rapido e completo. I legami familiari di Domna, tuttavia, non erano i suoi unici contributi all'impresa del marito, poiché Settimio sfruttò sia il suo valore propagandistico che il suo intelletto nel processo di assicurarsi la sua posizione imperiale.
 
La costante presenza accanto al marito durante le spedizioni militari, valse all'Augusta la concessione del titolo ''mater castrorum'' (madre degli accampamenti), appellativo di recente coniazione, assegnato per la prima volta a [[Faustina Minore]] nel 174. Inoltre, il titolo di "Mater Castrorum" ha fatto qualcosa di più per Domna: ha pubblicamente riconosciuto il suo ruolo nell'elaborazione della strategia politica e militare che culminò nell'ineguagliabile dominio di Settimio sull'[[Impero Romanoromano]].
 
[[File:Arco degli Argentarii - Internal side - Septimius Severus and Julia Domna (217552982).jpg|thumb|Pannello dell'[[Arco degli Argentari]], raffigurante un sacrificio operato da Settimio Severo e Giulia Domna|273x273px]]
 
=== Potere assoluto e influenza ===
Giulia Domna esercitò, fin dall'inizio della sua vita da sovrana, un forte ascendente sulle decisioni del marito. Era una donna bella, ma anche colta e amante della filosofia. Supportata dal proprio carisma e da una notevole accortezza politica, l'imperatrice prese partecipazione molto attiva all'amministrazione dell'impero, ma ha governato l'Impero Romanoromano dietro le quinte della sala riunioni per molti anni, perché pur accontentandosi di agire a margine della scena politica nel pieno rispetto del ''mos'' romano, da sempre riluttante al conferimento di ruoli ed incarichi ufficiali alle donne.
 
Tra il 202 e il 205, l'acceso contrasto con [[Gaio Fulvio Plauziano|Plauziano]], [[prefetto del pretorio]] e consigliere, sempre più influente, di Settimio Severo, determinò il temporaneo e parziale ritiro dell'Augusta dalla vita pubblica e politica. Il volontario allontanamento dall'ambiente di corte consentì a Giulia Domna di dedicarsi intensamente a studi filosofici e religiosi ed attorno alla sua figura venne formandosi un circolo di intellettuali, tra i quali si annoverano il medico [[Galeno]] e il filosofo [[Flavio Filostrato]]. Con la caduta e la morte di [[Gaio Fulvio Plauziano|Plauziano]], fu permesso a Giulia di tornare al potere ed espandere la sua influenza nella corte del marito, e da allora Giulia Domna Augusta, è stata l'unica ad assistere l'imperatore [[Settimio Severo]] nella gestione dell'impero.