Io sono qui: differenze tra le versioni

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''Io sono qui'' scandaglia il complesso tema del rapporto tra "volto" e "maschera"; la vita perennemente sospesa tra "finzione" e "realtà", e l'uomo sempre combattuto tra il farsi "interprete" di sè stesso e l'essere, invece, ciò che realmente è. Se l'album segue più un percorso di analisi della vita, del viaggio e dell'essere umano, il brano omonimo del disco esce dal contesto totale per spostarsi più su un senso di brano-manifesto dove Baglioni si auto analizza comprendendo gli errori del passato e affermando il suo ritorno dopo quel lungo periodo di attesa che seguì Oltre e la sua fortunata tournée, intuibile da quel "dove sono stato in tutti questi anni? io me ne ero andato a lavarmi i panni dagli inganni del successo per riscoprimi uomo" insomma Baglioni scende dal quel cielo mago e da quel senso di oltre-uomo che aveva proclamato nel precedente lavoro per dire "io sono vivo e sono qui" con quella consapevolezza di dire "sto qua giù a chiedere perdono se non sono l'uomo giusto ma sono un giusto uomo", Baglioni è sicuramente più sicuro di sé, sa cosa pretende e sa che nonostante il successo lui è ancora un uomo. Il concetto del brano è intuibile anche dalla copertina dove Baglioni viene fotografato dall'alto capovolgendo il classico sistema dell'artista-divo che viene visto invece dal basso come se non fosse un essere umano.<ref name=":0" />
 
[[File:Baglioni auto1995.jpg|miniatura|Baglioni nel 1995 con la sua BMW]]
Il disco prende vita, nel ritiro su una villa sul [[Mar Tirreno]] in [[Ansedonia]] dove, grazie anche alle visite di molti musicisti italiani e stranieri, si effettuerà gran parte del complesso lavoro di pre-produzione, sotto la supervisione di Pasquale Minieri. Un lavoro che procederà per approssimazioni successive, in una sorta di progressione per cerchi concentrici, attraverso i quali mettere a fuoco senso e forma del progetto.<ref name=":0" />