Conflitto basco: differenze tra le versioni

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I baschi nel corso della storia subirono diversi tentativi di conquista da parte di diversi popoli, ovvero dai [[Impero romano|Romani]], dai [[Visigoti]] e dai [[Franchi]], ma grazie al territorio poco fertile e di difficile accesso l'''[[Paese basco|Euskal Herria]]'' sarebbe rimasta indipendente.<ref name="rivistaetnie.com"/> Nel [[1512]], il [[Regno di Navarra]] fu conquistato dai [[castiglia]]ni ma i baschi mantennero comunque buona parte della loro autonomia attraverso i ''[[fuero]]s'', leggi storiche delle città basche, alle quali le nazioni sovrane dovevano rispetto e obbedienza. Il 21 luglio [[1876]], però, fu introdotta una legge che riconosceva tutti i sudditi della corona spagnola come cittadini spagnoli e niente altro, per cui, oltre ad altre cose, furono aboliti i ''fueros'', dando l'impressione che il processo di assimilazione dei baschi alla Spagna fosse ormai completato.<ref name="rivistaetnie.com"/>
 
Nel [[1895]] ci fu la svolta verso la situazione moderna del Paese basco. [[Sabino Arana Goiri]] (disegnatore, tra l'altro, dell'[[Ikurrina]], la bandiera basca) fondò il [[Partito Nazionalista Basco|PNV]] (''Partido Nacionalista Vasco'' ovvero Partito Nazionalista Basco) con il quale auspicava di avere una voce nel [[Parlamento spagnolo|parlamento di Madrid]] e poter esporre la questione basca.<ref name="rivistaetnie.com"/> Fu proprio il personaggio di Sabino Arana ad esser stato un'ispirazione per i nazionalisti baschi, soprattutto per l'[[Euskadi Ta Askatasuna]] ( in [[lingua basca]], Paese basco e libertà, ETA). L'ETA fu un'organizzazione terroristica d'ispirazione [[marxismo-leninismo|marxista-leninista]] fondata nel [[1958]] come un'associazione studentesca per difendere e supportare il [[nazionalismo basco]]. Durante la [[Dittatura franchista]], l'ETA fu considerata un'organizzazione di resistenza finalizzata a contrastare il governo franchista.<ref name=newandcourrier>{{cita news|titolo=Basques Stir Ferment in Spain|url=https://news.google.com/newspapers?id=fnZJAAAAIBAJ&pg=4795,3283737&dq=eta+bayonne+france+1962&hl=en|accesso=21 ottobre 2011|pubblicazione=The News and Courier|data=1º ottobre 1968|urlmorto=sì}}</ref> In questo periodo avvenne il primo attentato rivendicato dall'ETA. Il [[7 giugno]] [[1968]], l'ETA uccide la guardia civile José Pardines.<ref>{{cita news|url=https://elpais.com/elpais/2008/06/04/actualidad/1212567420_850215.html |titolo=El primer día en el que ETA asesinó |opera=El País |data=4 giugno 2008 |accesso=25 giugno 2020 |lingua=es |titolotradotto=The first day that ETA murdered |autore=Staff}}</ref> Il [[2 agosto]] dello stesso anno viene ucciso dall'ETA [[Melitón Manzanas]], poliziotto spagnolo che durante la dittatura franchista si distinse per l'impegno a sradicare ogni forma d'opposizione al regime.<ref name="elpais.com">{{cita news|lingua=es|autore=[[Maria Antonia Iglesias]]|url=http://www.elpais.com/articulo/domingo/HABLAN/ViCTIMAS/MELITON/MANZANAS/elppor/20010128elpdmg_12/Tes |titolo=Hablan las Víctimas de Melitón Manzanas|accessopubblicazione=19 giugno 2008 |opera=El País |data=27 gennaio 2001|linguaaccesso=es19 giugno 2008|cognome1opera=Iglesias|nome1=MaríaEl AntoniaPaís}}</ref> La sua uccisione portò Francisco Franco a dichiarare lo stato d'emergenza in tutta la provincia di [[Gipuzkoa]], provocando diverse proteste in tutta la Spagna. 6 membri dell'organizzazione furono condannati a morte per l'attentato a Manzanas ma a causa delle pressioni internazionali tra cui quelle di [[Papa Paolo VI]], [[Francisco Franco]] si trovò costretto a graziare i 6 membri dell'organizzazione e di condannarli all'ergastolo.<ref name="elpais.com"/><ref>{{cita news|titolo=Carrero, Franco y ETA| url = http://www.diariovasco.com/prensa/20061226/opinion/carrero-franco_20061226.html|opera=diariovasco.com|lingua=es|data=26 dicembre 2006| accesso=1º novembre 2010}}</ref> Fra tutti, l'attentato più famoso attuato dall'ETA fu la cosiddetta [[Operación Ogro]] ({{basco|Ogro operazioa}}), o Operazione Orco, in cui membri dell'ETA, utilizzando 100&nbsp;kg di [[dinamite]], fecero saltare in aria l'auto del capo del Governo [[Luis Carrero Blanco]] nel centro di [[Madrid]], ci furono 3 morti in totale e la potenza dell'esplosione fu tale da far sbalzare il veicolo a oltre 30 metri d'altezza facendolo atterrare su un edificio di 5 piani.<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0149_01_1973_0134_0001_4770385/|titolo=Ma la libertà per nessuno|data=9 giugno 1973|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=20 febbraio 2013|p=1|autore=Aldo Garosci}}</ref><ref name="chiè">{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0149_01_1973_0134_0001_4770385/|titolo=Chi è Carrero Blanco, ammiraglio, 70 anni|data=9 giugno 1973|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=20 febbraio 2013|autore=Sandro Viola|p=1}}</ref><ref name="esplosione">{{cita news|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=21 dicembre 1973|p=1|titolo=Madrid: un'esplosione uccide il "premier" Carrero Blanco|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,1118_01_1973_0298_0001_16227798/|accesso=20 febbraio 2013|autore=Alfredo Venturi}}</ref> Da quell'evento, l'ETA iniziò a commettere più frequentemente attentati. [[13 settembre]] [[1974]], dodici persone vengono uccise nell'esplosione di una bomba alla caffetteria "Rolando" a [[Madrid]], dopo questo attacco l'ETA subì una scissione interna dividendosi in una frangia militare favorevole alle uccisioni mirate.<ref name="telegraph.co.uk">{{Cita web|titolo=ETA attacks timeline|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/spain/8622688/ETA-timeline-list-of-attacks-by-Basque-separatist-group.html|accesso=1º novembre 2021}}</ref> Dicembre dello stesso anno, un commando armato dell'ETA fa irruzione al ''[[Banco Bilbao Vizcaya Argentaria|Banco de Bilbao]]'' e ruba 6 milioni di [[Peseta spagnola|pesetas]], ad oggi circa 1 milione di euro.<ref name="telegraph.co.uk"/>
 
Dopo la morte del [[dittatore]] [[Francisco Franco]] nel 1975, con la [[transizione democratica]] fu concessa un'amnistia ai membri dell'organizzazione, che però non servì a fermare la spirale di violenza.