Lucio Battisti: differenze tra le versioni

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Di lì a poco iniziò a scrivere le musiche per un nuovo album, che incise successivamente tra luglio e agosto del 1973.<ref name="Date album" /> Parallelamente, avendo un vivo interesse per la lingua tedesca,<ref>{{cita web|url=https://www.luciobattisti.info/?p=409#more-409|titolo=Mara Cubeddu... con la faccia da "Bea"|editore=luciobattisti.info|accesso=16 agosto 2022}}</ref> decise di cimentarsi anche nella lavorazione di un album completamente in tedesco, servendosi della collaborazione del cantante [[Udo Lindenberg]] per la pronuncia e la traduzione dei testi originali. Il disco, dal titolo ''[[Brani musicali di Lucio Battisti#Tedesco|Unser freies Lied]]'', venne registrato in autunno ad [[Amburgo]] e pubblicato nel 1974.<ref name="Kolnrekaj" /> Nel 1979 Battisti lo definirà «un tentativo confuso»<ref name="Radio Svizzera">{{Cita TV|titolo=Ultima intervista a Lucio Battisti|autore=Giorgio Fieschi|canale=[[RSI (azienda)|Radio svizzera di lingua italiana]]|data=18 maggio 1979}}</ref>, sebbene questo sia stato rivalutato dal pubblico negli anni.<ref>{{Cita web|url=https://www.anordestdiche.com/emotionen/|titolo=Tu chiamale se vuoi "emozioni"|accesso=15 luglio 2020|dataarchivio=15 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200715060759/https://www.anordestdiche.com/emotionen/|urlmorto=sì}}</ref>
 
L'album ''[[Il nostro caro angelo]]'' venne pubblicato a settembre del 1973,<ref name="Date album" /> in contemporanea al singolo ''[[La collina dei ciliegi/Il nostro caro angelo]]''.<ref name="Date singoli" /> Con questo disco, Battisti imprime alla sua musica una svolta piuttosto marcata verso le atmosfere progressive e jazz-rock, con uno stile più sobrio e semplice<ref name="Ondarock" /> e a tratti "quasi tribale",<ref name="RollingStone" /> rispetto ai due album precedenti. Il disco sfrutta "arrangiamenti percussivi" e viene conferita una certa importanza a strumenti [[Elettronica|elettronici]] come il [[sintetizzatore]]; vienevengono invece meno il [[pianoforte]], gli [[Strumenti ad arco|archi]] e i [[fiati]] (punto fermo dei lavori passati). I testi di Mogol risultano più "maturi" e orientati, oltre che sul ricorrente tema dell'amore, anche sul sociale,<ref>{{cita web|url=https://www.radiocittaperta.it/musica/il-nostro-caro-angelo-di-lucio-battisti/|titolo="Il nostro caro angelo" di Lucio Battisti|accesso=10 agosto 2022}}</ref> e anche qui si ravvisano richiami ecologici.<ref name="Ondarock" /> L'album vendette {{formatnum:500000}} copie<ref>{{Cita news|titolo=In California per ritrovare l'ispirazione|pubblicazione=[[TV Sorrisi e Canzoni]]|data=20 luglio 1975|autore=Armando Gallo}}</ref><ref name="Stefanel 355">{{Cita|Stefanel (2009)|p. 355}}.</ref> e si collocò al secondo posto tra i dischi più venduti del 1973, preceduto da ''Il mio canto libero''.<ref name="HPI album 1973" /> Deciso a seguitare la sua esperienza con il mercato discografico straniero, incise il brano ''La collina dei ciliegi'' anche in spagnolo (''La colina de los cerezos'').
 
[[File:Grazia Letizia Veronese e Lucio Battisti.jpg|thumb|Battisti e la moglie [[Grazia Letizia Veronese]] nel marzo 1974.]]
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Tra la primavera e l'estate del 1974 compì, insieme a Mogol, un viaggio in [[Sudamerica]], tra [[Argentina]] e [[Brasile]], per prendere parte ad alcuni spettacoli televisivi.<ref>{{Cita news|autore=Giorgio Salti|titolo=Lucio allergico alle grazie di Jane Birkin|pubblicazione=TV Sorrisi e Canzoni|data=31 marzo 1974}} Consultabile anche su {{Cita libro|autore=Francesco Mirenzi|titolo=Battisti talk|ed=1|anno=1998|editore=Castelvecchi editore|pp=185-186}}</ref> La lunga permanenza ispirò fortemente Battisti, che si affacciò a una nuova esperienza culturale e a quella da lui definita «un'altra dimensione della musica»;<ref>{{Cita news|autore=[[Renato Marengo]]|titolo=Siamo ancora legati alla strofa e alla rima|pubblicazione=''[[Ciao 2001]]''|data=1º dicembre 1974}}</ref> cosicché, non appena rientrato in Italia, ampliando e perfezionando il percorso musicale già intrapreso con ''Il nostro caro angelo'', iniziò a lavorare al nuovo disco.
 
L'album ''[[Anima latina]]'', pubblicato a dicembre,<ref name="Date album" /> è probabilmente la sua opera più ambiziosa, complessa e sfaccettata<ref>{{Cita|Salvatore (1997)|p. 304 e segg.}}</ref> per via della fusione di sonorità latine e [[Rock progressivo|progressive]] (brani lunghi, dall'orchestrazione e strumentazione molto composita e stratificata, ampio uso di sintetizzatori) con la musica [[Musica psichedelica|psichedelica]], [[musica pop|pop]], [[folk]], [[jazz]] e [[Musica classica|classica]].<ref name="Ondarock" /><ref name="RollingStone" /> È un disco, come dichiarò poi lo stesso Battisti, votato alla valorizzazione del ritmo, reso a tratti ossessivo nelle sezioni per fiati, cori e percussioni; in buona parte dei brani il canto è soffuso e intenzionalmente tenuto a volume basso nel [[missaggio]] (scelta che Mogol considerò «infelice»<ref name="Cromosomi">{{Cita web|url=https://www.cromosomimedia.com/2021/11/28/45-anni-di-lucio-battisti-la-batteria-il-contrabbasso-eccetera/|sito=Cromosomi|titolo=45 anni di “Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera”|accesso=6 agosto 2022}}</ref>), alla pari con gli altri strumenti, tanto da essere talvolta quasi impercettibile. I testi - che in generale per Battisti contavano relativamente poco -<ref name="Blatto" >«I testi delle canzoni sono una concessione al pubblico, perché la musica dice tutto da sola.» Lucio Battisti rivolto a [[Tony Esposito]] (1974). {{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=t3WZBQAAQBAJ&pg=PT34&dq=anima+latina+capolavoro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj8nLjMwqjZAhXGsKQKHcsrD68Q6AEILDAB#v=onepage&q=anima%20latina%20capolavoro&f=false |titolo=MyTunes - Maurizio Blatto - Google Libri |accesso=12 settembre 2025}}</ref> risultano più criptici, in controtendenza col modo di scrivere di Mogol, e non mancano anche alcuni riferimenti all'[[Ambientalismo|ambiente]] e al sociale.<ref group="N">Tematiche che Mogol non riprenderà più nei successivi album con Battisti, concentrandosi principalmente sugli eventi quotidiani e sulla passione amorosa.</ref> Tra i pezzi che ottennero maggior riscontro vi sono la ''title track'' (il cui testo venne considerato da Mogol il migliore da lui mai scritto)<ref>{{Cita|Stefanel (2007)|p. 153}}.</ref> e ''[[Anima latina#Due mondi|Due mondi]]'', in cui Battisti duetta con la cantante [[Mara Cubeddu]]; tuttavia, nessuno dei brani presenti nel disco entrò nella [[memoria collettiva]]. Dall'album venne estratto, ma non distribuito, il 45 giri ''Due mondi/Abbracciala abbracciali abbracciati''.<ref name="Date singoli" /> Mentre Battisti completava il mix dell'album, concesse eccezionalmente al giornalista di ''[[Ciao 2001]]'' [[Renato Marengo]] una lunga intervista, nonostante fosse da tempo in silenzio stampa.<ref name="Secolo XIX" /><ref group="N">Marengo raccontò questa vicenda nel libro ''La vera storia dell'intervista esclusiva a Battisti''.</ref> Fredda l'accoglienza della critica, modesta quella del pubblico: il disco vendette {{formatnum:250000}} copie (la metà del precedente),<ref name="Stefanel 355" /><ref name="Davoli" >{{cita web|url=https://www.impattosonoro.it/2021/02/18/speciali/classifiche/i-grandi-dischi-del-rock-progressivo-italiano-degli-anni-70-guida-per-chi-non-cera/|titolo=I grandi dischi del rock progressivo italiano degli anni ‘70: guida per chi non c’era|editore=Impatto sonoro|autore=Giovanni Davoli|data=18 febbraio 2021|accesso=1º marzo 2022}}</ref> risultando essere l'ottavo album più venduto in Italia nel 1975,<ref name="HPI album 1975" /> nonostante ciò rimase in classifica per ben 65 settimane, di cui 13 al primo posto<ref name="Mazzi" /> (a tutt'oggi il record per un disco di Battisti<ref name="Musica e dischi">Sono stati consultati il volume di [[Dario Salvatori]], ''Storia dell'hit parade'', edizioni Gremese, 1989, e le classifiche pubblicate negli anni in questione dai settimanali ''[[Ciao 2001]]'' e ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'' e dal mensile ''[[Musica e dischi]]''.</ref>).
 
''Anima latina'' venne successivamente rivalutato, diventando quello che, per la critica, è uno dei capolavori di Battisti<ref name="Davoli" /><ref>{{cita libro|titolo=Anima latina: Anatomia di un capolavoro|autore=Stefano Milioni, ‎Sergio Albonico|editore=LIT EDIZIONI|anno=2025|capitolo=Onde}}</ref> e uno degli apici della sua ricerca musicale.<ref>{{cita web|url=https://www.ondarock.it/pietremiliari_ita/battisti_animalatina.htm|titolo=Lucio Battisti - Anima latina|accesso=16 settembre 2025}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=t3WZBQAAQBAJ&pg=PT34&dq=anima+latina+capolavoro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj8nLjMwqjZAhXGsKQKHcsrD68Q6AEILDAB#v=onepage&q=anima%20latina%20capolavoro&f=false |titolo=MyTunes - Maurizio Blatto - Google Libri |accesso=15 febbraio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180216025903/https://books.google.it/books?id=t3WZBQAAQBAJ&pg=PT34&dq=anima+latina+capolavoro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj8nLjMwqjZAhXGsKQKHcsrD68Q6AEILDAB#v=onepage&q=anima%20latina%20capolavoro&f=false |urlmorto=no }}</ref> Buona parte dei critici lo colloca tra i migliori dischi italiani mai incisi: fra questi figura Gianni Poglio, che lo definì uno «dei migliori album italiani di sempre, se non il migliore».<ref>{{Cita web |url=https://www.panorama.it/lifestyle/Musica/lucio-battisti-anima-latina-|titolo=L'album del giorno: Lucio Battisti, Anima latina|accesso=30 agosto 2022}}</ref>
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Nel marzo del 1986<ref name="Date album" /> tornò sul mercato discografico con il primo album realizzato con Panella, ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]],'' anch'esso inciso fra Roma e Londra, tra l'estate e inizio autunno 1985. Gli arrangiamenti risultano meno elettronici rispetto a ''E già'': ne deriva una fusione tra le nuove sonorità elettroniche e quelle più tradizionali con le melodie definite che ben distinguevano il primo periodo del musicista; infatti Battisti reintroduce [[Chitarra|chitarre]], [[pianoforte]], [[violino]], [[Ottoni (musica)|ottoni]] e inserisce l'[[arpa]], ideando un disco di stampo [[synth pop]] con richiami all'[[art pop]] e al [[sophisti-pop]].<ref name="ratemusic">{{Cita web|url=https://rateyourmusic.com/release/album/lucio-battisti/don-giovanni/|titolo=Don Giovanni|accesso=26 settembre 2025}}</ref> Panella rivelò in seguito di aver scritto le liriche su melodie ancora canoniche nella forma, con tanto di strofa e inciso.<ref name="Ondarock" /> La critica accolse l'album con pareri contrastanti: [[Michele Serra]] gli assegnò un dieci e lode, definendo geniale la scelta dei testi e lodando l'invenzione musicale/melodica,<ref>{{Cita news|titolo=Il nuovo LP di Battisti. Lucio oltre le tenebre. Con l'album "Don Giovanni" il cantautore torna nel mito. Ma la vera novità è il paroliere|data=13 aprile 1986|p=135|editore=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|autore=Matteo Spina}}</ref> e aggiunse che «''Don Giovanni'' ridimensiona gran parte della musica leggera degli ultimi dieci anni»; [[Gianfranco Manfredi]] dichiarò senza mezzi termini che «il disco è una palla»;<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 116-117}}.</ref> contrariamente, [[Francesco De Gregori]] si espresse così circa l'importanza del disco: «''Don Giovanni'' è una pietra miliare. D'ora in poi dovremo tutti fare i conti con un nuovo modo di scrivere la musica». Con {{formatnum:350000}} copie vendute,<ref name="ANSA">{{Cita news|url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756894261.html|titolo=È ancora tra i "re" dei diritti d'autore|pubblicazione=ANSA|data=31 agosto 1998|accesso=26 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100522232043/http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756894261.html|urlmorto=sì}}</ref> ottenne un buon successo commerciale e risultò essere il terzo album più venduto dell'anno.<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1986.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1986|accesso=14 giugno 2009}}</ref> Da lì in avanti, Battisti registrò solamente negli studi del Regno Unito e con un numero ridotto di musicisti di supporto. ''Don Giovanni'' è un'opera di transizione oggi considerato tra i migliori album di Battisti e il capolavoro tra quelli realizzati con Panella;<ref name="Ondarock" /><ref name="RollingStone" /><ref>{{Cita web|url=https://www.impattosonoro.it/2021/03/22/speciali/back-in-time/don-giovanni-di-lucio-battisti-una-stupenda-opera-di-passaggio/|titolo=“Don Giovanni” di Lucio Battisti, una stupenda opera di passaggio|accesso=12 agosto 2022}}</ref> il critico [[Ernesto Assante]] scrisse successivamente che «se la musica italiana degli anni ottanta può annoverare un capolavoro questo è ''Don Giovanni''».<ref name="Assante" />
 
Il 7 ottobre 1988<ref name="Date album" /> venne lanciato l'LP ''[[L'apparenza]]''. Battisti era da sempre abituato, fin dagli anni sessanta, a comporre prima la musica ed in seguito ad inserirvi i testi, ma a partire da questo album, su richiesta di Panella stesso, la tecnica di scrittura dei brani venne invertita, con Battisti che si occupò di scrivere le musiche direttamente sui versi didel Panellaparoliere.<ref>{{cita|Ceri|pp. 323-324}}.</ref> Anche per questo motivo, in questo disco, la struttura tradizionale della canzone si discosta notevolmente: all'interno dei brani le melodie si interrompono, appaiono e scompaiono, quasi disarticolando il rapporto musica-testo.<ref name="Ondarock" /><ref name="Assante" /><ref name="RollingStone" /> Con ''L'apparenza'' le vendite registrarono un calo rispetto al precedente ''Don Giovanni'': fu il diciassettesimo disco più venduto dell'anno,<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1988.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1988|accesso=14 giugno 2009}}</ref> con poco più di {{formatnum:200000}} copie vendute.<ref name="ANSA" />
 
Il 10 ottobre 1990<ref name="Date album" /> uscì ''[[La sposa occidentale]]'', pubblicato dalla [[CBS Italiana|CBS]]. In questo album Battisti si addentra maggiormente nelle sonorità elettroniche, spingendosi anche nella musica [[techno]],<ref name="RollingStone" /> e affidando un ruolo predominante alle [[Tastiera elettronica|tastiere]] e alla [[Batteria (strumento musicale)|batteria]];.<ref name="Ondarock" /> per parte della critica, l'album oggi rappresenta una vetta creativa del "periodo bianco" di Battisti.<ref name="Assante" /> Nonostante le {{formatnum:400000}} copie vendute<ref>{{Cita news|autore=Ernesto Assante|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/02/19/lucio-dalla-il-re-di-denari.html|titolo=Lucio Dalla è il re di denari|pubblicazione=la Repubblica|data=19 febbraio 1991|accesso=7 maggio 2009}}</ref> il disco si piazzò solo al trentaquattresimo posto nella classifica.<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1990.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1990|accesso=29 luglio 2009}}</ref> Per parte della critica, l'album oggi rappresenta una vetta creativa del "periodo bianco" di Battisti.<ref name="Assante" />
 
[[File:Lucio Battisti - Hegel.svg|thumb|La copertina dell'album ''[[Hegel (album)|Hegel]]'' (1994). In riferimento al colore di sfondo di tutte le copertine degli album con Panella (ad eccezione di ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]]'') e del loro stile minimalista, l'ultimo periodo di Battisti viene spesso chiamato ''periodo bianco''<ref name="Ondarock" />.]]
 
In questo periodo tra il grande pubblico cominciò a farsi strada un sentimento di nostalgia verso il duo Battisti-[[Mogol]] ed un rifiuto della produzione recente del musicista reatino.<ref name="Assante" /> Ciò portò al grande successo degli [[Audio 2]], un duo che fece dell'imitazione del Battisti degli esordi il proprio marchio. La lunga assenza di Battisti dalle scene contribuì inoltre a creare una vera e propria mitizzazione del personaggio, documentato ad esempio dal singolo ''[[Battisti (singolo)|Battisti]]'' dei [[B-nario]].
 
Il 6 ottobre 1992<ref name="Date album" /> pubblicò ''[[Cosa succederà alla ragazza]]'', stavolta sotto l'etichetta [[Columbia Records|Columbia]]. Con questo disco l'autore progredisce verso ritmiche sempre più elettroniche e incessanti,<ref name="Salvatore 1997"/> combinando insieme [[funk]], [[Electronic dance music|dance]], [[Hip hop (genere musicale)|hip hop]], [[techno]],<ref name="Ondarock" /> includendo anche accenni [[Rapping|rap]]<ref name="RollingStone" /> e discostandosi maggiormente di conseguenza dalle canoniche melodie.<ref name="Assante" /> Alcuni commenti critici furono impietosi: [[Mario Luzzatto Fegiz]] scrisse che «''Cosa succederà alla ragazza'' è un disco senza amore, un incubo»<ref name="Lauro 121-123">{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 121-123}}.</ref> ed Alfredo Saitto parlò di «insulto al suo pubblico e alla sua stessa musica»; al contrario, Marco Mangiarotti lo definì «un altro capolavoro».<ref name="Lauro 121-123" /> Dal punto di vista commerciale rappresentò un ulteriorealtro passo indietro, piazzandosi al cinquantasettesimo posto nella classifica degli album più venduti, dove invece ottenne più successo una raccolta di vecchi brani scritti con Mogol, ''[[Le origini (Lucio Battisti)|Le origini]]'' (ventiseiesimo posto).<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1992.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1992|accesso=29 luglio 2009}}</ref> Riguardo al disco, parte della critica fu impietosa: [[Mario Luzzatto Fegiz]] scrisse che «''Cosa succederà alla ragazza'' è un disco senza amore, un incubo»<ref name="Lauro 121-123">{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 121-123}}.</ref> ed Alfredo Saitto parlò di «insulto al suo pubblico e alla sua stessa musica». Al contrario, Marco Mangiarotti lo definì «un altro capolavoro».<ref name="Lauro 121-123" />
 
Nel gennaio 1994, quando il suo nuovo disco fu quasi pronto, decise di non rinnovare il contratto con la [[Sony]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/01/20/battisti-lascia-la-sony-chi-offre-di.html|titolo=Battisti lascia la Sony, chi offre di più?|pubblicazione=la Repubblica|data=20 gennaio 1994|accesso=15 giugno 2009}}</ref> L'album, intitolato ''[[Hegel (album)|Hegel]]'', venne pubblicato il 29 settembre di quell'anno<ref name="Date album" /> per la [[Numero Uno (casa discografica)|Numero Uno]]: i testi, ancor più complessi ed ermetici, contengono numerosi riferimenti al [[Filosofia|filosofo]] tedesco [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]]; strutturalmente, l'album è tra i più ricercati e sperimentali del cantautore,<ref name="Assante" /><ref name="RollingStone" /> che prende ulteriormente le distanze dai dogmi e dalle convenzioni della musica popolare, dirigendosi verso una forma musicale puramente astratta, a scapito di brani «difficili ed emotivamente poco coinvolgenti».<ref name="Ondarock"/> Si posizionò al sessantottesimo posto della classifica dei dischi più venduti.,<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1994.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1994|accesso=29 luglio 2009}}</ref> stabilendo commercialmente un ulteriore declassamento. La critica dell'epoca fu ancora una volta estremamente discorde nei giudizi: [[Sandro Veronesi]] dichiarò che «di ''Hegel'' si può anche guardare solo le figure […] e poi dire in coro che "Mogol-Battisti però era un'altra cosa", ma esaminato poco più attentamente [...] finisce di farci vedere quanto è piccina, in confronto, l'attuale musica italiana», mentre Gigio Rancilio parlò della nuova musica di Battisti come di «uno scandalo non più accettabile».<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 130-135}}.</ref>
 
Nel periodo della pubblicazione di ''Hegel,'' Panella non volle più scrivere testi per Battisti per non rischiare di ripetersi.<ref>{{Cita news|titolo=Ecco l'uomo che ha licenziato Battisti|pubblicazione=Sette|autore=Patrizia Orpello|data=22 settembre 1994}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|p. 260}}.</ref>