Isola linguistica: differenze tra le versioni
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A causa di vari movimenti insediativi iniziati nel [[Medioevo]] (vedi [[Ostsiedlung]]) e terminati solo a metà del [[XIX secolo]], fino alla fine della seconda guerra mondiale, esistevano isole di lingua tedesca in molte zone dell'[[Europa orientale]] e centro-orientale; oggi ne rimangono poche. Le isole linguistiche potevano essere di diverse dimensioni: da piccoli villaggi a grandi aree (ad es. [[Transilvania]]). Queste isole linguistiche si trovavano o si trovano ancora oggi in gran parte della [[Polonia]], degli [[Stati baltici]], della [[Bielorussia]], dell'[[Ucraina]], della [[Repubblica Ceca]], della [[Slovacchia]], dell'[[Ungheria]], della [[Romania]], della [[Slovenia]] e della [[Croazia]]. Alcune isole linguistiche si trovavano anche nel territorio dell'odierna [[Serbia]].
Inoltre, esistevano isole di lingua tedesca nella regione del [[Caucaso]], vicino a [[San Pietroburgo]], e in alcuni luoghi degli [[Urali]] e della [[Siberia]]. Durante la colonizzazione delle [[Americhe]], le comunità di emigranti tedeschi spesso si unirono, provenendo ciascuna da una specifica area di origine e stabilendosi relativamente vicino nell'area di destinazione. In particolare nel [[Midwest]] degli [[Stati Uniti]], nel [[Canada occidentale]], nel [[Brasile]] meridionale e nel [[Cile]] meridionale, esistono ancora isole di lingua tedesca variamente ben conservate.
A seguito della prima guerra mondiale e infine di nuovo nel corso della seconda guerra mondiale, nelle aree di insediamento tedesco del [[Nord America]] è sorta la necessità di mostrare lealtà alla nuova patria, ad esempio anche per dimostrare che la lingua standard tedesca o i vari dialetti tedeschi non erano più utilizzati. Di conseguenza, la stragrande maggioranza delle isole di lingua tedesca nel Nord America sono ora solo reliquie, con il tedesco espulso dalla vita pubblica e dalla maggior parte delle famiglie almeno dagli [[anni '40]].
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