Castelfidardo: differenze tra le versioni

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=== Età medievale ===
Verso l'anno mille, in prossimità di un'area occupata da un bosco, denominato ''Waldum de Fico'', venne eretto il maniero che assunse la denominazione di ''Castrum Ficardi''<ref>''Codex Traditionum Ecclesiae Ravennatis'' (''[[Codice bavaro]]''), Territorio Ausimano, reg. nº 126 (Spacium terre). E. Baldetti, ''Il moggio altomedioevale nelle Marche centrali, Proposte e ricerche'', nº 13, 1984, pp. 7-17.</ref>. La prima notizia storica relativa al ''Castrum'' è in un documento, del 24 maggio [[1139]], nel quale papa Innocenzo II confermava all'eremo di Fonte Avellana i suoi diritti sulla chiesa di S. Silvestro posta nelle vicinanze del castello<ref>M. Moroni, ''Castelfidardo nell'età moderna: politica, economia e vita quotidiana dal Medioevo all'Ottocento'', Jesi, 1985, pp. 16-18.</ref>. Negli stessi anni un fidardense, tale Guido, veniva nominato cardinale<ref>R.Riccardo Sampaolesi, ''L'enigmatica figura del cardinale Guido de Castro Ficardo'', in AA.VV., ''Castello è segreto'', Osimo Stazione, 2010, pp. 13-16.</ref>.
 
Alla fine del secolo XII, Castelfidardo, pur mantenendo una certa autonomia comunale, era costretto a giurare fedeltà al vescovo Gentile di Osimo (1196). In questo periodo numerosi furono i conflitti tra le comunità della Marca, legate alcune al Papato e altre all'Impero, che furono ricomposti con la pace di Polverigi del 1202 alla quale aderì anche il Comune fidardense. Contrasti con i Comuni limitrofi si ebbero comunque fino al [[XV secolo]]. Nel 1240 Castelfidardo veniva semidistrutto dalle milizie di re Enzo, mentre nel 1354 era saccheggiato dalla compagnia di ventura guidata da frà Moriale<ref>P. Bugiolacchi, ''Storia di Castelfidardo e dintorni'', Loreto, 2003, pp. 28-29.</ref>.