Genocidio: differenze tra le versioni

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Nell'ambito del dibattito sono stati valutati altri termini come "[[etnocidio]]", derivante dal [[lingua greca|greco]] ''ἔθνος'' (''ethnos'', "nazione") e dal [[lingua latina|latino]] ''caedo'' ("uccidere"), inteso come la distruzione della cultura più che l'eliminazione fisica delle persone. Il termine fu proposto dallo stesso Raphael Lemkin nel suo ''Axis Rule in Occupied Europe'' in alternativa a "genocidio".<ref name=Lemkin79/> Altro neologismo utilizzato in ambito sociopolitico è "[[politicidio]]" (o "policidio"), inteso come «l'uccisione o lo sterminio di un particolare gruppo a causa delle sue convinzioni politiche o ideologiche», utilizzato per la prima volta nel 1968 in relazione al supposto obbiettivo degli Arabi di distruggere lo [[Stato di Israele]].<ref name=Politicide>{{cita web|url=https://www.oed.com/view/Entry/265482|titolo=Politicide|sito=Oxford English Dictionary|editore=Oxford University Press|lingua=en|accesso=30 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200130160433/https://www.oed.com/view/Entry/265482|urlmorto=no}}</ref>
 
Il politologo statunitense [[Rudolph Joseph Rummel]] ha coniato il termine "[[democidio]]", di accezione ampia, per indicare «l'assassinio di qualsiasi persona o popolo da parte di un governo, inclusi genocidio, politicidio e omicidio di massa.» Secondo Rummel «il significato necessario e sufficiente del democidio è quello dell'uccisione intenzionale da parte del governo di una o più persone disarmate. A differenza del concetto di genocidio, è limitato all'uccisione intenzionale e non si estende ai tentativi di eliminare culture, razze o persone con mezzi diversi dall'uccidere persone. Inoltre, il democidio non si limita alla componente omicida del genocidio, né al politicidio, all'omicidio di massa o al massacro o al terrore. Li include tutti e anche ciò che escludono, purché tale uccisione sia un atto intenzionale, una politica, un processo o un'istituzione di governo».<ref name=Rummel31>{{cita|Rummel|pp. 39-40}}.</ref>.
 
Un progetto italiano per un Codice dei [[Crimine internazionale|crimini internazionali]] del 2022 amplia la definizione di genocido e introduce il "genocidio culturale" in cui il fine della distruzione del gruppo bersaglio avviene anche attraverso pratiche coercitive, obblighi, divieti o altre misure volte alla rimozione dei suoi caratteri culturali, linguistici o religiosi.<ref name=Aitala>{{cita news|autore=Rosario Aitala|titolo=Crimini Cpi. Non tutto è genocidio, ma l'Italia ancora non vede tante atrocità|pubblicazione=Avvenire|data=23 settembre 2022|url=https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/non-tutto-genocidio-ma-litalia-ancora-non-vede-tante-atrocit|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220925163629/https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/non-tutto-genocidio-ma-litalia-ancora-non-vede-tante-atrocit|urlmorto=no}}</ref>