Massimo D'Alema: differenze tra le versioni

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Ha ricoperto successivamente la carica di [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana|ministro degli affari esteri]] e [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vicepresidente del Consiglio]] del [[governo Prodi II]] (17 maggio 2006 - 8 maggio 2008).
 
È stato segretario nazionale della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] dal 1975 al 1980, segretario del [[Partito Democratico della Sinistra]] dal 1994 al 1998 e presidente dei [[Democratici di Sinistra]] dal 2000 al 2007.
 
È stato deputato per sette legislature e più volte vicepresidente dell'[[Internazionale Socialista]].
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Nato a [[Roma]], figlio di [[Giuseppe D'Alema]] (1917-1994), [[Partigiani italiani|partigiano]] [[gappista]], funzionario e deputato del [[Partito Comunista Italiano]] (PCI), e di Fabiola Modesti (1924-2008). I suoi nonni paterni erano originari di [[Miglionico]] ([[provincia di Matera|Matera]]).<ref>"La famiglia D'Alema è originaria di Miglionico, in provincia di Matera, ma mio marito era nato a Ravenna perché lì era stato trasferito suo padre che era un ispettore scolastico" (Fabiola Modesti). [[Giovanni Fasanella]], Daniele Martini, ''D'Alema: la prima biografia del segretario del PDS'', [[Longanesi]], 1995, p.10.</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/19/bicamerale-rebuffa-fi-contrario.html|pubblicazione=larepubblica.it|autore=|titolo=Bicamerale: rebuffa (FI) contrario|accesso=17 gennaio 2011}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://lucaniamia.altervista.org/lucanifamosi.html|titolo=Lucani e oriundi lucani Famosi|editore=Lucaniamia|accesso=10 aprile 2022}}</ref>
 
A causa del lavoro del padre Giuseppe, la famiglia si trasferiva spesso da una città all'altra, non di rado molto lontane tra loro ([[Genova]], [[Trieste]], [[Pescara]]). La madre raccontava che col marito si decise di non imporre nulla al figlio, soprattutto in materia di [[religione]], ma che già a sei anni «''era interessato a tutto e gli piaceva tanto qualsiasi cosa sapesse di [[politica]]''».<ref name="fa">Giovanni Fasanella. ''D'Alema''. Milano, Baldini & Castoldi, 1999. ISBN 88-8089-720-9</ref>
 
Nei primi giorni di scuola si dichiarò [[Ateismo|ateo]] e non partecipò alle lezioni di [[religione]], cominciando uno scontro con la maestra, che, a suo dire, faceva ogni giorno "''la solita propaganda [[Democrazia Cristiana|democristiana]] e [[Anticomunismo|anticomunista]]''".<ref name=fa/>
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=== Prime attività politiche ===
A Roma, a [[Monteverde Vecchio]], era iscritto ai [[Associazione Pionieri Italiani|Pionieri]] (associazione democratica per ragazzi e ragazze fino ai 15 anni) con i figli di [[Gian Carlo Pajetta]]. Quando in quel quartiere si tenne un congresso del partito, fu scelto - aveva appena nove anni - come rappresentante dei Pionieri: la madre ricorda che volle scriversi da solo il discorso per poi saperlo meglio, e che fece un'ottima figura, tanto da far dire a [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] «''Capirai, se tanto mi dà tanto questo farà strada''».<ref name=fa/>. Secondo altri, invece, il commento del "Migliore" sarebbe stato assai più stizzito (per la precoce maturità politica del Pioniere): «''Ma questo non è un bambino, è un nano!''»<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/politica/congrediesse/ritradalema/ritradalema.html|titolo=Repubblica.it/politica: D'Alema, il Grande Cinico in attesa della seconda manche|cognome=Berselli|nome=Edmondo|wkautore=Edmondo Berselli|sito=www.repubblica.it|accesso=23 gennaio 2024}}</ref>.
 
La sua militanza politica cominciò nel [[1963]], quando s'iscrisse quattordicenne alla [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] (FGCI). D'Alema è sempre stato considerato un «figlio del partito»<ref name=fa/>, perché è cresciuto in un ambiente "di partito": il PCI pervadeva la vita dei genitori, numerosi alti dirigenti del PCI erano amici di famiglia e lo conoscevano fin dalla sua infanzia, e in seguito ha percorso tutti i gradi della militanza.
 
A [[Genova]], dove frequentò il [[liceo ginnasio Andrea D'Oria]] e il padre era segretario regionale del PCI, si occupò di organizzare il movimento studentesco nella propria scuola: ad esempio, per le manifestazioni contro la [[Guerra del Vietnam|guerra nel Vietnam]]; ma svolgeva anche [[volontariato]] in [[parrocchia]] e partecipava alla redazione del giornalino parrocchiale, oltre che alle lezioni di religione (pur essendo esonerato), discutendo sempre con l'insegnante, un sacerdote.<ref name=fa/>
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==== L'Ulivo al governo ====
[[File:Romano Prodi Lamberto Dini Massio D'Alema 1996.jpg|thumb|D'Alema ([[Partito Democratico della Sinistra#Segretario|segretario del PDS]]) insieme a [[Romano Prodi]] (candidato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|premier]] per [[L'Ulivo]]) e [[Lamberto Dini]] (premier uscente) nel [[1996]]]]
Il 21 aprile [[1996]], a seguito di una nuova [[Elezioni politiche in Italia del 1996|tornata elettorale]] che vide prevalere la coalizione de [[L'Ulivo]] sul centro-destra, riconfermò il proprio seggio. Sotto la sua guida, nel [[1996]], il [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] diventò il primo partito nazionale (21,1%), prima e unica volta per un partito di sinistra in elezioni politiche (il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] lo fu ma nelle elezioni europee del 1984).[[File:Massimo D'Alema 1996.jpg|thumb|left|Massimo D'Alema rieletto alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] nel 1996.]]Il 5 febbraio [[1997]] D'Alema viene eletto presidente della [[Commissione parlamentare bicamerale per le riforme istituzionali]], dopo aver convinto il leader di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] [[Silvio Berlusconi]] a sostenere la sua candidatura. Il 9 ottobre dello stesso anno, dopo che [[Rifondazione Comunista]] tolse l'appoggio al governo, Prodi si dimise temporaneamente. D'Alema sarebbe stato orientato verso elezioni anticipate, approfittando delle difficoltà sia del Polo per le Libertà che della stessa Rifondazione. Prodi riuscì però a trovare un compromesso con [[Fausto Bertinotti]], [[Rifondazione Comunista#Segretario|segretario di Rifondazione Comunista]], e la crisi rientrò.
 
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=== Presidente del Consiglio dei ministri ===
{{Vedi anche|Governo D'Alema I|Governo D'Alema II}}[[File:Elezione Ciampi.jpg|thumb|Massimo D'Alema econ [[Carlo Azeglio Ciampi]] eletto nuovo presidente della Repubblica il 18 maggio [[1999]].]]Il 9 ottobre 1998 cade il governo Prodi, in seguito alla crisi di governo aperta da [[Rifondazione Comunista]] e campeggiata dal suo segretario [[Fausto Bertinotti|Bertinotti]], per pochi voti (312 favorevoli e 313 contrari), nonostante una parte dei parlamentari di Rifondazione (contrari alla crisi) abbiano votato a favore (e che in seguito abbandonano il partito per costituire il [[Partito dei Comunisti Italiani]]). Durante la formazione di un nuovo governo di centro-sinistra, alcuni parlamentari centristi eletti col [[Polo per le Libertà]], guidati da [[Clemente Mastella]] e ispirati dal [[Presidente emerito della Repubblica Italiana|presidente emerito della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]], si mostrarono disponibili ad appoggiarlo, ma a patto che non sia guidato da Prodi; molti videro in questa richiesta una chiara indicazione di D'Alema come nuovo capo di governo<ref>{{Cita news|autore=Felice Saulino|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/19/Prodi_accusa_Alema_Cossiga_co_0_98121913205.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100506053104/http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/19/Prodi_accusa_Alema_Cossiga_co_0_98121913205.shtml|titolo=Prodi accusa D'Alema e Cossiga|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=19|mese=12|anno=1998|p=11|accesso=15 dicembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:25th G8 family pictures 1.jpg|sinistra|miniatura|D'Alema (secondo da destra) al [[G8]] del [[1999]] a [[Colonia (Germania)|Colonia]] ([[Germania]])]]
Il 19 ottobre il [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Scalfaro]] diede l'[[Presidente del Consiglio incaricato|incarico di formare un governo]] a Massimo D'Alema, che accettò con riserva, e il 21 ottobre 1998 entrò in carica, diventando a 49 anni e 6 mesi uno dei più giovani [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidenti del Consiglio]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://pagellapolitica.it/articoli/non-e-un-governo-per-giovani-tutti-i-dati-sugli-esecutivi-italiani-per-eta|titolo=Non è un governo per giovani: tutti i dati sugli esecutivi italiani per età|sito=Pagella Politica|accesso=2025-03-29}}</ref>, oltreché il primo nato dopo la nascita dell'[[Italia Repubblicana]] e il primo (e finora unico) esponente dell'ex PCI ad assumere la carica, tant'è che Cossiga (riconoscendone il significato storico) regalò a D'Alema nell’aula di [[Palazzo Madama (Roma)|palazzo Madama]] un [[bambino]] di [[zucchero]], ironizzando sulla diceria secondo cui i comunisti mangiano i bambini<ref>{{Cita web|autore=Adnkronos|url=https://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/10/27/Politica/COSSIGA-REGALA-A-DALEMA-UN-BAMBINO-DI-ZUCCHERO_192000.php|titolo=COSSIGA: REGALA A D'ALEMA UN BAMBINO DI ZUCCHERO...|sito=Adnkronos|data=1998-10-27|accesso=2025-03-26}}</ref>.
 
Successivamente lascia la segreteria dei DS a Veltroni e assunse la [[Democratici di Sinistra#Presidente|presidenza del partito]], a cui venne confermato negli anni successivi fino allo scioglimento dei DS.
 
Sostenne l'abolizione del [[Servizio militare obbligatorio di leva in Italia|servizio militare obbligatorio di leva]] e l'intervento [[NATO]] nella [[guerra del Kosovo]] (il secondo bombardamento italiano dal dopoguerra dopo la [[guerra del Golfo]]), avviato da basi militari NATO presenti sul territorio nazionale e con la partecipazione di mezzi dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|aeronautica Italiana]]<ref>{{cita web|autore=Orlando Sacchelli|url=http://www.ilgiornale.it/news/mondo/volta-che-dalema-fece-bombardare-serbia-1179616.html|titolo=Quella volta che D'Alema fece bombardare la Serbia|sito=Il Giornale|data=6 ottobre 2015|accesso=7 luglio 2019|urlarchivio=https://archive.is/20151007234427/http://www.ilgiornale.it/news/mondo/volta-che-dalema-fece-bombardare-serbia-1179616.html|urlmorto=no}}</ref>, attirandosi così le critiche dell'ala [[pacifismo|pacifista]] della sua coalizione.
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Il 26 aprile 2000 gli succede alla Presidenza del Consiglio [[Giuliano Amato]], che ricopriva l'incarico di [[Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica]] durante i suoi governi.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/politica/2020/08/27/news/regionali-fatali-lo-spettro-di-d-alema-che-aleggia-su-conte-e-zingaretti-332055/|titolo=Regionali fatali. Lo spettro di D'Alema che aleggia su Conte (e Zingaretti)|accesso=26 dicembre 2020}}</ref>
 
Durante il suo secondo governo venne approvata la discussa riforma del [[Costituzione della Repubblica Italiana#Revisione del 2001|titolo V della Costituzione]], che aumentò i poteri e le competenze delle regioniRegioni<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2024/06/21/autonomia-differenziata-dibattito/|titolo=Nel dibattito sull'autonomia differenziata c'è una gran confusione|sito=Il Post|data=2024-06-21|accesso=2025-09-13}}</ref>, e la legge sulla ''[[Par condicio]]'' che regolava l'accesso ai mezzi d'informazione delle forze politiche; si tratta dell'unico tentativo nel corso della [[Seconda Repubblica (Italia)|seconda Repubblica]] di limitare, dal punto di vista [[legislativo]], la predominanza nel mondo dell'[[informazione]] di Berlusconi..
 
Nel dicembre 2000 venne confermato presidente dei DS; ha mantenuto la carica fino ad aprile 2007.
 
=== Opposizione al governo Berlusconi ===
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=== Elezione al Parlamento europeo ===
Alle [[Elezioni europee del 2004 in Italia|elezioni europee del 2004]] D'Alema si candida al [[Parlamento europeo]], per la [[lista elettorale]] [[Uniti nell'Ulivo]] nella [[circoscrizione Italia meridionale]], risultando eletto [[europarlamentare]] come uno dei più votati per preferenze con 836.707<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=12/06/2004&tpa=Y&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&levsut1=1&es0=S&es1=N&ms=S&ne1=4&lev1=4|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo|accesso=2025-03-26}}</ref>, dimettendosi da deputato il 19 luglio, per l'incompatibilità tre le due cariche, e venendo sostituito dall'ex [[Provincia di Lecce|presidente della Provincia di Lecce]] [[Lorenzo Ria]], eletto alle [[Elezioni politiche suppletive in Italia del 2004|elezioni suppletive di quell'anno]]. Nel corso del mandato è stato [[presidente]] della Delegazione per le relazioni con il [[Mercosur]], membro della [[Commissione per la pesca del Parlamento europeo|Commissione per la pesca]], della [[Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo|Commissione per il commercio internazionale]] e della Conferenza dei presidenti di delegazione, membro sostituto della Delegazione per le relazioni con i paesi del [[Maghreb]] e l'[[Unione del Maghreb arabo]] (compresa la [[Libia]]) e ha fatto parte, sia come membro che come membro sostituto, della [[Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo|Commissione per gli affari esteri]], della [[Sottocommissione per la sicurezza e la difesa del Parlamento europeo|Sottocommissione per la sicurezza e la difesa]]..
 
=== Ministro degli affari esteri ===
[[File:D'Alema et Rice.jpg|thumb|D'Alema col [[segretario di Stato statunitense]] [[Condoleezza Rice]] il 16 giugno [[2006]].]]
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] D'Alema si ricandida alla Camera, tracome le listecapolista de L'Ulivo (lista che univa principalmente i DS con [[La Margherita]]) come capolista nella [[Circoscrizione Puglia (Camera dei deputati)|circoscrizione Puglia]], venendo eletto deputato e dimettendosi da europarlamentare, venendo sostituito da [[Andrea Losco]]. È stato proposto in modo informale da [[L'Unione]] come presidente della Camera dei deputati, ma lo stesso D'Alema ha poi rinunciato a questo incarico per evitare possibili divisioni all'interno della coalizione e facilitando così la proposta e successiva elezione di Fausto Bertinotti.
 
A maggio [[2006]], alla scadenza del settennato di [[Carlo Azeglio Ciampi]] e dopo la rinuncia di quest'ultimo ad un possibile nuovo reincarico, è stato per alcuni giorni proposto in modo informale dal [[centrosinistra|centro-sinistra]] come [[presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]. Data la divisione che il suo nome ha provocato nel mondo politico, [[l'Unione]], dopo una nuova rinuncia di D'Alema, ha preferito convenire per il [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] sul nome di un altro esponente dei DS, [[Giorgio Napolitano]], eletto presidente della Repubblica il 10 maggio.[[File:The Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs of Italy, Mr. Massimo D’Alema calling on the Prime Minister, Dr. Manmohan Singh, in New Delhi on October 10, 2007.jpg|sinistra|miniatura|D'Alema col [[Primi ministri dell'India|primo ministro indiano]] [[Manmohan Singh]] a [[Nuova Delhi]] il 10 ottobre [[2007]].]]
 
Con la vittoria della coalizione de [[L'Unione]] alle elezioni e il successivo incarico di formare un governo affidato a [[Prodi]], il 17 maggio 2006 diventa [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana|ministro degli affari esteri]] e [[vicepresidente del Consiglio dei ministri]] in quota DS nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]]. Durante il suo mandato c'è stata una politica di freddezza nei confronti dell'[[Presidenza di George W. Bush|amministrazione Bush]], si ricorda ad esempio il rifiuto del rafforzamento delle truppe nella [[guerra in Iraq]]<ref>{{Cita web|url= http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/iraq-107/dalema-medio-oriente/dalema-medio-oriente.html|sito=Repubblica.it|titolo=Iraq, D'Alema critica il piano Bush
"Via d'uscita non è inviare più truppe"|editore=''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''|data=14 gennaio 2007|accesso=}}</ref>, la presenza dell'Italia nella missione di pace durante la [[guerra del Libano (2006)|guerra del Libano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/medio-oriente-15/dalema-espresso/dalema-espresso.html|sito=Repubblica.it|titolo=D'Alema: in Libano rimarremo anni
ma sarà un'operazione di pace|editore=''la Repubblica''|data=17 agosto 2006|accesso=}}</ref>, e in seguito l'impegno per la promozione di una moratoria presentata all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] sull'abolizione della [[pena di morte nel mondo]]<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/pena-di-morte2/dalema-task-force/dalema-task-force.html|titolo=Pena di morte, ribadito l'impegno dell'Italia "Una task force per accelerare la risoluzione"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=28|mese=09|anno=2007|accesso=27 aprile 2016}}</ref>. Nel 2006 ha ricevuto il titolo di [[Cavaliere di gran croce]] dell'[[Ordine Piano]]<ref name="ilfattoquotidiano.it">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/07/il-vice-conte-maxalla-cortedi-papa-ratzinger/155779/|titolo=Il vice-conte Max alla corte di papa Ratzinger|sito=Il Fatto Quotidiano|data=7 settembre 2011|lingua=it|accesso=23 gennaio 2024}}</ref>.
[[File:TheG8 Deputyforeign Primeminister MinisterPotsdam and Minister of Foreign Affairs of Italy, Mr. Massimo D’Alema calling on the Prime Minister, Dr. Manmohan Singh, in New Delhi on October 10, 20072007d.jpg|sinistra|miniatura|D'Alema col(terzo [[Primida ministrisinistra) dell'India|primoalla ministro[[conferenza indianostampa]] del [[ManmohanG8 Singhdel 2007]] adegli [[NuovaAffari DelhiEsteri|esteri]] il 10 ottobrea [[2007Potsdam]].]]
Il 21 febbraio [[2007]] è stato chiamato in [[Senato della Repubblica|Senato]] a riferire sulle linee guida di [[politica estera]] del governo, dopo aver dichiarato pubblicamente che qualora non si fosse raggiunta la maggioranza sulla mozione il governo si sarebbe dovuto dimettere. L'esito della votazione seguita alla sua relazione (158 favorevoli, 136 contrari e 24 astenuti) ha visto battuto il governo (non essendo stato raggiunto il quorum di voti favorevoli necessario, pari a 160 voti), motivo per cui il Presidente del Consiglio Prodi ha rassegnato le dimissioni. Rinnovata la fiducia al governo, D'Alema ha ripreso a ricoprire la carica di Ministro degli esteri fino alla caduta del governo il 24 gennaio [[2008]].
 
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=== Nascita e Primi anni del Partito Democratico ===
[[File:Massimo D'Alema daticamera.jpg|thumb|Massimo D'Alema rieletto alla Camera dei deputati nel 2008.]]
Nel 2007 aderisce allo scioglimento dei DS, sancito dal congresso di quell'anno, e la sua confluenza nel [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (PD), di cui è stato uno dei 45 membri del Comitato nazionale che ha riunito i leader delle componenti prima dell'avvio della sua fase costituente, e con cui alle [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]] venne rieletto deputato, come capolista nella [[Circoscrizione Puglia (Camera dei deputati)|medesima circoscrizione]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=13/04/2008&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=21&levsut1=1&ne1=21&es0=S&es1=S&ms=S|titolo=Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT|sito=Eligendo}}</ref>..
 
{{Senza fonte|Presidente di [[Italianieuropei]]}}, successivamente fonda [[Riformisti e Democratici]], che ha suscitato non poche critiche da parte di esponenti dello stesso [[Partito Democratico (Italia)|PD]] evidenziando la possibilità che questa iniziativa potesse causare problemi allo stesso<ref>{{Cita news|autore=Goffredo De Marchis|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/24/alema-lancia-red-gelo-nel-pd.html|titolo=D' Alema lancia Red, gelo nel Pd|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=24|mese=06|anno=2008|p=10|accesso=15 dicembre 2009}}</ref>. D'Alema, considerato un'anima critica nei confronti della segreteria diretta da [[Walter Veltroni|Veltroni]], ha comunque smentito qualsiasi ipotesi di nascita di correnti, dichiarandosi ad esse contrario.
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Alle [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2009 (Italia)|elezioni primarie del PD nel 2009]] sostiene la mozione di [[Pier Luigi Bersani]], ex [[Ministri dello sviluppo economico della Repubblica Italiana|ministro dello sviluppo economico]] nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]], che risulterà vincente con il 53,23% dei voti.
 
==== Presidente del COPASIR ====
Il 26 gennaio 2010, a seguito delle dimissioni di [[Francesco Rutelli]] dopo essere uscito dal PD, viene eletto all'unanimità [[Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica#Presidenti|presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica]] (COPASIR), rimanendo in carica fino alla fine della [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI legislatura]].<ref name="COPASIR" />; nel 2011, in seguito alla nascita del [[governo Monti]] e il passaggio del PD alla maggioranza, D’Alema presentò le sue dimissioni da presidente del COPASIR, ma tutti i partiti dell'epoca raggiunsero un accordo e mantenne il suo ruolo.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2021/03/23/copasir-presidenza-opposizione-meloni/|titolo=Fratelli d'Italia e Lega si contendono la presidenza del COPASIR|sito=Il Post|data=2021-03-23|accesso=2025-10-02}}</ref>
 
In vista delle [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche del 2013]] decide, in caso di vittoria di [[Pier Luigi Bersani|Bersani]] alle [[Elezioni primarie di "Italia. Bene Comune" del 2012|primarie di "Italia. Bene Comune"]], di non ricandidarsi al Parlamento<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.today.it/politica/massimo-d-alema-non-si-candida.html|titolo=Effetto Renzi: anche D'Alema non si candida|sito=Today|accesso=2025-03-29}}</ref>. Durante l'[[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013|elezione del Presidente della Repubblica del 2013]] il suo nome è circolato tra i candidati come convergenza tra [[Partito Democratico (Italia)|PD]], [[Popolo della Libertà]] e [[Scelta Civica]] come [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]]. Il suo nome era in una rosa di nomi presentata dal segretario del PD Bersani al quale il presidente del PdL [[Berlusconi]] aveva ristretto poi una terna in cui oltre a D'Alema comparivano i nomi di [[Giuliano Amato]] e [[Franco Marini]], che poi sarà scelto, per una ampia intesa al primo scrutinio con il quorum più alto.
 
=== Opposizione a Matteo Renzi ===
[[File:Συνάντηση Αντιπροέδρου Κυβέρνησης και ΥΠΕΞ Ευ. Βενιζέλου με πρώην Π-Θ της Ιταλίας Massimo D’Alema (12362344233).jpg|thumb|D'Alema insieme al [[vice primo ministro]] e [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Ellenica|ministro degli affari esteri greco]] [[Evangelos Venizelos]] il 7 febbraio 2014|sinistra]]
Alle [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 (Italia)|primarie del PD del 2013]] appoggia la mozione di [[Gianni Cuperlo]], ex segretario della [[Federazione Giovanile Comunista ItalianaFGCI]] e della [[Sinistra Giovanile]], nonché collaboratore di D'Alema fin dai tempi del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2013/09/10/gianni-cuperlo/|titolo=Da dove viene Gianni Cuperlo|sito=Il Post|data=2013-09-10|lingua=it|accesso=2024-06-19}}</ref>, ma che risulterà perdente arrivando secondo al 18,21% dei voti contro il 67,55% dell'allora [[Sindaci di Firenze|sindaco di Firenze]] [[Matteo Renzi]]. Successivamente aderisce alla ''minoranza Dem'' (opposizione interna alla maggioranza di [[Matteo Renzi|Renzi]] nel PD) assieme a [[Pier Luigi Bersani|Bersani]], [[Roberto Speranza]] (capogruppo del PD alla Camera) e [[Rosy Bindi]] ([[Commissione parlamentare antimafia|presidente della Commissione parlamentare antimafia]]), diventando uno dei principali esponenti.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2015/03/23/pd-dalema-orfini/|titolo=Quelli del PD che non stanno con Renzi|sito=Il Post|data=2015-03-23|lingua=it|accesso=2024-06-19}}</ref>
 
A settembre 2016, in vista del [[Referendum costituzionale in Italia del 2016|referendum del 4 dicembre]] sulla [[riforma costituzionale Renzi-Boschi]], torna alla politica attiva, promuovendo, insieme alla ''minoranza Dem'', il "''No''" e la relativa campagna elettorale in opposizione al suo partito guidato da Renzi (diventato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] nel [[2014]]), organizzando un relativo comitato.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2016/10/10/direzione-pd-complicata-bersani-referendum-italicum/|titolo=Cosa succede oggi nel PD|sito=Il Post|data=2016-10-10|lingua=it|accesso=2024-06-19}}</ref>
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Il 20 febbraio 2017 abbandona il Partito Democratico, a causa di un acceso dibattito con la maggioranza per la linea attuata dal partito sotto la segreteria di Renzi. Cinque giorni dopo, assieme a Bersani, Speranza, [[Arturo Scotto]], [[Guglielmo Epifani]], [[Enrico Rossi]] e [[Vasco Errani]] crea un nuovo partito chiamato [[Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista]], formato da parlamentari fuoriusciti dal PD e [[Sinistra Italiana]].<ref>{{Cita web|url=https://articolo1mdp.it/rassegna-stampa/speranza-pd-renzi-partito-dei-moderati/|titolo=Speranza: Il Pd di Renzi è il partito dei moderati|sito=Articolo Uno|data=2017-04-26|lingua=it-IT|accesso=2024-06-19}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.today.it/politica/mdp-nuovo-partito-bersani-movimento-democratico-progressista.html|titolo=Centrosinistra in frantumi, nasce Mdp: 37 tra deputati e senatori lasciano il Pd|sito=Today|lingua=it|accesso=2024-06-19}}</ref>
 
Alle [[elezioni politiche in Italia del 2018|elezioni politiche del 2018]] viene candidato al [[Senato della Repubblica]] nel [[Collegio uninominale Puglia - 06 (Senato della Repubblica)|collegio uninominale Puglia - 06 (Nardò)]] per [[Liberi e Uguali]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.lastampa.it/politica/2018/01/30/news/nei-collegi-sfide-senza-big-1.33973974/|titolo=Nei collegi sfide senza big|sito=La Stampa|data=2018-01-30|accesso=2025-10-02}}</ref>, [[lista elettorale]] guidata dal [[Presidente del Senato della Repubblica|presidente del Senato uscente]] [[Pietro Grasso]], ma raccoglie il 3,91% dei voti e viene sconfitto giungendo quarto dietro ai candidati del [[Movimento 5 Stelle]] [[Barbara Lezzi]] (39,88%), del [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2018|centro-destra]] Luciano Cariddi (35,2%) e del [[Coalizione di centro-sinistra alle elezioni politiche italiane del 2018|centro-sinistra]], in quota PD, [[Teresa Bellanova]], [[viceministra]] dello [[Ministero dello sviluppo economico|sviluppo economico]] uscente, nonché [[Matteo Renzi|''renziana'']] ex ''dalemiana'' (17,36%).<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://bari.repubblica.it/cronaca/2018/03/05/news/elezioni_il_flop_di_d_alema_in_puglia_ultimo_nel_colleggio_di_nardo_-gallipoli-190468430/|titolo=Elezioni, il flop di D'Alema in Puglia: ultimo nel collegio di Nardò-Gallipoli|sito=la Repubblica|data=2018-03-05|accesso=2025-10-02}}</ref>
 
Alle [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2019 (Italia)|primarie del PD del 2019]] esprime il suo [[endorsement]] per [[Nicola Zingaretti]]<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/30/primarie-pd-endorsement-di-dalema-per-zingaretti-tweet-tra-i-dem-torna-la-ditta-ora-tutto-piu-chiaro/4935500/|titolo=Primarie Pd, endorsement di D'Alema per Zingaretti. Renziani: "Torna la ditta, ora tutto più chiaro"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2019-01-30|accesso=2025-10-02}}</ref>, [[presidente della Regione Lazio]] e candidato con la carriera amministrativa più lunga alle spalle, che risulterà vincente con il 66% dei voti.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.quotidiano.net/politica/pd-assemblea-nazionale-2019-28c9ef43|titolo=Pd, Zingaretti proclamato segretario. Gentiloni eletto presidente|sito=Quotidiano Nazionale|data=2019-03-17|accesso=2025-10-02}}</ref>
[[File:21.06.2023 - Audiência com o Ex-Primeiro-Ministro da República Italiana Massimo D'Alema (52990530781).jpg|miniatura|D'Alema col [[presidente del Brasile]] [[Lula]] al [[Palácio do Planalto]] nel 2023]]
A gennaio 2022, durante un evento online dei dirigenti di Articolo Uno, D’Alema auspica il suo scioglimento e il ritorno dei suoi politici e militanti dentro il PD per costruire «''una grande forza progressista''»<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2022/01/02/dalema-articolo-uno-pd/|titolo=D'Alema vuole che Articolo Uno torni dentro il PD|sito=Il Post|data=2022-01-02|accesso=2025-03-29}}</ref>, cosa che poi avviene il 10 giugno 2023 dopo le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2023 (Italia)|primarie del PD di quell'anno]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/06/10/news/napoli_speranza_si_commuove_ho_servito_il_mio_paese_con_disciplina_e_onore-403947172/|titolo=Napoli, Speranza "Articolo 1 non è più un partito, daremo forza al Pd". Poi si commuove: "Ho servito il Paese con onore"|sito=la Repubblica|data=2023-06-10|accesso=2025-03-29}}</ref>, dove durante la fase congressuale, ha ribadito di non esserne interessato e di essere "''in pensione''".<ref>{{Cita web|lingua=It|url=https://www.fanpage.it/politica/massimo-dalema-dice-che-non-si-interessera-delle-primarie-del-pd-sono-in-pensione/|titolo=Massimo D’Alema dice che non si interesserà delle primarie del Pd: “Sono in pensione”|sito=Fanpage.it}}</ref>
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== Vita privata ==
[[Tifoso]] della [[Roma]], con cui ha fatto dei paragoni con la [[Sinistra (politica)|sinistra]] [[Italia|italiana]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.repubblica.it/sport/2018/10/11/news/torna_d_alema_e_parla_di_calcio_la_roma_e_come_la_sinistra_-300974486/|titolo=Torna D’Alema e parla di calcio: “La Roma è come la sinistra”|sito=Sport - La Repubblica|data=2018-10-11|accesso=2025-09-13}}</ref>, è sposato con Linda Giuva, [[foggia]]na, [[Docente in Italia|professoressa associata]] di [[archivistica]], [[bibliografia]] e [[biblioteconomia]] all'[[Università di Roma "La Sapienza"]], e ha due figli: Giulia e Francesco.
 
=== Passione per la vela ===