Adriano Olivetti: differenze tra le versioni

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Nel [[1956]] fu eletto sindaco di Ivrea e due anni dopo ottenne due seggi in Parlamento candidandosi con il Movimento Comunità. Il suo voto fu rilevante per la fiducia al governo [[Amintore Fanfani|Fanfani]]. Durante la sua amministrazione cittadina fu inaugurata il 29 settembre 1957 la fontana<ref>All'inaugurazione oltre Adriano e il fratello Dino sono presenti il prefetto di TO Rodolfo Saporiti e il vescovo di Ivrea
Mons. Paolo Rostagno (1883-1959). Sullo sfondo l'[[Palazzo Ravera|hotel Dora]], riservato agli ing. in attesa di colloquio di assunzione presso l'Olivetti.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.storiaolivetti.it/articolo/64-adriano-olivetti/|titolo= Archivio storico Olivetti-foto (vd. anche inauguraz. (1957) fontana dedicata a Camillo Olivetti)}}</ref> dedicata a suo padre, Camillo. Sempre nel 1957 la National Management Association di New York premiò l'attività di direzione d'azienda internazionale di Olivetti. Nel 1959 viene nominato presidente dell’Istituto [[United Nations Relief and Rehabilitation Administration|UNRRA-Casas]], a cui era affidata la gestione della ricostruzione post-bellica in Italia.<ref name=":0" />
 
 
=== Morte ===
Il 27 febbraio [[1960]] Adriano Olivetti prese alla [[stazione di Arona]] il treno che, attraversando il [[Passo del Sempione]], avrebbe dovuto portarlo a [[Losanna]]. Dopo il confine svizzero, nei pressi di [[Aigle]], verso le 22.14 fu colto da un'improvvisa emorragia cerebrale. Il treno fu costretto a fermarsi e fu portato in ambulanza all'ospedale locale. I soccorsi furono inutili. Nel referto medico era segnato "[[Ictus|ischemia cerebrale]]". Non fu eseguita l'[[autopsia]], lasciando adito ad ipotesi di complotto a favore di lobby statunitensi. Come si scoprì, in seguito alla desecretazione di documenti della [[CIA]], l'industriale fu oggetto d'indagini da parte della stessa agenzia di spionaggio statunitense.<ref>{{Cita web|url=http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-64d6e23b-131a-4e1e-9795-afa65086c0b6.html|titolo=Adriano Olivetti fu spiato per dieci anni dalla CIA|sito=Rai|accesso=2018-09-06|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180906124642/http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-64d6e23b-131a-4e1e-9795-afa65086c0b6.html|dataarchivio=6 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref> Uno dei primi esemplari dell’Elea 9003 doveva raggiungere Roma per essere installato presumibilmente in un ministero, non vi arrivò mai. Alcuni tecnici dell’Olivetti, un anno dopo, riscontrarono in un grosso elaboratore di una industria statunitense, caratteristiche tecniche molto simili a quelle dell’Elea 9003. La morte di [[Mario Tchou]], dirigente della Olivetti, a distanza di un anno da quella di Olivetti, anch'essa in circostanze particolari, mise fine al [[Olivetti Elea|progetto Elea]] e, in sostanza, all'industria elettronica italiana. Quell'anno, in segno di lutto, la città di Ivrea annullò le festività dello storico [[Carnevale di Ivrea|Carnevale]], decisione che raramente nella storia era stata presa.