Grottaferrata: differenze tra le versioni

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[[File:Parrocchiale S.Cuore di Gesù - Grottaferrata.jpg|miniatura|La [[Chiesa del Sacro Cuore (Grottaferrata)|chiesa del Sacro Cuore]].]]
 
====; [[Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata ====]]
{{Vedi; anche|[[Chiesa del Sacro Cuore (Grottaferrata)}}|Chiesa del Sacro Cuore]]
{{Vedi anche|Abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata}}
{{Vedi; anche|[[Chiesa di San Giuseppe (Grottaferrata)}}|Chiesa di San Giuseppe]]
L'abbazia fu fondata nel [[1004]] da [[Nilo da Rossano|san Nilo da Rossano]],<ref name=nota81/> e in breve diventò un notevole centro culturale: istituita in commenda dal [[1428]]<ref name=nota3-2/> al [[1824]],<ref name=nota87/> attualmente è un'[[abbazia territoriale]] retta dall'[[Ordine Basiliano Italiano di Grottaferrata]].
; Chiesa di San Pio X : La chiesa si trova in località Squarciarelli. Consacrata nel 1958 dal [[cardinale vescovo]] della [[sede suburbicaria di Frascati]] [[Federico Tedeschini|Federico Todeschini]], fino al 1975 è stata retta dalla [[congregazione religiosa]] dei [[Poveri servi della Divina Provvidenza]]. Nel 1966 è stata eretta [[chiesa parrocchiale]].
 
; Casa Santa Rosa : La Casa Santa Rosa delle [[Suore Francescane Missionarie di Maria]], meglio note localmente come "Monache Francesi" (poiché l'ordine fu fondato da [[Hélène de Chappotin de Neuville]] a [[Nantes]], in [[Francia]], nel [[1874]]), fu costruita nel sito di una proprietà della famiglia Santovetti tra il [[1892]] ed il [[1914]], con una sospensione dei lavori nel [[1893]] a causa del ritrovamento nell'area del convento di alcuni resti di età romana attribuiti ad una [[Villa romana|villa suburbana]] di [[Marco Tullio Cicerone]].<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 61}}.</ref> La chiesa conventuale venne completata nel [[1931]]: le suore si resero attive nella vita civile criptense quando accolsero gli sfollati del [[terremoto di Messina del 1908|terremoto di Messina]] ([[1908]]) e del [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto della Marsica]] ([[1915]]), ed ancora quando aprirono una casa di convalescenza per i soldati feriti durante la [[prima guerra mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]).<ref name="notas2">{{Cita|Devoti 1999|pp. 63-65}}.</ref> Più di recente, le religiose hanno prestato servizio presso l'Ospedale Civile San Sebastiano di [[Frascati]].<ref name=notas2/>
All'interno dell'imponente cerchia muraria, voluta dall'abate commendatario cardinale Giuliano della Rovere, poi [[papa Giulio II]],<ref name=nota83/> si trovano il cinquecentesco palazzo dell'abate commendatario e la chiesa conventuale, di origine medioevale ma rifatto in stile barocco con l'intervento di [[Baldassarre Peruzzi]],<ref name="nota1110">{{Cita|Devoti 1999|p. 112}}.</ref> [[Taddeo Zuccari|Taddeo]] e [[Federico Zuccari]]<ref name="nota1110"/> [[Domenichino]],<ref name="nota1111">{{Cita|Devoti 1999|p. 123}}.</ref> [[Luigi Capponi (scultore)|Luigi Capponi]],<ref name="notaartusi">{{Cita|Devoti 1999|p. 272}}.</ref> [[Antonio da Sangallo il Giovane]],<ref name=nota84/> e, forse, di [[Gian Lorenzo Bernini]].<ref name=nota1111/>
; Collegio di San Bonaventura : Fondato nel 1932 come "collegio Sant'Antonio" dall'ordine religioso dei [[Ordine dei Minimi|Frati Minimi]] per ospitare i seminaristi della [[Pontificia Università Antonianum]], dal 1971 ospita la comunità di frati francescani ricercatori (c.d. "Padri Quaracchi"). Dal 2018 la biblioteca è stata trasferita a Roma presso il collegio di Sant'Isidoro degli Irlandesi.
 
; Cappella di villa Senni
==== Chiesa del Sacro Cuore ====
; Cappella di villa Gavotti-Gioacchini
{{Vedi anche|Chiesa del Sacro Cuore (Grottaferrata)}}
; Chiesetta della Madonna della Molara
La chiesa fu edificata per volontà di Maria Santovetti Tanlongo su circa 3000 metri quadrati di terreno di sua proprietà nel [[1918]]-[[1928]], ed affidata ai [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|padri salesiani]] fino al [[1963]], anno dell'istituzione in parrocchia della chiesa.<ref name=notacuore/>
 
Lo stile della chiesa è il [[Architettura neogotica|neogotico]], ed il campanile fu aggiunto solo negli anni sessanta: l'ampio interno a [[pianta basilicale]] è decorato da un [[mosaico]] nel [[Abside|catino absidale]] e da [[Vetrata|vetrate policrome]], dono del marchese Alfredo Dusmet.<ref name=notacuore/> Presso la chiesa esistono un oratorio pomeridiano, un campo da calcio, un teatro e un cinema fornito di impianto audio eccellente.<ref name=notacuore/>
==== Chiesa di San Giuseppe ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Giuseppe (Grottaferrata)}}
Questa chiesa, sita in località [[Squarciarelli]], fu costruita per volontà del proprietario terriero Nicola Santovetti nel [[1889]], per un costo di costruzione di 15.000 [[Lira italiana|lire italiane]].<ref name=notadeb/> Affidata ai [[Ordine Cisterciense|monaci cisterciensi]], fu tolta a questi per la scarsa volontà pastorale di alcuni monaci ed affidata attorno al [[1905]] ai [[monaci basiliani]] dell'abbazia criptense, che la tennero fino alla costituzione in parrocchia nel [[1919]].<ref name=notadeb/> Fu parzialmente distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]] e ricostruita più semplicemente, ed ulteriormente modificata negli anni sessanta.
 
All'interno, a tre [[Navata|navate]], si trovano una ''Sacra Famiglia'' di [[Silverio Capparoni]] e la tomba di famiglia dei Santovetti.<ref name=notadeb/>
 
==== Casa Santa Rosa ====
La Casa Santa Rosa delle [[Suore Francescane Missionarie di Maria]], meglio note localmente come "Monache Francesi" (poiché l'ordine fu fondato da [[Hélène de Chappotin de Neuville]] a [[Nantes]], in [[Francia]], nel [[1874]]), fu costruita nel sito di una proprietà della famiglia Santovetti tra il [[1892]] ed il [[1914]], con una sospensione dei lavori nel [[1893]] a causa del ritrovamento nell'area del convento di alcuni resti di età romana attribuiti ad una [[Villa romana|villa suburbana]] di [[Marco Tullio Cicerone]].<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 61}}.</ref> La chiesa conventuale venne completata nel [[1931]]: le suore si resero attive nella vita civile criptense quando accolsero gli sfollati del [[terremoto di Messina del 1908|terremoto di Messina]] ([[1908]]) e del [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto della Marsica]] ([[1915]]), ed ancora quando aprirono una casa di convalescenza per i soldati feriti durante la [[prima guerra mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]).<ref name="notas2">{{Cita|Devoti 1999|pp. 63-65}}.</ref> Più di recente, le religiose hanno prestato servizio presso l'Ospedale Civile San Sebastiano di [[Frascati]].<ref name=notas2/>
 
=== Architetture civili ===
[[File:Santovetti Grottaferrata.jpg|miniatura|Palazzo Santovetti in una [[fotografia]] deglidei [[Anniprimi 1910|annidel dieci]]Novecento.]]
 
'''[[Ville Tuscolane]] "maggiori"'''
 
; [[Villa Grazioli|Villa Bracciano-Montalto-Grazioli]]
 
; [[Villa Muti|Villa Arrigoni-Muti]]
 
; [[Villa Aldobrandini (Frascati)|Villa Aldobrandini]]<ref>Una parte del parco ricade nel territorio comunale di Grottaferrata.</ref>
 
'''Ville "minori" ed assimilabili'''
 
; Villa Cavalletti : Nel [[1596]] il marchese [[Ermete Cavalletti]] acquistò la tenuta dal cardinale [[Bartolomeo Cesi (cardinale)|Bartolomeo Cesi]]: la villa fu costruita ed arredata nel Settecento, e nel secondo dopoguerra appartenne alla [[Compagnia di Gesù]]:<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 192-195}}.</ref> attualmente ospita una comunità cattolica d'integrazione e la prestigiosa Accademia per la Teologia del Popolo di Dio.<ref>{{lingue|it|en|de}} {{cita web|url=http://www.akademie-cavalletti.de/|titolo=Sito ufficiale dell'Accademia per la Teologia del Popolo di Dio|accesso=7 settembre 2009}}</ref> Vi si trova una necropoli preistorica tra le più grandi dei [[Colli Albani]].<ref name=nota1339/>
 
; Villa Rossellini-Dusmet : fu costruita alla fine dell'Ottocento da Zeffiro Rossellini, nonno del celebre regista [[Roberto Rossellini]], e venduta nel [[1919]] al marchese Alfredo Dusmet. In seguito diventò di proprietà della famiglia Campello, e nel [[1940]] fu requisita dalla [[Regia Aeronautica]] come proprio quartier generale, passato ai tedeschi nel [[1943]] (probabilmente in collegamento con l'effimero aeroporto militare operativo in località [[Molara (Grottaferrata)|Molara]]). Negli anni cinquanta fu restituita ai Campello, che nel [[1952]]-[[1953]] vi ospitarono l'esule [[Fārūq I d'Egitto]], che in seguito visse ad Albano Laziale presso la villa che ospita l'attuale [[istituto professionale di stato Nicola Garrone]]. Nel [[1966]] fu acquistata dalle suore pallottine.<ref>Stefano Paolucci, ''[https://www.academia.edu/13210690/La_villa_Rossellini-Dusmet_a_Grottaferrata La Villa Rossellini-Dusmet a Grottaferrata]'', in ''Castelli Romani'', anno XLVII, n. 6, novembre-dicembre 2007, pp. 180-187.</ref>
 
; Villa Gavotti - Gioacchini : La villa, che nel Cinquecento era un casino di campagna sito in località Campovecchio di proprietà della famiglia Laghi, fu acquistata nel [[1614]] dal marchese Lorenzo Gavotti, che ampliò l'edificio e sistemò la tenuta. Nel [[1798]] un erede del marchese, Alessandro Gavotti, vendette la villa a Vincenzo Onelli al prezzo di 10.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name="notagioac">{{Cita|Devoti 1999|pp. 268-272}}.</ref> Tuttavia l'Onelli si suicidò nel 1815, forse in conseguenza della caduta di [[Napoleone Bonaparte]] che aveva reso nullo il valore delle [[Azione (finanza)|azioni]] da lui acquistate nel periodo napoleonico:<ref name=notagioac/> i suoi discendenti mantennero la proprietà della villa solo per venderla ai Lugari-Spiga alla metà dell'Ottocento. Questi proprietari a loro volta vendettero la villa ai Gioacchini all'inizio del Novecento, che ne sono ancora proprietari.<ref name=notagioac/>
 
; Villa Rasponi : Nel Settecento la proprietà della tenuta appartenne alle famiglie Scarsella e Lema, e venne acquistata da Eugenio Rasponi nel [[1821]]: egli costruì la villa, e la vendette per 8000 scudi pontifici al principe Camillo Aldobrandini.<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 226-232}}.</ref> Durante la seconda guerra mondiale vi fu alloggiato un comando tedesco.<ref>{{cita web|url=http://www.archeobiblio.com/grottaFerrata.htm|titolo=Archeobiblo - Grottaferrata Mon Amour|accesso=7 settembre 2009|dataarchivio=5 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120405052050/http://www.archeobiblio.com/grottaferrata.htm|urlmorto=sì}}</ref> Gli interni della villa sono stati affrescati da [[Passignano|Domenico Crespri detto "il Passignano"]], [[Pietro da Cortona]] e [[Cigoli (pittore)|Ludovico Cardi detto "il Cigoli"]].<ref name="notamuti">{{cita|Luigi Devoti|p. 232|cidDevoti}}.</ref>
; Villa degli Scozzesi : Sede estiva del Pontificio Collegio Scozzese, oggi sedeospita una clinica dell'Istituto Neurotrautomatologico Italiano (I.N.I.)
 
; Casino Spaziani : poi "Hotel Traiano"
 
; Villa degli Scozzesi : oggi sede dell'Istituto Neurotrautomatologico Italiano (I.N.I.)
 
; Villa Di Maggio : oggi sede del ristorante "I Locandieri"
 
; Villa Cicerone : ex-clinica "Natursana"
 
; Villa Creti
; Villa Di Maggio : oggi sede del ristorante "I Locandieri"
 
'''Villini storici'''
 
; Villa Eloisa : Il villino fu progettato da Achille Petrignani (1900-1992) tra il 1936 ed il 1937 su committenza della famiglia Favelli, nel sito di un antico casale appartenuto a Giovanni Passamonti.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 73}}</ref> Il nome scelto per il villino fu quello di Eloisa Barbèri, coniugata Favelli. Il villino fu realizzato in stile architettonico [[Razionalismo italiano|razionalista]] con elementi decorativi [[art decò]].
 
; "Il Castagno" : Il villino fu progettato da [[Angiolo Mazzoni]] in stile razionalista nel 1935 su commissione della famiglia Falcone, e rappresenta l'unico contributo di questo importante architetto all'edilizia residenziale unifamiliare.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 159}}</ref>
 
; Villino Novello
 
; Villetta Fiorenza : Progettata da [[Oriolo Frezzotti]], demolito l'edificio del villino nel secondo dopoguerra, rimane solo il caratteristico cancello.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 11}}</ref>
 
; Villino Macherione
 
; Villino Spreca
 
; Villini Angelina e Moro : entrambi i villini furono progettati da Pietro Guidi, progettista anche del ripristino della facciata e del campanile della chiesa abbaziale e della chiesa del Sacro Cuore.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 13}}</ref>
 
; Villino "Villa Pompilia" : Qui visse [[Fausto Pirandello]] per alcuni anni a partire dal 1948
 
; Villino Anselmi
 
; Villino Pizzi-Zitelli
 
; Villino Guerzoni
 
; Villino "La Paluzza"
 
; Villino ex-colonia B. Gosio
 
; Villino Tosi - Sampson
 
; Villino Ammazzalorsa - Gervasi
 
; Villino Villa Clarice
 
; Villino ex-Bentivoglio
 
; Villino Recchia
 
; Villino Nardacci
 
; Villino Basili
 
; Villino "Villa Fiorita"
 
; Villino Di Rienzo
 
; Villino "Villa Maria"
 
'''Altri edifici civili'''
 
[[File:Grottaferrata 12 - 1.jpg|thumb|Colonna onoraria nel parco della Rimembranza.]]
 
; Palazzo Santovetti : Il palazzo venne fondato nel 1730 per iniziativa del marchese Benedetto Pietro Passarini, affittuario generale dei beni dell'abbazia.<ref>{{cita|Petta|p. 7}}</ref> L'edificio accolse nel 1741 [[papa Benedetto XIV]] e nel 1744 [[Federico, principe del Galles]].<ref>{{cita|Petta|pp. 56-57}}</ref> Nel 1844 il palazzo fu acquistato da Francesco Sorgi, e pervenne quindi per via ereditaria alla famiglia Santovetti.<ref>Luisa Sorgi, figlia di Francesco Sorgi e sua unica erede, sposò Antonio Santovetti. {{cita|Petta|p. 11}}</ref> Antonio Santovetti (1824-1885) restaurò ed ampliò il palazzo su disegno dell'architetto Enrico Celso Donnini.<ref name="notax1">{{cita|Petta|p. 12}}</ref> La cappella fu decorata dal pittore [[Silverio Capparoni]].<ref name="notax1"/><ref name="notasantxr2">{{cita web|url=http://www.prolocogrottaferrata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=64|titolo=Pro loco Grottaferrata - Palazzo Santovetti|accesso=10 settembre 2009}}</ref> Nel 1873 nel palazzo soggiornò lo scienziato gesuita [[Angelo Secchi]], che vi realizzò una [[meridiana]], un [[anemometro]] ed un [[parafulmine]].<ref>{{cita|Petta|p. 58}}</ref> Nel 1883 venne edificata l'ala dell'edificio destinata a cantina e magazzino, che fu per molto tempo una delle realtà enologiche più significative del territorio.<ref>La cantina fondata da Antonio Santovetti fu portata avanti dai nipoti, Filippo Santovetti e Vincenzo Tanlongo, e costituita nel 1922 in società anonima con la ragione sociale "Società Tuscolana Esportazione Vini" (STEV).</ref><ref name=notasant/><ref name=notasantxr2/> In una sala al primo piano del palazzo, il 27 agosto 1848, venne proclamata l'autonomia amministrativa di Grottaferrata.<ref name="notax1"/>
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; Casale Campovecchio
 
; Casale Sant'Anna
; ex-Villa Maldura
 
; ex-Villa Maldura
 
; ex-Sottostazione elettrica della STEFER
 
; OsteriaEdificio dell'osteria del Fico Vecchio
 
=== Architetture militari ===
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; [[Castel de' Paolis]]
; [[Molara (Grottaferrata)|Castello di Molara]]
 
=== Altro ===
; Monumento ai Caduti
; Colonna onoraria nel parco della Rimembranza
; Viale I Maggio
; "La Violenza è una gabbia" (2025), scultura di Anna Izzo contro la violenza sulle donne, collocata sul piazzale del Comune.<ref>{{cita web|url=https://www.comune.grottaferrata.rm.it/it/novita/page/grottaferrata-accoglie-la-scultura-di-anna-izzo-la-violenza-e-una-gabbia|titolo=Comune di Grottaferrata - Grottaferrata accoglie la scultura di Anna Izzo "La Violenza è una gabbia"|accesso=3 ottobre 2025}}</ref>
 
=== Siti archeologici ===
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[[File:Grottaf01.JPG|miniatura|sinistra|La terra dei monaci basiliani dell'abbazia: sullo sfondo, l'[[Agro Romano]].]]
 
; [[Catacombe di Ad Decimum]]
Il sito archeologico più importante del territorio criptense sono le [[Catacombe di Ad Decimum]], rinvenute nel [[1913]] al X miglio della [[via Latina]]: all'interno vi si trovano oltre 800 sepolture databili fino al [[V secolo]], alcuni affreschi del [[III secolo|III]] o del [[IV secolo]] ed un [[arcosolio]] raffigurante la "''Traditio Legis''", la trasmissione del messaggio evangelico.<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 38}}.</ref> Assieme alle [[catacombe di San Senatore]] di [[Albano Laziale]]<ref>Pino Chiarucci, ''Albano Laziale'', pp. 50-52.</ref> queste sono le uniche [[Catacomba|catacombe]] dei [[Colli Albani]] (pare che una terza catacomba fu rinvenuta casualmente in comune di [[Marino (Italia)|Marino]], lungo la [[via Appia Antica]] presso la località di [[Due Santi]] nel [[1712]] ma ad oggi se ne è persa l'ubicazione).<ref>Raimondo Del Nero, ''Bovillae'', p. 27.</ref>
; Sepolcro di Metilio Regolo
 
Inoltre, una piccolaUna parte degli scavi archeologici di ''[[Tusculum]]'' ricade nel territorio criptense, mentre la parte più importante dell'antico abitato si trova nel territorio di [[Monte Porzio Catone]].
 
Per quanto riguarda le memorie preistoriche del territorio criptense, le necropoli più importanti si trovano a villa Cavalletti (una delle più grandi dei Colli Albani)<ref name=nota1339/> e nella ex-vigna Giusti:<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 70}}.</ref> sepolture sparse furono individuate anche a [[Castel de' Paolis]] nel [[1903]]<ref name=notapreistoria/> ed in località Cipriana durante alcuni lavori di scassamento nel [[1880]].<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 164}}.</ref>
 
Nel territorio criptense è stata collocata una delle due tenute tuscolane di [[Marco Tullio Cicerone]]: nel corso dei secoli, diversi studiosi hanno formulato svariate ipotesi sulla collocazione di queste ville, ma sembra ormai confermato che una sorgesse sul [[Monte Tuscolo|Tuscolo]] presso la città antica di ''[[Tusculum]]'', e l'altra fosse posta in prossimità dell'[[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]],<ref name=nota80/> e che magari si estendesse fino alle propaggini settentrionali del Tuscolo,<ref name=autogenerato2>{{cita|Gaetano Moroni|vol. XXXIII pp. 44-45|cidMoroni}}.</ref> o addirittura in località Poggio Tulliano, che prenderebbe nome proprio dall'arpinate.<ref name="nota1331">{{cita|Luigi Devoti|p. 288|cidDevoti}}.</ref> La collocazione presso l'attuale abbazia appare più probabile e confermata da diverse strutture romane, come l'imponente criptoportico con affaccio sul vallone della marana dell'Acqua Marciana, su cui [[san Nilo da Rossano]] ed i suoi compagni avrebbero costruito il monastero.
 
=== Aree naturali ===