Filosofo: differenze tra le versioni
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Nel tentativo di definizione del filosofo, si cita un correlazione tra questi e un atteggiamento stoico. Ovvero si vuol far ricadere uno determinato atteggiamento filosofico su tutta la filosofia. |
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Sebbene [[Talete]], astronomo e matematico, fosse considerato da [[Aristotele]] il primo filosofo della [[filosofia greca|tradizione greca]]<ref>[[Aristotele]], Metaphysica Alpha, 983b18.</ref> la datazione del primo utilizzo del termine [[greco antico]] ''philosophia'' e dei suoi derivati ''philosophos'' (filosofo) e ''philosophein'' (filosofare) risulta controversa e risale alla prima elaborazione conosciuta sull'argomento condotta da [[Platone]] nel suo [[Simposio (dialogo)|''Simposio'']].<ref>[[Pierre Hadot]], ''Philosophy as a Way of Life'', trad. Michael Chase. Blackwell Publishing, 1995. p. 27: Introduction: ''Pierre Hadot and the Spiritual Phenomenon of Ancient Philosophy'' da Arnold I. Davidson. Citing Hadot, 'Presentation au College International de Philosophie', p. 4.</ref>
La maggioranza degli studiosi ritiene che tali termini non possano essere fatti risalire ai [[presocratici]] del VII e VI secolo a.C. e per alcuni autori nemmeno a [[Pitagora]]<ref>Per la controversia su questo filosofo cfr. al riguardo: R. Joly. ''Le thème philosophique des genres de vie dans l'Antiquité classique''. Bruxelles 1956; W. Burkert. ''Platon oder Pythagoras? Zum Urspung des Wortes "Philosophie"'' in "Hermes", LXXXVIII, 1960 pagg. 159-77; C. J. De Vogel, ''Pythagoras and Early Pythagoreanism''. Assen 1966, pagg. 15, 96,102.</ref> o ad [[Eraclito]].<ref>In riferimento al frammento B35, cfr. anche J.P. Dumont (éd.), ''Les présocratiques'' Parigi, Gallimard, 1988, pag. 1236 ed il commento di F. Fronterotta in ''Eraclito. Frammenti'', Milano, BUR 2013, pp. 174-177.</ref> Nella tradizione, Pitagora viene indicato infatti come il creatore del termine "filosofo" quando avvertiva che l'uomo può solo essere amante del sapere ma mai possederlo del tutto, poiché questo appartiene interamente soltanto agli dei<ref>Riguardo alla prima definizione di filosofo ad opera di Pitagora - come è stato riferito in [[Cicerone]], ''Tusculanae Disputationes'', 5.3.8-9 = [[Eraclide Pontico]] fr. 88 Wehrli = [[Diogene Laerzio]] 1.12, 8.8, = [[Giamblico]] ''VP'' 58. - la tesi è sostenuta da C. J. De Vogel (in ''Pythagoras and Early Pythagoreanism'' (1966), pp. 97-102) e da [https://books.google.it/books?id=eWc6-RU0oh8C&dq=Riedweg+Christoph+,in+Pitagora.+Vita,+dottrina+e+influenza,&printsec=frontcover&source=bl&ots=SvNzGTi0mr&sig=eWEonq9SDU_-cwffK5J6roQo1fk&hl=it&ei=GJ-rSfi_BZH__QbWptXzDw&sa=X&oi=book_result&resnum=2&ct=result#PPA156,M1 Christoph Riedweg (in ''Pitagora. Vita, dottrina e influenza'', Editore: Vita e Pensiero 2007)] Invece W. Burkert. ''Op.cit.'' e P. Hadot ''Op.cit'' ritengono che l'aneddoto raccontato da [[Eraclide Pontico]] ([[Cicerone]], ''Tusculanae Disputationes'', 5.3.8-9 = [[Eraclide Pontico]] fr. 88 Wehrli = [[Diogene Laerzio]] 1.12, 8.8, = [[Giamblico]] ''Vita di Pitagora'' 58) sia «''una proiezione su Pitagora della nozione platonica di "philosophia"''»</ref>
[[File:Raffael 058.jpg|upright=1.5|left|thumb|''[[Scuola di Atene]]'', affresco di [[Raffaello Sanzio]], [[1511]]]]
Secondo [[Pierre Hadot]]: {{Citazione|In effetti tutto lascia supporre che queste parole facciano la loro comparsa solo nel V secolo: nel secolo di [[Pericle]] che vede Atene brillare non solo per la supremazia politica, ma anche per lo splendore intellettuale; al tempo di [[Sofocle]], di [[Euripide]], dei [[sofisti]], e anche al tempo in cui lo storico [[Erodoto]], originario dell'[[Asia Minore]], nel corso dei suoi numerosi viaggi venne a vivere nella famosa città. È forse proprio nella sua opera che si incontra per la prima volta il riferimento a un'attività "filosofica".<ref>[[Pierre Hadot]]. ''Che cos'è la filosofia antica?'' Torino, Einaudi, 1998, p. 18</ref>}}
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