Dialetto greco-calabro: differenze tra le versioni
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Durante il [[fascismo|periodo fascista]] le minoranze linguistiche, tra queste anche la comunità linguistica del ''Greco di Calabria'', venivano osteggiate. È sintomatico di un clima così sfavorevole l'usanza, invalsa negli [[anni 1930|anni trenta]], di apostrofare una persona con l'espressione proverbiale «mi sembri un greco», utilizzata con intenti offensivi. L'uso di altre lingue che non fossero il toscano, dunque considerate "dialetti", era considerato dagli stessi parlanti come simbolo di arretratezza e i maestri punivano quegli alunni che venivano sorpresi a parlare in classe una lingua regionale anziché il toscano.
Per molti anni gli ellenofoni di [[Calabria]]
== Classificazione ==
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