Dialetto greco-calabro: differenze tra le versioni

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L'abbandono progressivo della lingua è dovuto al fatto che essa è stata, e continua ad esserlo, indicata come "dialetto" e non lingua, subendo peraltro tutti i pregiudizi legati ad una tale associazione, soprattutto l'esser considerata una forma "bassa" di espressione, appannaggio di popolazioni rurali o pastorali e analfabete. La scarsezza di registri linguistici, inoltre, ne condiziona la sopravvivenza.
 
La lingua si è conservata finché la popolazione greca di Calabria è rimasta isolata sulle montagne dell'[[Aspromonte]]. Con il dilagare del fenomeno dell'emigrazione buona parte della popolazione ha lasciato la zona perdendo, col progredire delle generazioni, le forme espressive tipiche. Inoltre la scolarizzazione che incentiva l'uso di altre lingue, come îlil toscano, anche nell'uso quotidiano, ha operato un livellamento linguistico, che ha contribuito al diradamento dei parlanti il grecanico.
 
Le attività di tutela, anche se riconosciute dagli organi amministrativi, sono di fatto bloccate. La legge promuove la presenza di ellenofoni nelle scuole e nelle università ma, come già detto, non vi sono, o sono rari, insegnanti o lettori con una conoscenza adeguata del grecanico da utilizzare per la didattica. L'attività di formazione è dovuta soprattutto all'iniziativa dei gruppi culturali a livello locale, con supporto finanziario di qualche comune.