Bob McAdoo: differenze tra le versioni

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[[File:Bob McAdoo - Philips Milano.jpg|thumb|McAdoo in azione all'Olimpia nel 1988]]
 
Non volendosi ritirare e non essendo soddisfatto dell'offerta di Philadelphia, McAdoo firmò con l'[[Olimpia Milano]]: arrivò in Italia su esplicita richiesta del coach [[Dan Peterson]], suo grande estimatore.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Arriva McAdoo una star dei pro|rivista=La Stampa|numero=n. 215|anno 120|città=Torino|data= 13 settembre 1986|p=23}}</ref>. A 35 anni e al suo primo anno in Europa spinse la squadra milanese, all'epoca denominata ''Tracer'' in omaggio allo sponsor, alla conquista del campionato italiano e di quello europeo con numeri straordinari (media di 26 punti a partita e 10 rimbalzi). L'anno successivo la Tracer è di nuovo campione d'Europa, arriva per la settima volta consecutiva alla finale scudetto dove però sarà sconfitta dalla Scavolini Pesaro. Nel 1989 la Philips Milano vince lo scudetto in una memorabile gara 5 a Livorno: In quella partita l’ormai trentottenne McAdoo si distinguerà non tanto per il suo impatto offensivo meno devastante del solito ma per un incredibile tuffo sul parquet, a due minuti dalla fine, che impedì un facile canestro in contropiede alla squadra livornese.
 
La sua esperienza italiana si chiude dopo sette anni passati tra Milano, Forli e Fabriano con medie complessive di 27 punti e 9 rimbalzi. Si ritirò nel 1993 all'età di 41 anni.