Fiat Mod. 1928: differenze tra le versioni

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L'arma venne progettata dalla SAFAT per sostituire la precedente [[Fiat Mod. 1926|Fiat Mod.26]] nel concorso per la nuova mitragliatrice leggera indetto dal [[Regio Esercito]] fin dai primi anni '20<ref>{{Cita libro|titolo=Pignato, Nicola; Cappellano, Filippo, "Le armi della fanteria italiana (1919-1945)", p. 57}}</ref>.
 
La Fiat Mod.28, a differenza delle Fiat Mod.24 e Fiat Mod.26 progettate da [[Abiel Bethel Revelli di Beaumont|Revelli]]<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Pietro Colombano|titolo=Mitragliatrici Fiat (1920-1940)|rivista=Tac Armi|numero=n.3, 1978}}</ref>, fu progettata da Giuseppe Mascarucci (stesso progettista della Fiat Mod.1928 Avio cal. 7,7, arma che diventerà successivamente la ben più nota [[Breda-SAFAT|Breda - Mod. SAFAT]])<ref>{{Cita libro|titolo=Curami, Andrea; Ferrari, Paolo; Rastelli, Achille, "Alle origini della Breda Meccanica Bresciana", p. 147}}</ref><ref name=":2" /><ref>{{Cita libro|titolo=Mascarucci, Giuseppe . Automatic firearm with recoiling barrel and without movable breech-US1733231A. United States Patent Office, 1929.}}</ref><ref name=":5">{{Cita libro|titolo=Mascarucci, Giuseppe . Device for reducing the rate of fire of automatic firearms-US1771132A. United States Patent Office, 1930.}}</ref>.
 
Come le armi precedenti anche la Fiat Mod.28 venne adottata in piccola serie per effettuare le prove di impiego pratico presso i reparti, in questo caso in diretta competizione con la [[Breda Mod. 5C|Breda 5GF]]<ref name=":3">{{Cita libro|titolo=Curami, Andrea; Ferrari, Paolo; Rastelli, Achille, "Alle origini della Breda Meccanica Bresciana", p. 71}}</ref><ref name=":4">{{Cita libro|titolo=Pignato, Nicola; Cappellano, Filippo, "Le armi della fanteria italiana (1919-1945)", p. 61}}</ref>. Dimostrò prestazioni migliori rispetto alle precedenti Fiat Mod. 26 e Breda 5 C ma nonostante ciò perse contro la Breda 5GF che, dopo alcune modifiche, vinse venendo adottata col nome di [[Breda Mod. 30|Breda Mod.30]]<ref name=":3" /><ref name=":4" />.
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La leva di armamento è posta sul lato destro del castello ed ha l'impugnatura ripiegabile verso il basso<ref>{{Cita libro|titolo=Ministero della Guerra, "Istruzione sulla mitragliatrice leggera Fiat '28", p. 27, 28}}</ref>. Sul retro dello stesso vi sono l'impugnatura a pistola e il calcio in legno. Il mirino, disassato sul lato sinistro, è graduato da 0 a 15 ettometri (da 0 m a 1.500 m)<ref>{{Cita libro|titolo=Ministero della Guerra, "Istruzione sulla mitragliatrice leggera Fiat '28", p. 4}}</ref>.
 
Sul lato inferiore del castello, circa alla altezza del caricatore fisso, è posto il rallentatore<ref>{{Cita libro|titolo=Ministero della Guerra, "Istruzione sulla mitragliatrice leggera Fiat '28", p. 9}}</ref><ref name=":5" />.
 
Il bipiede è fissato al manicotto di protezione della canna ed è ripiegabile mentre sul calcio è fissato un puntalino ripiegabile e regolabile in altezza<ref>{{Cita libro|titolo=Ministero della Guerra, "Istruzione sulla mitragliatrice leggera Fiat '28", pp. 12, 13, 14}}</ref>.