Lucento: differenze tra le versioni

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Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida di Lucento (voce creata) e piccole sistemazioni
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|nomeQuartiere = Lucento
|immagine = Chiesa San Bernardo e Brigida Lucento Torino.jpg
|didascalia = La [[Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida di Lucento]]
|linkMappa =
|comuneMappa = Torino
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'''Lucento''' (''Lusengh'' o ''Lusent'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[quartiere]] della [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 5]] di [[Torino]], situato nell'area periferica nord-ovest della città. Spesso è considerato come assimilato all'adiacente quartiere [[Vallette]], in realtà i confini del quartiere sono:
*a sud, il tratto della [[Dora Riparia]] nel [[Parco della Pellerina]] e di [[Corso Regina Margherita]] tra il parco e Corso Potenza (confine con [[Parella (Torino)|Parella]] della [[Circoscrizioni di Torino|Circoscrizione 4]])
*a nord, Corso Grosseto (confine con [[Madonna di Campagna (Torino)|Madonna di Campagna]])
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== Storia del quartiere ==
Il quartiere in origine era un'area rurale in quanto periferico rispetto alla città di [[Torino]].
Sono documentati, nel territorio a occidente rispetto all'antico castrum, piccoli insediamenti di [[Storia romana|antichi romani]] della gens ''Avilia''. Il primo toponimo ''Lucento'' invece, deriverebbe da un [[prediale]] del [[1227]], tal ''Guglielmo da Lucento'';<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/e841c6b17a4d4db3ac8883e1fd12cb21|titolo=Circoscrizione 5 - Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|sito=www.museotorino.it|lingua=it-it|accesso=2024-04-30}}</ref> tuttavia, ipotesi più leggendarie lo farebbero derivare invece dal nome dello "scintillìo" delle baionette utilizzate durante lo storico [[assedio di Torino|assedio]] del [[1706]], che proprio in questa zona ebbe uno dei suoi teatri.<br />Nel [[XIV secolo]] poi, si sviluppò qui un antico castello (di proprietà della famiglia Beccuti), dotato di torri di avvistamento e di un borgo sottostante, poi inglobato dall'insediamento delle tenute di caccia di [[Emanuele Filiberto di Savoia]] nel [[XVI secolo]], quindi ceduto a [[Filippo I d'Este]] dei San Martino, ramo cadetto degli [[Este]], che ne fu proprietario fino al [[1654]]<ref>{{Cita web|url=https://www.museotorino.it/view/s/89160b3724ba4c8b946d2d76d6356a16|titolo=Castello di Lucento - MuseoTorino|autore=MuseoTorino,Comune di Torino,Direzione Musei,Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia, 21Style http://www.21-style.com|sito=www.museotorino.it|lingua=it-it|accesso=2024-04-30}}</ref>. Oggi è sede di varie aziende all'interno del comprensorio di Via Pianezza, 123, vicino, appunto, alla [[Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida di Lucento|Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida]].<br />La suddetta Chiesa, che risale al [[XV secolo]] per volere dell'allora feudatario Ribaldino Beccuti, fu annessa al nascente castello e successivamente ampliata, prima nel [[1605]], e poi nel [[1654]] da [[Amedeo di Castellamonte]]. Il castello passò poi ai [[Tana (famiglia)|Tana]], assoggettati agli stessi [[Casa Savoia|Savoia]].
[[File:Castello di Lucento (Torino).jpg|thumb|left|Castello di Lucento oggi]]
Nel [[1706]], il quartiere fu teatro di battaglie tra le truppe francesi e quelle sabaude, queste ultime occupate a ritardare il noto [[Assedio di Torino|assedio]] della città, bloccando i francesi da occidente: i combattimenti più duri si svolsero intorno al castello di Lucento ed all'area circostante, grazie alla posizione strategica del complesso, che venne incendiato durante la ritirata.<ref>{{Cita web|url=https://www.torinotoday.it/cronaca/assedio-torino-1706-castello-lucento.html|titolo=Cronache dell'Assedio: l'antico castello di Lucento|sito=TorinoToday|lingua=it|accesso=2024-04-30}}</ref>
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== Monumenti ==
[[File:Chiesa S.bernardo e S. Brigida.JPG|thumb|upright=0.9|Il campanile della Chiesa di S. Bernardo e S.Brigida]]
* '''[[Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida di Lucento|Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida]]''': la prima cappella fu costruita nel '400, ad opera dei contadini che abitavano quello che ancora era solo un villaggio, ma fu solo nel 1610 che venne costruita la prima chiesa, poi ampliata nel [[1654]] da [[Amedeo di Castellamonte]], quindi parzialmente distrutta dall'assedio francese del [[1706]]. Fu ricostruita nel [[1884]] nelle dimensioni attuali.
[[File:Monumento detto 1706.jpg|thumb|upright=0.9|Installazione che ricorda la battaglia del 1706]]
* '''Castello di Lucento''': come già detto, la precedente struttura risale al [[IV secolo|XIV secolo]] come proprietà Beccuti, ma fu poi [[Emanuele Filiberto di Savoia]] nel [[XVI secolo]] a volerlo come piccola sede di [[Casino di caccia|residenza di caccia]], vicino alla Chiesa di S. Bernardo e S. Brigida, quindi utilizzato come filatoio di seta, poi sede dell'"Istituto Bonafous" e ancora dalla ex azienda [[Teksid]], quindi riqualificato come attuale sede di aziende.
* '''Stele e scultura commemorativa ai caduti del [[1706]]''': di fianco alla Chiesa, in via Foglizzo 4, una piccola stele in pietra commemora i caduti durante l'[[Assedio di Torino|assedio]] del [[1706]], opera di [[Luigi Calderini]] nel bicentenario della commemorazione. Nel [[2006]] invece, per il terzo centenario dall'assedio, fu collocata anche una grande scultura in acciaio in via Foglizzo all'angolo via Pianezza, con la scritta ''1706'', opera di Luigi Nervo.<ref>{{cita web|1=http://www.contemporarytorinopiemonte.it/luci-dartista-2020/|2=Luci d'Artista 2020}}</ref>
* '''Asilo Principessa Isabella''': costruito nella metà dell'Ottocento, l'edificio ospitò dal 1879 fino al 1980 una scuola materna. Ha funzionato come sede dei laboratori teatrali e musicali fino al 1987 quando viene chiuso per inagibilità: sino alla fine degli anni novanta resta inagibile finché viene restaurato ed infine riqualificato come centro culturale e congressi.