Mito di Mozart: differenze tra le versioni

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A Mozart sono state attribuite relazioni con Barbara Gerl, [[Anna Gottlieb]], Magdalena Pokorný, [[Josepha Hambacher]], [[Teresa Saporiti]], [[Caterina Bondini]], [[Henriette Baranius]], [[Nancy Storace]], Therèse von Trattner,<ref group=n>A Therèse sono dedicate la [[Fantasia in do minore K 475|Fantasia K 475]] e la [[Sonata per pianoforte n. 14 (Mozart)|Sonata K 457]] in do minore.</ref> Martha Elisabeth von Waldstätten, e anche ingravidamenti indesiderati (di Magdalena e Martha). Questo settore biografico è fondato su un gossip che la corrispondenza mozartiana in parte rivela.<ref>{{cita|Stafford|pp. 121-126}}; cfr. {{cita|Melograni|pp. 140 e 241-242}}.</ref>
 
I costumi dell'epoca tolleravano molta libertà sessuale nella vita cortigiana, e si può ragionevolmente ritenere che il compositore – pur sempre giovane e dalla libido esuberante – vi si adeguasse.<ref>{{cita|Stafford|p. 125}}.</ref> Emerge però dalle lettere di Mozart<ref>{{cita|BD 1110|p. 1|BD}}.</ref> un'affezione quasi ossessiva per sua moglie, mentre l'infedeltà non è attestata, e può solo essere letta tra le righe.<ref>{{cita|Stafford|p. 127}}.</ref>
 
Sul comportamento sessuale del musicista scrisse Suard, in base a una diceria, che egli aveva composto il ''Flauto'' solo per conquistarsi i favori di una donna che gli avrebbe trasmesso la [[sifilide]].<ref>{{cita|Suard|pp. 339-340}}.</ref> La mano sempre ferma del compositore sulle partiture più tarde testimonia che non soffriva degli effetti collaterali del [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]], somministrato all'epoca contro la malattia,<ref name=Jenkins289>{{cita|Jenkins 2006|p. 289}}.</ref> ed è ben noto il terrore da lui manifestato<ref>{{cita|BD 347|p. 3|BD}}.</ref> nel 1777 quando osservò i sintomi della sifilide nell'amico [[Josef Mysliveček|Mysliveček]]. Ribadì poi questi stessi sentimenti alla vista di un compagno di viaggio in carrozza verso [[Strasburgo]] (1778)<ref>{{cita|BD 494|p. 1|BD}}.</ref> e infine, in una lettera del 1781, confermò al padre la propria ripulsa per i [[Prostituzione|rapporti mercenari]] dovuta alla paura del mal francese:<ref name=Jenkins289/>
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L'altro importante luogo comune sui rapporti di Mozart con le donne è spietato verso [[Constanze Weber|Constanze]] e l'intera famiglia Weber. Costoro avrebbero sfruttato la passione del compositore fin dalla sua relazione con l'altra figlia [[Aloysia Weber|Aloysia]], che lo lasciò quando, ottenuto il successo, non ebbe più bisogno di lui (1778). Anni dopo egli iniziò a frequentare Constanze (1781), rimasta a vivere con la madre dopo la morte del padre, il quale aveva lasciato solo debiti.<ref name=Stafford130-2>{{cita|Stafford|pp. 130-132}}.</ref> Wolfgang la impalmò nella diffidenza di Leopold, così presto (1782) che questi sospettò forse un matrimonio riparatore.<ref>{{cita|Wates|p. 32}}.</ref>
 
Secondo il mito Constanze si sarebbe rivelata una pessima moglie, pigra, petulante, che non capiva il suo uomo<ref>{{cita|Wates|p. 31}}.</ref> e non lo amava, lo tradiva e trascurava i figli,<ref>{{cita|Stafford|p. 140}}.</ref> una persona mediocre e inadeguata alla miglioreall'alta società, un'incompetente di musica, una donna di casa incapace e un'ipocondriaca habituée dei soggiorni alle [[Baden (Austria)|terme di Baden]], che decurtavano il patrimonio e lasciavano Wolfgang a badare a sé stesso.<ref name=Stafford130-2/>
 
In questo caso Schlichtegroll<ref>{{cita|Schlichtegroll|pp. 30-31}}.</ref> trascurò il poscritto anonimo, che risulta depennato nella parte su Constanze, e fornì di lei un'immagine positiva. Se ne servì invece Jahn, e ciò bastò a creare la leggenda,<ref name=Wates29/> che poi si amplificò progressivamente fino al culmine dell'[[antifemminismo]] al tempo dei primi movimenti d'emancipazione (inizio XX secolo). L'anonimo è isolato tra le fonti di prima mano.<ref>{{cita|Stafford|pp. 133-137}}.</ref>