Soleto: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m v2.05 - Corretto utilizzando WP:WPCleaner (Wikilink uguali alla propria descrizione) |
|||
Riga 119:
[[File:Orsini3.jpg|thumb|Nascita della famiglia Orsini Del Balzo]]
[[File:MuradiSoleto.jpg|thumb|left|Una veduta di Soleto nel Settecento]]
I primi feudatari di Soleto di cui si conoscono il nome sono d'età sveva. Il primo fu [[Glicerio de Persona|Glicerio de Matino]], già barone di Matino oltre che signore delle terre di [[Ceglie Messapica|Ceglie del Gualdo]], di [[Mottola]] e del casale di San Pietro in [[Galatina]], probabilmente negli anni fra il 1254 e il 1260. In seguito alla morte di [[Federico II di Svevia|Federico II]] Glicerio rimase fedele al figlio di questi, [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]] re di Sicilia, contro gli [[angioini]] e dopo la morte di questi al suo fratellastro [[Manfredi di Sicilia]] fino al 1266 anno della morte del re svevo durante la [[Battaglia di Benevento (1266)|Battaglia di Benevento]] alla quale Glicerio e il padre [[Gervasio de Persona|Gervasio de Matino]] presero parte. Dopo la battaglia Gervasio fuggì in Ungheria<ref>{{Cita libro|titolo=Saba Malaspina, I. 4, c.6 Ed. Del Re, in Cronisti e scrittori sincroni napoletani, Napoli, 1868}}</ref> mentre Glicerio diventò il maggior esponente fra i ribelli filo-svevi di Terra d'Otranto. Ritornò alla ribalta durante la sfortunata battaglia di Tagliacozzo dove l'ultimo degli Hohenstaufen, [[Corradino di Svevia
Glicerio fu tratto prigioniero e come diversi altri baroni giurò fedeltà al re angioino ma riuscì con un inganno ad appropriarsi della somma di 2.000 once d'oro destinata al Principe di Acaya dal Carlo D'Angiò e a rifugiarsi nei suoi feudi ''Ydronti partibus (dalle parti di Terra d’Otranto) ac exinde latenter indendebat aufugere (e da lì segretamente poi fuggire)'' scriveva il suo pressoché contemporaneo Malaspina<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Ibidem}}</ref>.
| |||