La ''pulcra tabula'' che Riccuccio del fu Puccio, facoltoso fiorentino abitante nel popolo di [[Santa Maria Novella]], aveva già commissionato a Giotto di Bondone per la [[Chiesa di San Domenico (Prato)|chiesa di San Domenico]] a [[Prato (Italia)|Prato]] nel giugno del 1312, pone ineluttabilmente l'orgogliosa città toscana e le sue vicende artistiche nel corso del Trecento sotto il segno della pittura fiorentina, in misura ancora maggiore rispetto al mero dato della vicinanza geografica del capoluogo. Si ricorda che l'opera fu distrutta forse nell'incendio della grande chiesa pratese del 12 settembre 1647<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Angelo Tartuferi|titolo=Per il Maestro di Mezzana e alcuni appunti sulla pittura del Trecento a Prato|pubblicazione=Studi di Storia dell'Arte|numero=27|anno=2017|p=65|url=https://www.academia.edu/32865110/Per_il_Maestro_di_Mezzana_e_alcuni_appunti_sulla_pittura_del_Trecento_a_Prato_in_Studi_di_Storia_dellArte_n_27_2017_pp_65_82|via=''academia.edu''}}</ref>.