Enrico Butti: differenze tra le versioni

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[[File:Monumento a Giuseppe Verdi davanti alla Casa di Riposo degli artisti (cropped).jpg|thumb|Enrico Butti <br/>''statua di Giuseppe Verdi'' <br/>(1913) Milano]]
 
Molti altri sono i monumenti celebrativi, come quello per il ''Generale Sirtori'', nei Giardini pubblici di Milano, e funerari sempre per il cimitero milanese, tra i quali spicca la celebre ''La morente'' del 1890-1891 per il monumento funebre di Isabella Airoldi in Casati. Dal [[1893]] al [[1913]] Butti è docente di scultura a Brera, dove avrà tra i suoi allievi [[Dante Parini]]. Riceve nuove commissioni importanti come ''I minatori del Sempione'' e il gruppo de ''La tregua'', entrambi del [[1906]] e il frontalino con ''L'Unità d'Italia'' per il [[Vittoriano]] ([[1909]]). Nel [[1913]] si stabilisce nel paese natio a causa di sempre più gravi problemi polmonari, ma non abbandona il lavoro. Dopo l'edicola Erba, con la scultura ''Mater consolatrix'', ed il coevo monumento ''Besenzanica'' ([[1912]]) per il Monumentale di Milano, realizza ancora varie opere funerarie, il [[Monumento a Giuseppe Verdi (Milano)|monumento a ''Giuseppe Verdi'']] in piazza Buonarroti a Milano ([[1913]]), e quelli per i caduti di [[Viggiù]] ([[1919]]), di [[Gallarate]] ([[1924]]) in Piazza Risorgimento (spostato e restaurato nel [[2008]]) e di [[Varese]] ([[1925]]).
 
Dal [[1928]] Butti si dedica anche alla pittura.