Grosseto: differenze tra le versioni
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[[File:B Innozenz II.jpg|thumb|upright=0.8|[[Papa Innocenzo II]]]]
La decadenza di ''Rusellae'' iniziò nel VI secolo, parallelamente alle [[invasioni barbariche]] e all'impaludamento del [[lago Prile]].<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/grosseto_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.archeomedia.net/michele-zazzi-il-lago-prile-e-gli-etruschi-di-roselle-e-di-vetulonia/}}</ref> Con la fine del VI secolo Roselle era uno dei residui capisaldi bizantini della [[Tuscia]], la [[conquista longobarda]] risale infatti ai primi anni del VII secolo. È in questo periodo che probabilmente si è venuto a formare il primo nucleo del villaggio di Grosseto, che alcuni studi vogliono identificare nell'area oggi compresa tra [[piazza della Palma]] e [[piazza dei Martiri d'Istia]]. Pur continuando ad essere sede vescovile, Roselle subiva un costante decremento
La prima menzione del toponimo di Grosseto risale ad un documento dell'anno 803 in cui il [[vescovo di Lucca]] Iacopo cede a Ildebrando Aldobrandeschi la [[Chiesa di San Giorgio (Grosseto)|chiesa di San Giorgio]] situata in «loco Grossito», mentre nel 973 è attestata nuovamente come «curtis cum castrum».<ref name=storiasanti>Bruno Santi, ''Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto'', Siena, Nuova Immagine, 1995, pp. 123–127.</ref>
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