Fontana del Carciofo (Firenze): differenze tra le versioni

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Si trova su una terrazza sul fabbricato che chiude il lato nord-est del cortile dell'[[Ammannati]] del palazzo. Questo lato è infatti di altezza ribassata in modo da permettere la visione dell'asse prospettico dominato dall'anfiteatro di [[Boboli]] affacciandosi dal [[piano nobile]] del palazzo. La fontana domina così questa veduta e decora il punto intermedio tra palazzo e giardino. La fontana si trova esattamente sopra la [[grotta di Mosè]].
 
La fontana del Carciofo fu scolpita da [[Francesco Susini]] e, [[Francesco del Tadda]] e [[Andrea di Michelangelo Ferrucci]], iniziata nel [[1639]] e collocata nel [[1641]], quando sostituì un'altra [[Fontana di Sala Grande|fontana detta ''di Giunone'']], opera di [[Bartolomeo Ammannati]], della quale restano alcuni frammenti oggi al [[Museo del Bargello]].
 
La denominazione del ''[[Carciofocarciofo]]'' dovrebbe essere dovuta alla somiglianza tra le foglie che crescono sui gambi del carciofi e le decorazioni delle valve delle conchiglie con gli amorini ai lati della scalinata sulla quale poggia la vasca ottagonale.
 
Ad ogni spigolo della vasca si trova un putto in marmo, in pose allegre e spensierate, mentre altri due putti sono a cavalcioni di pesci al di sopra delle già citate conchiglie laterali. Dal centro della vasca si erge un basamento scolpito che sorregge due vasche concentriche, sulla sommità delle quali si sprigiona lo spruzzo d'acqua che anima la fontana. Il basamenti di queste vasche è decorato da varie figure fantastiche, tra le quali si riconoscono delle erme con festoni nella parte superiore e due tritoni accovacciati in quella inferiore.