Bozza:Paiva Couceiro: differenze tra le versioni

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=== L'opposizione alla Repubblica (1910-1919) ===
Il silenzio di Paiva Couceiro si ruppe nel luglio 1910, quando pubblicò un editoriale sul giornale ''O Correio da Manhã'', sostenuto da João Franco. In esso lanciava un appello per una [[controrivoluzione]] [[Conservatorismo|conservatrice]] volta a salvare dal declino la monarchia, guidata dal giovane re [[Manuele II del Portogallo|Manuele II]]. I suoi appelli non suscitarono alcun dibattito. Il regime monarchico crollò rapidamente e senza colpo ferire il [[Rivoluzione del 5 ottobre 1910|5 ottobre]] [[Rivoluzione del 5 ottobre 1910|1910]], dopo un pronunciamento militare a Lisbona, a [[Praça do Município]], con la proclamazione della [[Prima Repubblica (Portogallo)|Prima Repubblica Portoghese]]. Paiva Couceiro fu uno dei pochi militari a tentare seriamente di fermare la rivoluzione repubblicana, ma senza successo. La sua artiglieria fu l’unica guarnigione a sparare contro i repubblicani alla [[Rotunda]] e al [[Parco Edoardo VII|parco Eduardo VII.]] Abbandonato dallee truppe monarchiche, marciò verso Sintra per unirsi al re. Scoprì però che il sovrano si era spostato a [[Mafra (Portogallo)|Mafra]] e tentò di raggiungerlo, ma era già stato evacuato da [[Ericeira]] sul [[panfilo]] reale ''Amélia IV''. Da lì la [[Casato di Braganza-Sassonia-Coburgo-Gotha|famiglia reale portoghese]] prese poi la strada dell'esilio nel [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]]. In un momento in cui il successo repubblicano non era ancora certo, Couceiro ricevette l’ordine dai superiori di rientrare in caserma. Il 6 ottobre 1910, il [[governo provvisorio]] repubblicano lo interpellò per chiarire la sua posizione durante i giorni precedenti e, intervistato da Joaquim Leitão, questa fu la sua dichiarazione:<blockquote>"''Riconosco le istituzioni che il popolo riconosce. Ma, se l’opinione del popolo non è unanime, se il Nord non è d’accordo con il Sud, io sarò, fino alla fine, dalla parte dei fedeli alla tradizione. E se sarà necessario un intervento straniero per sostenere la Monarchia, allora io sarò dalla parte della Repubblica... Dopo chiesi di dimettermi. Lo chiesi perché, dopo molti anni di sacrificio e lavoro sotto i colori blu e bianco e gli scudi della nostra bandiera, non pensavo, non potevo accettare di abbandonare il simbolo della storia del mio Paese. [Fingere] che un simbolo con radici nella nostra anima e [che] ispirava rispetto in tutto il mondo e [le] opere di molte generazioni. E io, da parte mia, mi trovo troppo vecchio per iniziare ora una nuova lotta che le ghirlande di una nuova bandiera richiedono.''"</blockquote>
 
==== L'attacco a Chaves ====