Rosso Fiorentino: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 52:
Una condanna del novembre 1518 aveva costretto l'artista a risarcire un suo creditore e, non potendo pagare, un mese dopo era stato pubblicamente dichiarato insolvente in città tramite bando<ref name=N86/>. Per questo motivo per alcuni anni l'artista dovette stare distante da Firenze, trovando tuttavia l'ambiente dei centri minori particolarmente congeniale alle sue ricerche sul rinnovamento radicale del linguaggio figurativo, lontano dai vincoli imposti dall'ufficialità fiorentina<ref name=ML7/>.
In questi anni il Rosso si recò a [[Piombino]], chiamato da [[Jacopo V Appiani]], per il quale dipinse, a detta del [[Vasari]], un "''Cristo morto'' bellissimo", una "cappelluccia" e, forse, un suo ritratto.<ref>Valle, pp. 23 e 67</ref> Probabilmente la pala si trovava nell'altare della Compagnia del Corpo di Cristo nella [[Duomo di Piombino|pieve di Sant'Antimo]], come sembra confermare un pagamento da parte dei confratelli all'artista<ref name=N86>Natali, cit., p. 86.</ref>. Gli [[Appiano (famiglia)|Appiani]] erano inoltre antimedicei ed è possibile che proprio da essi Rosso avesse cercato rifugio essendo di fede politica repubblicana e, molto probabilmente, [[savonarola|savonaroliano]]<ref name=N86/>. Esiste poi uno scarto di due anni nella biografia del Rosso, in cui Natali ha ipotizzato un possibile viaggio fino a [[Napoli]], sulla base di una lettera del Summonte che parla della presenza in città di un "Ioan Baptista fiorentino" e di ritratti di dame della corte aragonese che potrebbero derivare da originali perduti del Rosso<ref name=N86/>. La corte napoletana era legata da parentela con quella degli Appiani; inoltre in un inventario delle opere di [[Fontainebleau]] del 1625 si cita tra l'altro un ritratto di [[Giovanna d'Aragona (regina 1478)|Giovanna d'Aragona]] di mano del Rosso<ref>cit. in Natali, p. 86.</ref>.
===Volterra===
|