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== Biografia ==
Emilio Gentile è nato a [[Bojano]], in [[provincia di Campobasso]], il 31 agosto 1946. Allievo di [[Renzo De Felice]], dalla seconda metà degli anni Settanta ha lavorato sulla [[Storia del fascismo italiano|storia del fascismo italiano]]. I suoi studi hanno riguardato temi della storia contemporanea fra i quali la modernità, la nazione, il totalitarismo, il pensiero mitico, le religioni della politica.
 
Autore di uno studio complessivo sull'ideologia fascista, si è occupato delle strutture istituzionali del fascismo, dell'organizzazione della politica e delle manifestazioni culturali. Ha inaugurato un nuovo filone di studi dedicati al [[totalitarismo]] e con ''La via italiana al totalitarismo'', ma anche con lavori degli anni successivi, Gentile ha indicato limiti dell'interpretazione, proposta fra gli altri da [[Hannah Arendt]], secondo cui il fascismo italiano non sarebbe stato un regime totalitario. Nella sua visione il fascismo fu il primo esperimento totalitario della storia perché diede vita a una nuova forma di dominio politico che interessava tutti gli aspetti della vita di un cittadino italiano. Questo esperimento fu messo in atto da un partito-milizia che ebbe come obiettivo costante l'imposizione del primato della [[politica]] su ogni altro aspetto della vita individuale e collettiva della [[nazione]].