Lingua greca antica: differenze tra le versioni

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|mappa = Idioma griego antiguo.png
|didascalia = Diffusione della lingua greca antica (dopo [[Alessandro Magno]])
|estratto = {{polytoniclang|grc|Πάτερ ἡμῶν ὁ ἐν τοῖς οὐρανοῖς}}<br />
: {{polytoniclang|grc|ἁγιασθήτω τὸ ὄνομά σου·}}
: {{polytoniclang|grc|ἐλθέτω ἡ βασιλεία σου·}}
: {{polytoniclang|grc|γενηθήτω τὸ θέλημά σου,}}
: {{polytoniclang|grc|ὡς ἐν οὐρανῷ καὶ ἐπὶ τῆς γῆς·}}
: {{polytoniclang|grc|τὸν ἄρτον ἡμῶν τὸν ἐπιούσιον δὸς ἡμῖν σήμερον·}}
: {{polytoniclang|grc|καὶ ἄφες ἡμῖν τὰ ὀφελήματα ἡμῶν,}}
: {{polytoniclang|grc|ὡς καὶ ἡμεῖς ἀφίεμεν τοῖς ὀφειλέταις ἡμῶν·}}
: {{polytoniclang|grc|καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν,}}
: {{polytoniclang|grc|ἀλλὰ ῥῦσαι ἡμᾶς ἀπὸ τοῦ πονηροῦ.}}
: {{polytoniclang|grc|Ὅτι σοῦ ἐστιν ἡ βασιλεία καὶ ἡ δύναμις καὶ ἡ δόξα εἰς τοὺς αἰῶνας·}}
: {{polytoniclang|grc|ἀμήν.}}
|traslitterazione = ''Páter hēmôn ho-en-tôis ūranôis''<br />
: ''haghiasthḗtō tò ónomá-sū;''
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* Il [[greco nord-occidentale]], parlato nel Peloponneso di nord-ovest, nella Grecia centrale, in Macedonia (greco macedone), in [[Epiro]] (ma i Greci consideravano μιξοβάρβαρος, semibarbara, la lingua delle regioni periferiche di nord-ovest);
* il dialetto [[arcado-cipriota]], ultimo relitto del [[dialetto miceneo]], proprio dei discendenti dei profughi micenei scampati dai [[Popoli del Mare]], parlato in [[Arcadia]] e a [[Cipro]];
* il [[dialetto panfilio]], anch'esso considerato {{polytoniclang|grc|μιξοβάρβαρος}} dai Greci della madrepatria, parlato sulle coste della [[Panfilia]] ed effettivamente contaminato da influssi adstratici di lingue epicoriche non greche.
* uno statuto a sé aveva invece il [[dialetto omerico]]. Mai effettivamente parlato da alcuna popolazione, era la lingua usuale della poesia epica e si basava sullo ionico, mescolato a significativi apporti eolici, con la sopravvivenza di corposi relitti fonetici, morfologici e lessicali del dialetto miceneo.
 
Per la grammatica e le particolarità linguistiche di questi dialetti, si rimanda alle voci indicate dai collegamenti. La grammatica di cui delineeremo gli aspetti fondamentali è improntata in larga parte al [[dialetto attico]], parlato ad [[Atene]], e impostosi dal [[V secolo a.C.]] in poi come lingua panellenica, a causa dell'egemonia militare, politica, economica, culturale di Atene; tale dialetto, insieme a una componente [[dialetto ionico|ionica]] più o meno forte a seconda dei luoghi, sarà alla base della {{polytonic lang|grc|κοινὴ διάλεκτος}}, la ''[[koinè]]'' di età ellenistica, la lingua franca del Mediterraneo nota anche come greco comune, greco alessandrino o greco ellenistico. Essa non coincide appieno con il [[dialetto attico]] puro.
 
== Fonologia ==
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La pronuncia itacistica fu importata in [[Italia]] dagli intellettuali bizantini scampati alla conquista e al saccheggio di [[Costantinopoli]] ([[1453]]) da parte dei [[Ottomani|Turchi]]. Quegli intellettuali (fra cui spiccavano il [[filosofo]] [[neoplatonismo|neoplatonico]] [[Emanuele Crisolora]] e il cardinale [[Giovanni Bessarione]]) impressero alla lettura dei classici greci il loro accento e la loro inflessione. Essi leggevano {{IPA |link=Vocale anteriore chiusa non arrotondata| /i/}} anche le lettere '''η''' e '''υ''', i dittonghi '''ει''', '''οι''' e '''υι''' e pronunciavano {{IPA |link=Vocale anteriore semiaperta non arrotondata| /ɛ/}} il dittongo '''αι'''; inoltre pronunciavano {{IPA |link=Fricativa labiodentale sonora| /v/}} la lettera υ nei dittonghi '''αυ''' ed '''ευ''' prima di vocale o consonante sonora e {{IPA |link=Fricativa labiodentale sorda| /f/}} prima di consonante sorda; come {{IPA |link=Fricativa labiodentale sonora| /v/}} era letta anche la '''β'''. Davano poi pronuncia fricativa a '''γ''' e '''δ''' (rispettivamente {{IPA|/ɣ/}} e {{IPA|/ð/}}), come anche alle aspirate '''φ''' {{IPA|/f/}}, '''χ''' {{IPA|/x/}} e '''θ''' {{IPA|/θ/}}.
 
Fu un altro grande umanista, l'olandese [[Erasmo da Rotterdam|Desiderio Erasmo da Rotterdam]] ad opporsi alla pronuncia itacistica del greco antico. Questi, studiando le [[figure di suono]] nei poeti comici, in particolare le [[onomatopee]], scoprì che la pronuncia antica era diversa da quella roicliniana: il belato della pecora in [[Cratino]], [[commediografo]] ateniese del V secolo a.C., è infatti imitato con '''{{polytonic lang|grc|βῆ βῆ}}''', il che denunciava il vero suono delle lettere greche che componevano questa particolare onomatopea: non {{IPA |/vi/}}, ma {{IPA |/bɛː/}}. Pertanto Erasmo scoprì e cercò di ripristinare la vera pronuncia classica, che da lui prende il nome di ''erasmiana''.
 
La pronuncia erasmiana pura, come Erasmo l'ha formulata, presenta tuttavia alcune imprecisioni: all'epoca, infatti, mancavano ancora tutti gli studi di [[linguistica storica]] sviluppati a partire dal XIX secolo. Grazie alle nuove informazioni, i linguisti hanno quindi perfezionato la ricostruzione, definendo i caratteri della vera pronuncia greca classica, del [[V secolo a.C.]]; questa pronuncia perfezionata è detta ''pronuncia scientifica'' ed è illustrata nelle pubblicazioni di [[Sidney Allen]]. La pronuncia nella prassi scolastica convenzionale italiana, tuttavia, pur avendo come base la forma erasmiana, differisce tuttavia per diversi aspetti: