Argillite di Riva di Solto: differenze tra le versioni

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Rolf acker (discussione | contributi)
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|Carta= Fogli 1/50000: 75 - Como; 76 - Lecco; 77 - Clusone; 80 - Riva del Garda; 99 - Iseo.
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== Descrizione ==
L’Argillite di Riva di Solto è composta tipicamente da due litozone: <ref group = "N">Unità informale definita dall’associazione [[Litotipo|litologica]]</ref><ref>{{cita|Cassinis et al. (2011)|pp. 67-68}}.</ref><ref>{{cita|Jadoul et al. (2012)|pp. 98-99}}.</ref>
*Litozona inferiore. Costituita da [[Argillite|argilliti]] e [[Marna|marne]] argillose nerastre fissili,<ref group = "N">Che tendono a fratturarsi lungo piani paralleli alla stratificazione.</ref> sottilmente stratificate, sovente rinsaldate a definire corpi stratiformi di spessore da alcuni decimetri fino ad alcuni metri, con livelli di calcari marnosi grigio-nerastri con laminazioni parallele, fetidi<ref group = "N">Dal tipico odore di uova marce che si sprigiona alla percussione con un martello, per il contenuto in [[idrogeno solforato]] derivante dalla [[Decomposizione (chimica)|decomposizione]] [[Anaerobiosi|anaerobica]] della [[Cherogene|materia organica]].</ref> Sono presenti localmente livelli caotici ([[slump]] e [[Breccia (geologia)|brecce]]), che testimoniano attività [[tettonica]] sinsedimentaria.<ref group = "N">Movimenti tettonici contemporanei alla sedimentazione.</ref> Questa litozona è presente solo dove la formazione è più spessa, in corrispondenza dei [[Depocentro|depocentri]] dei bacini in cui si è deposta.
*Litozona superiore. Caratterizzata da una sedimentazione marcatamente ciclica, composta da cicli asimmetrici costituiti da una parte basale argillosa, con argilliti nere fissili simili a quelle della litozona inferiore, da una parte intermedia con litotipi più marnosi, meglio stratificati e con intercalazioni di calcari e da una parte superiore più carbonatica costituita da calcari micritici<ref group = "N">Costituiti da fango litificato, a grana finissima.</ref> prevalenti, con intercalazioni marnoso-argillose nettamente subordinate. Il passaggio alla base argillosa del ciclo successivo è generalmente netto, spesso rimarcato dalla presenza di livelli irregolari di [[lumachella]] a [[molluschi]] (prevalentemente [[Bivalvia|bivalvi]]), caotici, interpretati come tempestiti<ref group = "N">O ''storm layer'': depositi lasciati da episodi di tempesta sopra sedimenti di acque basse o sulla costa, spesso contenenti fossili di organismi rimaneggiati, “buttati” sulla costa dalle tempeste. Sono caratterizzati tipicamente da una tessitura interna caotica con elementi a diversa granulometria mescolati e con selezione scarsa o assente, talora con base erosiva.</ref>
[[File:Argillite Riva di Solto outcrop2.png|thumb|left|La litofacies più caratteristica dell'Argillite di Riva di Solto, argilliti fissili grigio-nerastre, vista sia su superficie alterata che su rottura fresca. [[Riva di Solto]] (BG). Lo smartphone in fotografia è lungo 13,5 cm.]]
 
L’Argillite di Riva di Solto è contraddistinta nel suo complesso da un contenuto in carbonio organico (TOC ovvero [[Total organic carbon#Ricerca di idrocarburi|''Total Organic Carbon'']]) piuttosto elevato (tra 0.5% e 1%) ed è da considerarsi una [[roccia madre]] di [[idrocarburi]]. Questa caratteristica deriva da condizioni [[Euxinico|anossiche]] al fondale.<ref name="Jadoul 2012 p.99">{{cita|Jadoul et al. (2012)|p.99}}.</ref><br>
 
== Contenuto paleontologico ==
La litozona inferiore è sterile o scarsamente fossilifera con scaglie di pesci e frustoli carboniosi; verso l’alto aumenta il contenuto paleontologico, costituito per lo più da bivalvi, con forme endobionti<ref group = "N">Organismi che vivono infossati nel sedimento.</ref> nei livelli marnoso-argillosi e forme epibionti <ref group = "N">Organismi che vivono sulla superficie del sedimento.</ref> entro i livelli più carbonatici, resti sparsi di pesci e [[coproliti]].<ref name="Cassinis 2011 p. 69">{{cita|Cassinis et al. (2011)|p. 69}}.</ref>
Sono presenti in alcune località, come in Val Brunone, presso [[Ponte Giurino]] ([[Valle Imagna]]) ricche e ben conservate faune a [[pesci]], [[crostacei]] (tra cui [[Thylacocephala|tilacocefali]]), rettili e anche organismi terrestri, ad esempio [[Insecta|insetti]], come la celebre “libellula” ''[[Italophlebia]] gervasuttii''.
 
== Ambiente sedimentario e significato paleoambientale ==
L'ambiente deposizionale nella parte basale della formazione è di bacino anossico intrapiattaforma più o meno [[Subsidenza|subsidente]] con scarsa circolazione d'acqua e condizioni anossiche al fondale, simile a quello del sottostante [[Calcare di Zorzino]], con morfologia in parte ereditata da quest'ultimo.<ref name="Cassinis 2011 p. 69" /> Questa parte della formazione si è sedimentata in un ambiente molto tranquillo, al di sotto della zona di influenza delle onde di tempesta; le condizioni di ossigenazione migliorano progressivamente verso l'alto con il progressivo colmamento dei bacini e iniziano a risentirsi gli effetti delle onde di tempesta.<ref>{{cita|Stefani e Golfieri (1989)|p. 31}}.</ref>
 
La litozona superiore rappresenta un contesto di [[Rampa carbonatica|rampa]] a sedimentazione carbonatica/mista distale. La marcata ciclicità deposizionale riflette probabilmente variazioni cicliche relative del livello marino, dovute a una complessa interazione tra subsidenza di origine tettonica e variazioni [[Eustatismo|eustatiche]], queste ultime di probabile origine climatica, forse relazionata a [[Cicli di Milanković|cicli orbitali]].<ref>{{cita|Jadoul et al. (2012)|p. 41}}.</ref>
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== Rapporti stratigrafici e datazione ==
Lo spessore della formazione è variabile da 50–100 m nel settore lombardo occidentale (Comasco e Lecchese),<ref>{{cita|Michetti et al. (2012)|p.55}}.</ref> ove può essere assente per mancata deposizione, a circa 100–300 m nel Bergamasco (Val Brembana e Seriana),<ref name="Jadoul 2012 p.99" /> fino a un massimo di circa 1100 m sulla sponda bergamasca del Lago d'Iseo, per diminuire di nuovo verso est, nell'area gardesana, fino a 100–200 m.<ref name="Cassinis 2011 p. 68">{{cita|Cassinis et al. (2011)|p. 68}}.</ref> Gli spessori maggiori appaiono corrispondere a bacini strutturalmente già configurati a livello delle formazioni bacinali preesistenti ([[Calcare di Zorzino]]).<ref>{{cita|Jadoul e Galli (2008)|p. 455, fig. 2}}.</ref>
 
Il limite inferiore è con unità bacinali, tipicamente il [[Calcare di Zorzino]], oppure con facies di scarpata rappresentate da livelli risedimentati più o meno grossolani ([[Dolomie Zonate]]), con i quali localmente si ha pure una limitata eteropia; nelle aree di [[Horst|paleoalto strutturale]] il contatto è con facies di piattaforma carbonatica della [[Dolomia Principale]]. Il passaggio è netto, per comparsa improvvisa di litotipi argillosi.<ref name="Cassinis 2011 p. 68" />
 
Il Limite superiore è marcatamente transizionale con il [[Calcare di Zu]], con il quale si ha anche localmente una transizione laterale per eteropia. Il passaggio è in genere difficile da individuare univocamente e viene fissato convenzionalmente dove si ha un deciso aumento in spessore e frequenza dei banchi carbonatici e un aumento della frazione bioclastica nelle microfacies.<ref>{{cita|Cassinis et al. (2011)|pp. 68-69}}.</ref>
 
Tradizionalmente attribuita in passato al [[Retico (geologia)|Retico]] inferiore in base al contenuto macrofaunistico, la formazione è stata recentemente riassegnata al [[Norico (geologia)|Norico]] superiore in base al contenuto [[Palinologia|palinologico]].<ref name="Cassinis 2011 p. 69" />
 
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File:LateTrias(Norian-Rhaetian) Lombardian Basin.png|Schema stratigrafico che illustra la serie dal tardo Triassico ([[Norico]]-[[Retico]]) al Giurassico basale ([[Hettangiano]]-[[Sinemuriano]]) nelle Alpi meridionali in Lombardia, lungo una sezione est-ovest. È visibile la distribuzione delle facies riferite all'Argillite di Riva di Solto (ARS1-ARS2). La litozona superiore dell'Argillite di Riva di Solto (ARS2) non è distinta dalla parte inferiore del [[Calcare di Zu]] (ZU1) in quanto il limite è transizionale e di difficile identificazione.<ref>{{cita|Jadoul e Galli (2008)|p. 455, fig. 2, modificata}}.</ref>
File:Argillite Riva di Solto Ciclicity.png|Rappresentazione schematica della ciclicità deposizionale tipica dell'Argillite di Riva di Solto (sviluppata soprattutto nella litozona superiore).<ref group="N">È rappresentata una sezione ideale basata su dati reali di affioramento (vedere l'esempio reale riportato in Stefani e Golfieri,1989, p. 38, fig. 6).</ref> Questo tipo di ciclicità è originata probabilmente dall'interazione della [[subsidenza]] [[tettonica]] e di variazioni cicliche del livello marino di origine climatica.<ref>{{cita|Stefani e Golfieri, 1989|p. 51}}.</ref>
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=== Esplicative ===
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=== Bibliografiche ===