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=== Aggressioni alle persone e antropofagia ===
In una ricerca d'archivi storici, effettuata in una porzione della pianura Padana comprendente gran parte di [[Lombardia]], [[Vercelli]] e [[Novara]], ed il [[Canton Ticino]], sono state rinvenute notizie di almeno 440 casi di aggressioni letali verso gli umani risalenti tra il XV e il XIX secolo. Un'analisi comparata dei vari casi ha rilevato che le aggressioni avvenivano soprattutto in zone agricole a seguito dell'incremento delle popolazioni rurali, coi conseguenti cambiamenti ambientali dovuti al pascolo e alla caccia alle prede naturali del lupo. La maggior parte delle vittime in tutto il periodo in questione furono bambini dai 6 ai 15 anni, impegnati di giorno come pastorelli, spesso da soli, in zone di pascolo ad altitudini di 101-300 metri [[Livello del mare|s.l.m]]. Vi era un picco nel numero di aggressioni nel periodo giugno-luglio, che coincideva con la nascita dei cuccioli e il conseguente aumento della fame e l'arrivo dei pastori con il bestiame nei pascoli. A differenza che nelle campagne, nei pressi delle zone abitate le aggressioni furono per lo più contro persone adulte, probabilmente sferrate da esemplari affetti di [[Rabbia (malattia)|rabbia]], una malattia che a quei tempi aveva esito mortale.<ref name="cagnolaro1992"/> Un'altra ricerca ha evidenziato come le documentazioni riguardanti le uccisioni di persone, complice anche la regolarità di stesura dei registri di morte parrocchiani, vengono minuziosamente registrate solo dal 1800. Da queste si distinguono i casi di aggressione stimate in un 20% dei casi, di lupi [[rabbia (malattia)|idrofobi]] i quali non prelevano le vittime e non le mangiano, dalla maggior parte dei casi in cui risulta che i corpi vengono trascinati e divorati.<ref>Aldo Oriani, ''Il lupo nel XIX secolo nella pianura vercellese e novarese'', in Roberto Fantoni, Atti del convegno: ''La presenza storica di lupo, lince e orso nel Piemonte orientale'', 2020, CAI, Varallo[https://www.caivarallo.com/wp-content/uploads/2021/02/Atti_Varallo_2019_grandi_predatori.pdf]</ref>
Una rassegna di aggressioni contro gli umani da parte dei lupi pubblicata dal ''Norsk institutt for naturforskning'' (NINA) nel 2002 non riuscì a portare alla luce casi documentati in Italia dopo la seconda guerra mondiale e l'eradicazione della [[Rabbia (malattia)|rabbia]] negli anni sessanta.<ref>{{Cita libro|url=http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|titolo=The Fear of Wolves: A Review of Wolf Attacks on Humans|editore=NINA|autore=Linnell, J.D.C.|etal=si|lingua=en|anno=2002|isbn=82-426-1292-7|cid=harv|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131109205016/http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|citazione=''There are no documented cases of wolves attacking or killing humans in Italy in the period after world war two. Italy has been free of dog rabies dince c.1960, and has not had rabies in wildlife populations during recent centuries, so rabid wolves would not be expected to occur in recent times.''}}</ref> Un aggiornamento pubblicato nel 2021 includeva il caso di un lupo solitario a [[Otranto]] che, nel giugno del 2020, ferì due persone dopo essere stato nutrito per giorni dai turisti. Un esame dell'animale rivelò il segno di un collare, indicando che fu precedentemente tenuto in cattività, e un'analisi genetica rivelò un basso livello di introgressione canina.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Linnell|cognome=J.D.C.|url=https://brage.nina.no/nina-xmlui/bitstream/handle/11250/2729772/ninarapport1944.pdf?sequence=1&isAllowed=y|titolo=Wolf attacks on humans: an update for 2002–2020|editore=NINA|etal=si|lingua=en|anno=2021|isbn=978-82-426-4721-4|cid=harv}}</ref> Oltre il caso otrantino, il progetto LIFE WILD WOLF rilevò altri cinque casi di comportamenti audaci nei lupi in Italia nel periodo dal 2012-2022, la maggior parte dei quali coinvolgendo lupi singoli che non dimostrarono alcun timore per gli esseri umani.<ref name="frýbová2024">{{Cita pubblicazione|nome=Frýbová|cognome=S.|url=https://lciepub.nina.no/pdf/638742571606602771_Technical_report_T2.1_WW_LCIE.pdf|titolo=Bold wolf behaviour: definitions and analysis of reported past cases across Europe|editore=Report for LIFE WILD WOLF project LIFE21 NAT-IT-101074417, Task 2.1, in collaboration with the IUCN Large carnivore Initiative for Europe (LCIE). Istituto di Ecologia Applicata|etal=si|lingua=en|anno=Dicembre 2024|cid=harv}}</ref> A fine 2024 [[ISPRA]] certifica con analisi del Dna 20 aggressioni a persone in Italia, a seguito i [[Carabinieri Forestali]] iniziano a formare i primi nuclei di pronto intervento attrezzati di pallottole di gomma e letali.<ref>{{Cita pubblicazione|nome1=P.|cognome1=Aragno|nome2=V.|cognome2=Salvatori|nome3=V.|cognome3=La Morgia|nome4=V.|cognome4=Gervasi|nome5=P.|cognome5=Fazzi|nome6=F.|cognome6=Marucco|nome7=S.|cognome7=Angelucci|nome8=P.|cognome8=Genovesi|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/monitoraggio-nazionale-del-lupo/notizie/protocollo_lupi_confidenti_ispra_life_wild_wolf_dic24_def.pdf|titolo=Protocollo sperimentale per l'identificazione e la gestione dei lupi urbani e confident|editore=Realizzato
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