Ronald Reagan: differenze tra le versioni

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La sua politica economica basata sull'offerta (''[[supply-side economics]]'' o anche ''[[Reaganomics]]'') fu caratterizzata dal taglio del 25% dell'imposta sul reddito, dalla riduzione dei tassi d'interesse, dall'aumento delle spese militari e anche del deficit e del debito pubblico. Dopo una recessione nel biennio tra il 1981 e il 1982, l'economia statunitense iniziò una rapida ripresa nel 1983.
 
Reagan e il suo Vice Presidentevicepresidente George H. W. Bush [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1984|vennero rieletti nel 1984]], sconfiggendo il rivale, il Democraticodemocratico [[Walter Mondale]] (che era Vice Presidentevicepresidente durante la [[presidenza di Jimmy Carter]] dal 1977 al 1981), in ben 49 Stati su 50 e stabilendo un nuovo record nelle statistiche elettorali degli Stati Uniti d'America. In altri argomenti di politica interna non riuscì a cambiare in maniera significativa le politiche riguardanti l'assistenza pubblica e l'[[aborto]]. Spostò comunque a [[destra (politica)|destra]] l'asse del sistema giudiziario federale, nominando giudici conservatori alla [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Corte suprema]] e alle corti inferiori.
 
Dal punto di vista degli affari internazionali rialzò il livello della sfida tecnologica e militare all'[[Unione Sovietica]]. Simbolo della volontà di vincere la contrapposizione con il tradizionale avversario della [[guerra fredda]] fu la [[Strategic Defense Initiative]] (spesso indicata con il termine di ''Guerre stellari'', in riferimento alla [[Guerre stellari|celebre saga cinematografica di fantascienza]]). Nella seconda metà degli anni ottanta, Reagan negoziò con il nuovo segretario generale del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] [[Michail Gorbačëv]] grandi riduzioni degli armamenti atomici, inaugurando quella che parve essere una nuova era di pace nel mondo. A partire dal 1989, pochi mesi dopo l'insediamento alla Presidenzapresidenza del successore [[George H. W. Bush]] - già vicepresidente con Reagan - l'Unione Sovietica iniziò a collassare. Gli Stati Uniti d'America rimasero così l'unica superpotenza mondiale. Tra gli storici, peraltro, esistono varie scuole di pensiero: qualcuno di loro considera Reagan uno dei maggiori artefici del collasso dell'Unione Sovietica nel 1991,<ref name="autogenerato1">Busch 1993; Summy e Salla 1995</ref> mentre per altri il crollo sovietico era inevitabile e Reagan lo avrebbe solo anticipato.<ref name="War 1985">War: The New Edition, Gwynne Dyer (1985, 2004);</ref> Ad ogni modo, l'approccio di Reagan alla politica estera, pur molto controverso durante gli anni della sua presidenza, a posteriori contribuì a ristabilire il ruolo primario degli Stati Uniti d'America nel mondo.
 
Rivoluzionò le strategie di marketing politico, proponendosi come uomo nuovo, cittadino tra i cittadini, vicino alla gente. Enfatizzò il suo scetticismo riguardo alla capacità del governo federale di risolvere i problemi, soprattutto economici. La sua soluzione fu di ''ritirare'' l'impegno governativo a controllare e pianificare l'economia, riducendo le imposte e le regolamentazioni, per consentire alle forze del libero mercato di autoregolarsi. Durante la cerimonia d'insediamento espresse le sue concezioni economiche con questa formula: "Il governo non è la soluzione del nostro problema, il governo è il problema".