Cangrande I della Scala: differenze tra le versioni
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Visto che non si riuscivano ad ottenere risultati di rilievo, l'esercito mantovano-veronese si ritirò dai territori ferraresi per andare in aiuto di [[Matteo I Visconti]], che stava cercando di riappropriarsi del potere a [[Milano]] dopo essere stato cacciato dai guelfi [[Della Torre|Torriani]]. In agosto l'esercito venne affidato a Cangrande, che lo portò non lontano da [[Bergamo]], dove il Visconti, radunati 800 cavalieri e {{M|1500}} fanti,<ref name= Pagina13-14 >{{cita|Spangenberg|pp. 13-14|spangenberg}}.</ref> si unì alle truppe alleate. [[Guido della Torre]] preparò un forte esercito e riuscì a mettere in fuga Matteo Visconti; a quel punto Cangrande non vedeva motivi per continuare l'azione di forza e decise di ritirarsi.
Il 14 marzo Verona (alla cui lega si era nel frattempo unita anche [[Ravenna]]) riprese la guerra contro [[Azzo VIII d'Este|Azzo VIII,]] mentre il mese successivo venne siglata la pace con Milano. A Ferrara si unì [[Cremona]] che, dopo la sua entrata in guerra, vide il proprio territorio saccheggiato dai cavalieri veronesi. Dopo gli attacchi al territorio cremonese i cavalieri rincasarono a [[Ostiglia]], dove furono raggiunti da [[Azzo VIII d'Este|Azzo VIII]] insieme alle truppe ausiliarie di [[Napoli]] e [[Bologna]]. Cangrande e [[Alboino della Scala|Alboino]] raggrupparono un esercito di {{M|10000}} fanti e {{M|1400}} cavalieri per difendere la città,<ref name= Pagina13-14 /> ma, nonostante questo, [[Ostiglia]] venne conquistata e la flotta mantovano-veronese sul [[Po|fiume Po]] catturata. [[Azzo VIII d'Este|Azzo VIII]] però morì e lasciò il potere al nipote [[Folco II d'Este|Folco,]] ma, ritenendo ingiusto questo passaggio,
Verona e Mantova non avevano quindi più motivi per continuare la guerra, vista la nascita di lotte intestine a Ferrara, che aveva così perso il ruolo di importante centro guelfo dell'alta Italia; [[Scaligeri]] e [[Bonacolsi]] chiesero e ottennero il mantenimento dello stato precedente all'inizio della guerra. Durante la guerra morì la madre [[Verde di Salizzole]]; l'unico parente stretto di Cangrande ancora in vita rimase quindi il fratello [[Alboino della Scala|Alboino]].
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