Acceptus: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 26:
 
== Stile ==
Lo stile di Acceptus riprende elementi dell'arte orientale (principalmente quella [[Bisanzio|bizantina]]) e di quella [[arte longobarda|longobarda]]: dalla prima riprende i soggetti fantastici ([[telamoneTelamone (architettura)|telamoni]] grotteschi, [[grifone|grifoni]], [[sfinge|sfingi]]) e i motivi zoomorfi e fitomorfi; dalla seconda, la tendenza alla geometrizzazione esasperata. Acceptus offre un'equilibrata sintesi di questi linguaggi, aggiungendovi anche una spiccata espressività e un certo [[naturalismo]] nel modellare elementi quali barba e capelli nelle figure antropomorfe e piumaggio e pelliccia in quelle zoomorfe<ref>[https://www.pinacotecabari.it/index.php/collezioni Pinacoteca "C. Giaquinto" di Bari - Collezioni]</ref>.
 
Acceptus è il primo a introdurre nel Meridione il [[leggio a forma di aquila]] di retaggio orientale, riscontrabile nell'ambone di Canosa e nel [[pulpito]] della Cattedrale di Bari. Un altro stilema da lui introdotto è quello dell'elefante stiloforo/reggimensola, che si ritrova nella cattedra episcopale di Canosa (detta "di Ursone"), firmata tuttavia da un altro scultore, Romualdo: l'aderenza ai modelli e la coerenza cronologica fa tuttavia pensare che questi fu allievo di Acceptus. Lo stesso stilema è riscontrabile nel finestrone absidale della cattedrale di Bari, spesso attribuito alla scuola di Acceptus o alle sue proprie mani; tale motivo ebbe un notevole successo negli anni successivi, e fu ripreso non solo nella scultura, ma anche in altre arti figurative (ad esempio nel [[Mosaico di Otranto]])<ref> Petrucci A., ''Nostra civiltà artistica. Invito alla Daunia''</ref>.