Nivolumab: differenze tra le versioni
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Secondo lo studio CheckMate-816, il 79% dei pazienti trattati con nivolumab in associazione con [[chemioterapia]] è ancora vivo dopo 4 anni, rispetto al 62% di che aveva ricevuto soltanto la chemioterapia.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilmessaggero.it/salute/medicina/tumore_polmone_cura_immunoterapia_nivolumab_ultimissime_cosa_sappiamo_oggi-8746095.html|titolo=Tumore polmone, più guarigioni con l’immunoterapia precoce: rivoluzione nivolumab, cosa cambia per i pazienti|sito=www.ilmessaggero.it|data=2025-03-29|accesso=2025-04-10|urlarchivio =https://archive.li/QioiP|dataarchivio =10 aprile 2025 |urlmorto =no}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Patrick M.|cognome=Forde|nome2=Jonathan|cognome2=Spicer|nome3=Shun|cognome3=Lu|data=2022-05-25|titolo=Neoadjuvant Nivolumab plus Chemotherapy in Resectable Lung Cancer|rivista=New England Journal of Medicine|volume=386|numero=21|pp=1973–1985|accesso=2025-04-10|doi=10.1056/NEJMoa2202170|url=https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2202170}}</ref>
Il CheckMate 238 è uno studio multicentrico di Fase 3 condotto su 906 pazienti e durato dieci anni, che rappresenta il più lungo follow up per la somministrazione di un immunoterapico dopo l'intervento chirurgico del [[melanoma]]. Il nivolumab ha evidenziato un’efficacia superiore e duratura rispetto alla monoterapia con l’ipilimumab, sia sulla sopravvivenza libera da recidiva e sia sulla sopravvivenza libera da metastasi a distanza.
==Note==
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