Condizionale presente: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m corretto errore di battitura
Tolto il superfluo (es. "di questo tempo": si sa di cosa stiamo parlando, la virgola dopo "nelle forme..." perché non è un inciso), evitata la ripetizione di "riguarda".
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 28:
|}
 
Le regole di coniugazione di questo tempo ricordano molto da vicino quelle del [[futuro semplice]]. Come nel caso del futuro, in alcune forme verbali della coniugazione in -''ere'', può verificarsi la caduta della ''e'' tematica: il risultato sarà ''vedrò/vedrei'' al posto di ''vederò/vederei''. Similmente, avremo: ''avrei, cadrei, potrei, dovrei, saprei'' ecc. Lo stesso riguardaaccade con il verbo ''andare'' (''andrei''). Il fenomeno riguarda in linea di massima i verbi in cui la -''e''- tematica è accentata (''potére, potrei''; ma ''scrìvere, scriverei'').
 
Le analogie tra condizionale e futuro persistono tra tutte le diverse forme irregolari dei verbi, compresi quelli in -''are'' (''farò/farei; darò/darei, starò/starei;'') e si ritrovano nelle particolarità ortografiche dei verbi regolari che terminano per ''-gare, -care, -giare'' o ''-ciare'' (avremo ad esempio ''pag'''h'''erò/pag'''h'''erei; man'''ge'''rò/man'''ge'''rei''). Del resto, il futuro è un tempo assai vicino al condizionale presente tanto per la formazione quanto per il suo significato ed i suoi sviluppi storici.<ref>Coseriu, vedi bibliografia: il condizionale è il membro [[marcatezza (linguistica)|marcato]] dell'opposizione diretta che ritroviamo nella coppia condizionale-futuro</ref>