Il [[toponimo]] Cammarata deriva probabilmente dal [[Lingua greca bizantina|greco bizantino]] κάμαρα ''kàmara'' 'stanza a volta'; altre fonti ci riportano che il nome potrebbe derivare dalla dicitura latina ''[[Camico|Camicus]] Erat'' 'qui era Camico', poiché nei pressi del paese sono stati ritrovati reperti.
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== Storia ==
Il [[toponimo]] Cammarata deriva probabilmente dal [[Lingua greca bizantina|greco bizantino]] κάμαρα ''kàmara'' 'stanza a volta'; altre fonti ci riportano che il nome potrebbe derivare dalla dicitura latina ''[[Camico|Camicus]] Erat'' 'qui era Camico', poiché nei pressi del paese sono stati ritrovati reperti. Cammarata si estende su una superficie di {{formatnum:19203}} ettari con una densità abitativa di 958 abitanti per km quadrato e si trova a 989 metri s.l.m. Il primo documento nel quale viene citato il territorio di Cammarata è del [[1141]], un atto di donazione della chiesa di Santa Maria (oggi distrutta) da parte della normanna Lucia di Cammarata al [[vescovo di Cefalù]]; insieme alla chiesa Lucia la Normanna dona anche cinque casali dal nome di origine araba, segno che il territorio a quell'epoca era abitato almeno dal tempo dell'[[Storia della Sicilia islamica|occupazione araba della Sicilia]]; era presente, in quel tempo, anche una piccola comunità ebraica, rimasta poi fino al 1492, quando con [[Decreto dell'Alhambra|l'editto di Granada]] furono espulsi da tutta la Sicilia. Reperti archeologici trovati in tutto il territorio di Cammarata testimoniano che esso era abitato anche in epoca romana e addirittura preistorica. La contea di Cammarata seguì le vicissitudini storiche della [[Sicilia]], passando dai Normanni agli Svevi e con [[Federico II di Sicilia|Federico II]] diventò per breve tempo città demaniale. Passato il periodo di grande incertezza dovuto alla [[vespri siciliani|guerra del Vespro]], nel 1397 in seguito alla ribellione del conte di Cammarata a [[Martino il Giovane]] che nel frattempo era diventato re di Sicilia, Cammarata subì l'assedio da parte di [[Bernardo Cabrera]], braccio destro del Re.
Cammarata fu possesso e residenza di diverse famiglie nobili fra le quali quelle di [[Vinciguerra d'Aragona]] nel [[1369]], dei [[Moncada (famiglia)|Moncada]] e dei [[Branciforte]]. Cammarata visse un periodo florido e di pace nel XV secolo, sotto gli Abatellis che, grazie alla loro origine di mercanti, sfruttarono al meglio le risorse del territorio, soprattutto l'estrazione del [[salgemma]]. Il castello, il cui aspetto si può fare risalire all'architettura aragonese, venne abitato stabilmente dai signori di Cammarata fino al XVII secolo. Poi cominciò la decadenza, fino alla fine del [[feudalesimo]] in Sicilia nel 1812. Nel settore artistico monumentale Cammarata conserva nella Chiesa Madre una splendida statua della Madonna della Catena e un dipinto opera di [[Pietro D'Asaro]], mentre nella chiesa dell'Annunziata eretta nel XIV secolo si trova una mirabile croce d'oro opera di uno sconosciuto intagliatore siciliano del XVI secolo. Esistono molte persone che hanno il cognome omonimo emigranti dalla Regione Siciliana al mondo e comunque di origine siciliana.