Mattia Forte: differenze tra le versioni
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| Riga 18: == Biografia == Figlio di Luigi e Maria Sapere, vive a [[Capriglia (Pellezzano)|Capriglia]] presso la casa di famiglia in via Casa Forte. La sua verve musicale si intravede fin dalla tenera età, infatti, già suona il pianoforte in modo egregio. Si iscrive al liceo a [[Salerno]] ma all'età di 14 anni si trasferisce a [[Napoli]] a studiare presso il [[Conservatorio di San Pietro a Majella|conservatorio San Pietro a Maiella]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Archivio storico Conservatorio San Pietro a Majella Napoli|volume=1|dataarchivio=1880/1881/1882}}</ref> sotto la guida del [[Nicola D'Arienzo|prof. Nicola D'Arienzo]] dove studia e si diploma in composizione. Appena diplomato dirige la filarmonica del teatro di Corato e in questo periodo conosce il [[Pietro Mascagni|M° Pietro Mascagni]] che dirige la filarmonica del teatro di Barletta. Torna nella casa di [[Capriglia (Pellezzano)|Capriglia]] ove vive in stretta simbiosi con lo studio della musica, in un salone della sua abitazione allestisce un piccolo teatro dove organizza feste sfarzose e rappresenta le operette da lui composte e andate in scena nei teatri comunali di Trani<ref>{{Cita libro|autore=Vittorio Lentini|titolo=Il Teatro di Trani: il più antico teatro stabile di Puglia|annooriginale=1998|editore=Adda}}</ref> e Corato<ref>{{Cita libro|autore=Franco Vangi|titolo=Il teatro comunale di Corato nell'attività teatrale di terra di Bari|anno=1985|editore=Edizioni Levante}}</ref> e nei più importanti teatri e sale da ballo napoletane.  [[Verismo|"Verista"]], nella scrittura delle sue opere si ispira a [[Giacomo Puccini|Puccini]] e [[Pietro Mascagni|Mascagni]] e scrive molti brani su testi di [[Salvatore Di Giacomo]] che spesso ospita a Capriglia<ref>{{Cita news|autore=S. Di Giacomo - E. Siciliano|titolo=Lettere a Elisa 1906 - 1911|pubblicazione=|editore=Garzanti|data=1973}}</ref>, Ottavio De Sica, [[Francesco Galdo]], Carlo Scuccimarra, Guglielmo Schiralli. Il 23 aprile del 1914 Lettera di Salvatore di Giacomo alla famiglia Forte dopo la morte di  ''Pregiatissima signora, vi scrivo assai commosso, profondamente rattristato, dall'annunzio che ricevo in questo momento - un telegramma firmato Luigi Farina (sindaco del Comune di Pellezzano) - della morte del caro maestro Forte! Egli aveva un'anima buona e ha molto sofferto nella vita. il suo talento gentile e poderoso non gli ha potuto dare quel che si meritava. Sono tanto tanto afflitto da questa tristissima notizia, e piango il mio povero amico come si può piangere un fratello. Il telegramma indirizzato alla biblioteca ha trovato chiusa la biblioteca stessa, ieri, e non mi è stato recapitato che adesso che mi reco. Se l'avessi avuto a casa, ieri, sarei venuto ad accompagnare la cara salma. Con cuore stretto vi prego di gradire i miei saluti angoscianti.'' | |||