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{{vedi anche|Pianura padana}}
[[File:Brendola panorama da San Michele.jpg|thumb|upright=2.5|Panorama su S. Vito, S. Valentino e il ''Palù'' dal centro storico.]]
Il comune gode di una geografia varia e di una discreta escursione altimetrica: il punto più basso (il ''Palù'') è a 39 {{m s.l.m.}}, il più alto sul Monte Comunale, a 375 {{m s.l.m.}}. La sede comunale (quartiere del ''Cerro'') è sita a 156 {{m s.l.m.}}<ref>{{cita web|url=httphttps://www.comuni-italiani.it/024/015/clima.html|editore=comuni-italiani.it|titolo=Brendola: Clima e Dati Geografici|accesso=13 febbraio 2015}}</ref>.
 
=== Territorio ===
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=== Clima ===
Le condizioni climatiche di Brendola sono le classiche delle zone della [[Pianura veneto-friulana|pianura veneta]] ai piedi dei colli, con precipitazioni medio-alte ed un'ampia [[escursione termica]] annuale: in pieno inverno la temperatura scende al di sotto dei -10&nbsp;°C<ref>{{cita web|url=httphttps://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Brendola/2006/Gennaio|editore=ilmeteo.it|titolo=Archivio Meteo Brendola - Gennaio 2006|accesso=8 ottobre 2013}}</ref> più volte, mentre d'estate raramente supera i 35&nbsp;°C in ambiente comunque afoso o molto afoso<ref>{{cita web|url=httphttps://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Brendola/2006/Luglio|editore=ilmeteo.it|titolo=Archivio Meteo Brendola - Luglio 2006|accesso=8 ottobre 2013}}</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = BRENDOLA<ref>{{cita web|url=httphttps://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Brendola|editore=ilmeteo.it|titolo=Medie climatiche Brendola|accesso=8 ottobre 2013}}</ref><ref>I record di massime e minime sono riferiti al periodo 1950-2015.</ref><br /><small>([[1982]]-[[2012]])</small>
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 6
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== Origini del nome ==
Due tra i più antichi documenti in cui appare scritto il nome "Brendola" (o "Brendula") sono rispettivamente dell'anno [[1000]], dove [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] scrive un atto ufficiale al Vescovo di Vicenza Girolamo, e dell'anno [[1084]] di [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] al Vescovo Ezzelino; quest'ultima data poi è stata usata per fissare l'anniversario dell'entrata di Brendola negli atti del [[Sacro Romano Impero]].<br />Il nome quindi esisteva già da prima, indicativamente almeno dall'[[Alto Medioevo]]: sembra sia collegabile alla presenza nel territorio di numerose risorgive d'acqua o vasche, dette anche "brendole" (dal verbo [[lingua latina|latino]] ''redeo'', "sorgere", diventato ''rendula'' e poi ''brendula''; oppure dalla voce settentrionale ''brenta'', "vasca" in senso geomorfico).<br />[[Ottone Brentari]] lo fa derivare dalla comune radice germanica con [[fiume Brenta|Brenta]], somma di ''brunn'' ("fontana") e ''tal'' ("valle")<ref>{{cita libro | nome=Ottone | cognome=Brentari | titolo=Storia di Bassano, e del suo territorio | anno=1884 | editore=riedito da Arnaldo Forni Editore | |wkautore=Ottone Brentari}}</ref>. Da ciò derivano gli [[esonimi]] storici: in [[lingua cimbra|cimbro]], ''Prúnntal'' o ''Bríntal''<ref>[httphttps://www.kulturinstitut.it/ Istituto di Cultura Cimbra "Agostino Dal Pozzo"]</ref><ref>[http://www.ptrc.it/ita/pianificazione-territoriale-veneto-sette-comuni.php Ufficio Pianificazione Territoriale] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131109124639/http://www.ptrc.it/ita/pianificazione-territoriale-veneto-sette-comuni.php |data=9 novembre 2013 }} dell'[[Altopiano dei Sette Comuni]]</ref>; in [[lingua tedesca|tedesco]], ''Brünndel'' o ''Brünntal''. [[Dante Olivieri]] invece, pur dando credito a Brentari, avanza anche l'ipotesi di un riflesso dal nome ''Brando'' che, fra le sue derivazioni, conta anche ''Brendeke''; è comunque più plausibile il riferimento – sia romano che germanico – ad una fonte d'acqua presente sul territorio<ref>{{Cita libro | | | titolo=Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | anno=2006 | editore=UTET | città=Torino| ISBN=978-88-02-07228-9 }}</ref><ref>{{cita libro | nome=Dante | cognome=Olivieri | titolo=Toponomastica veneta | anno=1961 | editore=Editore Olschki | città=Firenze|wkautore=Dante Olivieri }}</ref>.
 
== Storia ==
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In un tempo in cui il [[campanilismo]] a Brendola era molto aspro, i quattro parroci di Brendola costituirono nel [[1926]] un comitato per costruire una nuova chiesa atta ad unire tutti i brendolani sotto un unico campanile, che fosse centrale anche geograficamente. Il 14 ottobre [[1928]] il vescovo [[Ferdinando Rodolfi]] giunse al ''Cerro'', l'area acquistata per la costruzione, dando il suo benestare per l'avvio dei lavori. Sotto il progetto dell'architetto Fausto Franco si posò la prima pietra il 3 ottobre [[1931]] e da subito il progetto si servì dell'unione di forza di molti brendolani di ogni frazione, rigorosamente volontari, usando le pietre del Monte Comunale e la sabbia del [[Guà]], procedendo con una tale fretta da chiedere al vescovo il permesso di poter lavorare di domenica. Nell'estate del [[1933]] erano visibili le colonne erette; quando l'arciprete si ammalò 2 anni dopo, i lavori non cessarono e i capi di famiglia continuarono a portare materiale e costruire. Sulla cima della facciata viene posta una imponente statua di San Michele Arcangelo alta 4 m, scolpita da Giuseppe Zanetti.<ref>{{pdf}}{{cita web|url=http://www.giuseppevisona.altervista.org/attachments/article/44/articoli%202001.pdf|autore=Giuseppe Visonà|titolo=Un progetto mai completato|data=2001|accesso=11 ottobre 2013}}</ref>
 
In piena [[Seconda guerra mondiale]], il cantiere si bloccò senza più ripartire, per cause ancora non completamente chiare. L'edificio, alto 28,5 m e ampio {{M|1124|ul=m2}}, resta ''incompiuto e'' ben visibile sul colle del ''Cerro''; mai stato consacrato - e restando un'opera al grezzo con solo le strutture -, viene lasciato al degrado per più di 60 anni, durante i quali vengono proposti vari progetti<ref>{{cita web|url=httphttps://www.studiodallalibera.com/studi-e-ricerche/item/1063-progetto-per-il-recupero-incompiuta-a-brendola|titolo=Progetto per il recupero "Incompiuta" a Brendola|editore=studiodallalibera.com|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> senza mai alcuna conclusione. Nel [[2009]] viene finalmente approvato un progetto di riqualificazione<ref>{{cita web|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=45566|autore=Filippo Lovato|titolo=L'Incompiuta prende forma dal parcheggio, con qualche polemica|editore=[[Il Gazzettino]]|data=30 agosto 2008|accesso=11 ottobre 2013}}</ref>, i lavori hanno preso il via nel [[2011]].
 
Durante i [[terremoti dell'Emilia del 2012]], la testa della statua dell'Angelo dell'Incompiuta subì una sollecitazione tale da spezzarsi<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/364009_brendola_il_terremoto_tagliala_testa_dellangelo_dellincompiuta/|autore=Isabella Bertozzo|titolo=Brendola, il terremoto "taglia" la testa dell'angelo dell'Incompiuta|editore=[[Giornale di Vicenza]]|data=20 maggio 2012|accesso=11 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131105140437/http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/364009_brendola_il_terremoto_tagliala_testa_dellangelo_dellincompiuta/|dataarchivio=5 novembre 2013}}</ref>; rimasta intatta, fu riposizionata il mese successivo.
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==== Sala della Comunità ====
La Sala della Comunità "Don Giovanni Burati" è sede del teatro comunale. Situata accanto alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano, venne fondata nel [[1957]] da don Giovanni Burati (all'epoca parroco del paese) come cinema parrocchiale diventando centro culturale di Brendola, in cui si svolgono rappresentazioni teatrali, concerti, conferenze, incontri, saggi e proiezioni film<ref>{{cita web|url=httphttps://www.saladellacomunita.com/chi-siamo|titolo=Chi siamo|editore=saladellacomunita.com|accesso=21 marzo 2015}}</ref>.
 
=== Architetture militari ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al [[2011]] i dati disponibili<ref>{{cita web|url=httphttps://www.tuttitalia.it/veneto/14-brendola/statistiche/cittadini-stranieri-2011/|editore=tuttoitalia.it|titolo=Cittadini stranieri Brendola 2011|accesso=9 ottobre 2013}}</ref> contano la presenza di 546 stranieri provenienti da 36 Paesi diversi, rappresentando l'8,1% del totale. Oltre il 50% degli stranieri ha origini [[Europa|europee]]. Di seguito un elenco delle comunità straniere più numerose:
 
# [[Serbia]], 89 (16,3%)
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=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
La Biblioteca Civica è la biblioteca di maggior rilievo presente a Brendola, l'unica pubblica. È una delle più ampie della provincia, insieme alle quali altre costituisce il Servizio Bibliotecario Provinciale Vicentino. Ha contato 77.301 prestiti nel triennio [[2010]]-[[2012]]<ref>{{pdf}}{{cita web|url=httphttps://biblioinrete.comperio.it/sites/biblioinrete/assets/Brendola/Documenti/Statistiche2012Brendola.pdf|editore=Biblioinrete|titolo=Biblioteca Civica di Brendola: i numeri del 2012|data=20 aprile 2013|accesso=11 ottobre 2013}}</ref>, numero in costante aumento.
 
==== Scuole ====
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Datata 17 maggio [[1762]] è una delle prime mappe che segnano dei precisi confini tra ciò che competeva a Brendola, a [[Montebello Vicentino|Montebello]] e [[Sarego#Meledo|Meledo]]<ref name=Confini1762>{{cita|Rossi, Storato, Dalla Via, Visonà|p. 126|Rossi}}.</ref>, scritta in italiano e non più in veneto arcaico: si leggono, tra l'altro, ''"Chiesa della Madóna dei Prà di Brendola"'' e ''"Osteria del Piocchio"'', ancora esistente.
 
Questo illustra come l'urbanistica di Brendola non sia mai stata repentinamente modificata nemmeno in tempi moderni: la presenza di terreni incolti tra il centro urbano di Brendola e la ''Strada Reggia da Lonigo a Vicenza'' (SS500)<ref name=Confini1762/> ha permesso uno sviluppo programmato della zona industriale sin dal [[XIX secolo]] in una zona strategicamente fortunata. Esistono dei settori verso i quali Brendola (ma anche Vo') si sta espandendo: dal [[2001]] al [[2011]] il numero di abitazioni è passato da 2.336<ref>{{cita web|url=httphttps://www.comuni-italiani.it/024/015/statistiche/|titolo=Statistiche Brendola|editore=comuni-italiani.it|accesso=12 ottobre 2013}}</ref> a 3.149<ref>{{pdf}}{{cita web|url=httphttps://www.provincia.vicenza.it/ente/la-struttura-della-provincia/servizi/statistica/dati-statistici/Popolazione/censimento/pop_CENS_201303.pdf|titolo=Elaborazione dati Censimento 2011|editore=[[Provincia di Vicenza]]|data=2013|accesso=12 ottobre 2013}}</ref>.
 
=== Frazioni ===