Brendola: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Pianura padana}} 
[[File:Brendola panorama da San Michele.jpg|thumb|upright=2.5|Panorama su S. Vito, S. Valentino e il ''Palù'' dal centro storico.]] 
Il comune gode di una geografia varia e di una discreta escursione altimetrica: il punto più basso (il ''Palù'') è a 39 {{m s.l.m.}}, il più alto sul Monte Comunale, a 375 {{m s.l.m.}}. La sede comunale (quartiere del ''Cerro'') è sita a 156 {{m s.l.m.}}<ref>{{cita web|url= 
=== Territorio === 
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=== Clima === 
Le condizioni climatiche di Brendola sono le classiche delle zone della [[Pianura veneto-friulana|pianura veneta]] ai piedi dei colli, con precipitazioni medio-alte ed un'ampia [[escursione termica]] annuale: in pieno inverno la temperatura scende al di sotto dei -10 °C<ref>{{cita web|url= 
{{ClimaAnnuale 
| nome = BRENDOLA<ref>{{cita web|url= 
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) --> 
| tempmax01 = 6 
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== Origini del nome == 
Due tra i più antichi documenti in cui appare scritto il nome "Brendola" (o "Brendula") sono rispettivamente dell'anno [[1000]], dove [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] scrive un atto ufficiale al Vescovo di Vicenza Girolamo, e dell'anno [[1084]] di [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] al Vescovo Ezzelino; quest'ultima data poi è stata usata per fissare l'anniversario dell'entrata di Brendola negli atti del [[Sacro Romano Impero]].<br />Il nome quindi esisteva già da prima, indicativamente almeno dall'[[Alto Medioevo]]: sembra sia collegabile alla presenza nel territorio di numerose risorgive d'acqua o vasche, dette anche "brendole" (dal verbo [[lingua latina|latino]] ''redeo'', "sorgere", diventato ''rendula'' e poi ''brendula''; oppure dalla voce settentrionale ''brenta'', "vasca" in senso geomorfico).<br />[[Ottone Brentari]] lo fa derivare dalla comune radice germanica con [[fiume Brenta|Brenta]], somma di ''brunn'' ("fontana") e ''tal'' ("valle")<ref>{{cita libro | nome=Ottone | cognome=Brentari | titolo=Storia di Bassano, e del suo territorio | anno=1884 | editore=riedito da Arnaldo Forni Editore | |wkautore=Ottone Brentari}}</ref>. Da ciò derivano gli [[esonimi]] storici: in [[lingua cimbra|cimbro]], ''Prúnntal'' o ''Bríntal''<ref>[ 
== Storia == 
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In un tempo in cui il [[campanilismo]] a Brendola era molto aspro, i quattro parroci di Brendola costituirono nel [[1926]] un comitato per costruire una nuova chiesa atta ad unire tutti i brendolani sotto un unico campanile, che fosse centrale anche geograficamente. Il 14 ottobre [[1928]] il vescovo [[Ferdinando Rodolfi]] giunse al ''Cerro'', l'area acquistata per la costruzione, dando il suo benestare per l'avvio dei lavori. Sotto il progetto dell'architetto Fausto Franco si posò la prima pietra il 3 ottobre [[1931]] e da subito il progetto si servì dell'unione di forza di molti brendolani di ogni frazione, rigorosamente volontari, usando le pietre del Monte Comunale e la sabbia del [[Guà]], procedendo con una tale fretta da chiedere al vescovo il permesso di poter lavorare di domenica. Nell'estate del [[1933]] erano visibili le colonne erette; quando l'arciprete si ammalò 2 anni dopo, i lavori non cessarono e i capi di famiglia continuarono a portare materiale e costruire. Sulla cima della facciata viene posta una imponente statua di San Michele Arcangelo alta 4 m, scolpita da Giuseppe Zanetti.<ref>{{pdf}}{{cita web|url=http://www.giuseppevisona.altervista.org/attachments/article/44/articoli%202001.pdf|autore=Giuseppe Visonà|titolo=Un progetto mai completato|data=2001|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> 
In piena [[Seconda guerra mondiale]], il cantiere si bloccò senza più ripartire, per cause ancora non completamente chiare. L'edificio, alto 28,5 m e ampio {{M|1124|ul=m2}}, resta ''incompiuto e'' ben visibile sul colle del ''Cerro''; mai stato consacrato - e restando un'opera al grezzo con solo le strutture -, viene lasciato al degrado per più di 60 anni, durante i quali vengono proposti vari progetti<ref>{{cita web|url= 
Durante i [[terremoti dell'Emilia del 2012]], la testa della statua dell'Angelo dell'Incompiuta subì una sollecitazione tale da spezzarsi<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/364009_brendola_il_terremoto_tagliala_testa_dellangelo_dellincompiuta/|autore=Isabella Bertozzo|titolo=Brendola, il terremoto "taglia" la testa dell'angelo dell'Incompiuta|editore=[[Giornale di Vicenza]]|data=20 maggio 2012|accesso=11 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131105140437/http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/364009_brendola_il_terremoto_tagliala_testa_dellangelo_dellincompiuta/|dataarchivio=5 novembre 2013}}</ref>; rimasta intatta, fu riposizionata il mese successivo. 
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==== Sala della Comunità ==== 
La Sala della Comunità "Don Giovanni Burati" è sede del teatro comunale. Situata accanto alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano, venne fondata nel [[1957]] da don Giovanni Burati (all'epoca parroco del paese) come cinema parrocchiale diventando centro culturale di Brendola, in cui si svolgono rappresentazioni teatrali, concerti, conferenze, incontri, saggi e proiezioni film<ref>{{cita web|url= 
=== Architetture militari === 
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=== Etnie e minoranze straniere === 
Al [[2011]] i dati disponibili<ref>{{cita web|url= 
# [[Serbia]], 89 (16,3%) 
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=== Istruzione === 
==== Biblioteche ==== 
La Biblioteca Civica è la biblioteca di maggior rilievo presente a Brendola, l'unica pubblica. È una delle più ampie della provincia, insieme alle quali altre costituisce il Servizio Bibliotecario Provinciale Vicentino. Ha contato 77.301 prestiti nel triennio [[2010]]-[[2012]]<ref>{{pdf}}{{cita web|url= 
==== Scuole ==== 
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Datata 17 maggio [[1762]] è una delle prime mappe che segnano dei precisi confini tra ciò che competeva a Brendola, a [[Montebello Vicentino|Montebello]] e [[Sarego#Meledo|Meledo]]<ref name=Confini1762>{{cita|Rossi, Storato, Dalla Via, Visonà|p. 126|Rossi}}.</ref>, scritta in italiano e non più in veneto arcaico: si leggono, tra l'altro, ''"Chiesa della Madóna dei Prà di Brendola"'' e ''"Osteria del Piocchio"'', ancora esistente. 
Questo illustra come l'urbanistica di Brendola non sia mai stata repentinamente modificata nemmeno in tempi moderni: la presenza di terreni incolti tra il centro urbano di Brendola e la ''Strada Reggia da Lonigo a Vicenza'' (SS500)<ref name=Confini1762/> ha permesso uno sviluppo programmato della zona industriale sin dal [[XIX secolo]] in una zona strategicamente fortunata. Esistono dei settori verso i quali Brendola (ma anche Vo') si sta espandendo: dal [[2001]] al [[2011]] il numero di abitazioni è passato da 2.336<ref>{{cita web|url= 
=== Frazioni === 
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